Alessandro Frola è Billy Elliot: storia dell’enfant prodige di Parma

SOGNI E PROGETTI DI UN BALLERINO PROFESSIONISTA A 14 ANNI

 

Billy ElliotInghilterra 1984. I minatori del carbone scioperano contro la chiusura delle miniere decisa dalla ‘lady di ferro’, Margaret Thatcher, mettendo alle strette migliaia di famiglie operaie, come quella di Billy Elliot. Iniziato dal padre alla boxe, Billy sceglie di seguire di nascosto le lezioni di danza classica di Mrs. Wilkinson, infischiandosene dei tabu dell’epoca che associavano il balletto a uno ‘sport femminile’, totalmente inadatto al figlio di un operaio, riuscendo a passare le selezioni per la Royal Ballet School di Londra. Lo stesso traguardo è toccato ad Alessandro Frola, 14 anni, cresciuto a pane e danza dai genitori Lucia Giuffrida e Francesco Frola, direttori  della scuola Professione Danza Parma, e oggi in tournée per il musical ‘Billy Elliot’, diretto da Massimo Romeo Piparo, con i testi originali di Lee Hall e le musiche di Elton John dirette dal Maestro Emanuele Friello. 

UN ENFANT PRODIGE – “Ho provato a giocare a calcio ma non mi piaceva”, racconta Frola. Tutti sanno che la passione per la danza classica o si coltiva fin dai ‘primi passi’ oppure è difficile recuperare più avanti le quattro posizioni, i plié alla sbarra e gli arabesque. L’enfant prodige di Parma non fa eccezione, tant’è che inizia a studiare danza all’età di tre anni e già nel 2008, quando di anni ne ha otto, vince il suo primo concorso e ottiene il riconoscimento come ‘Miglior danzatore maschile’ per la sua categoria. Il primo passo verso una carriera sempre più intensa fatta di viaggi in treno ma soprattutto in aereo, perché l’ostacolo più grande per  il ballerino, non sono tanto le selezioni, ma il mare. L’anno successivo, infatti, Frola partecipa con borse di studio e menzioni speciali alla scuola estiva del Royal Ballet di Londra, la stessa che Billy Elliot sognava fin dalle prime lezioni con Mrs Wilkinson. Un caso? Forse, ma il salto decisivo arriva nel 2012, quando Frola vince le semifinali europee dell’American Grand Prix sia come solista che come partner in passo a due aggiudicandosi una borsa di studio per la scuola ‘Jacqueline Kennedy Onassis’ dell’American Ballet Theatre di New York. Ma a Frola non basta più nemmeno la ‘grande mela’ e l’anno successivo raddoppia con lo stesso premio alle semifinali di Cordoba Messico, dove si esibirà con un passo a due di Giselle al Gala ‘Le stelle di oggi incontrano le stelle di domani’. Un’étoile in costante corsa che nel 2014 vince il Grand Prix ‘Ciudad di Barcelona’ e proprio in quell’occasione lo scultore Richard Macdonald gli dedicherà una statua per la lodevole performance. Sarà poi il turno di Berlino dove entrerà nella Staatsballet, ancora una volta in seguito al conseguimento di una borsa di studio: un esempio su tutti per dimostrare che non sempre sono i soldi a fare la differenza, ma il merito.

Billy Elliot 2‘BILLY ELLIOT, IL MUSICAL’ – “Quello che accomuna me e Billy è il coraggio, l’amore per la danza, il grande sogno che riesce a realizzare”, racconta Frola che nel musical di Massimo Romeo Piparo, nei teatri italiani fino a febbraio, interpreta il protagonista accanto a nomi come Luca Biagini, nelle vesti del padre Jackie Elliot, Sabrina Marciano, l’insegnante di danza Mrs Wilkinson, Cristina Noci, Donato Altomare e Elisabetta Tulli, che interpretano rispettivamente la nonna, il fratello e la madre del ballerino. “La mia parte preferita dello spettacolo è il passo a due tra il Billy adulto e il Billy giovane”, continua Frola, che con i suoi occhi chiari, lo sguardo timido e il suo talento ha subito colpito il regista Piparo, che l’ha scelto tra milleduecento aspiranti Billy. “Il lavoro con il regista è stato un po’ complicato, ma lavorando duro ce l’abbiamo fatta”. Chi vive la realtà della danza classica, infatti, sa bene che bisogna tenere i nervi saldi e i piedi a terra, salvo poi saltare dal temp levé al temp sauté sul palco del teatro.
Partendo dal Teatro Sistina di Roma è arrivato a casa, al Teatro Regio di Parma il 14 e 15 novembre, riscuotendo un grande successo di pubblico, in cui si trovava tutta la sua scuola di danza a fargli da supporto oltre che i genitori, punto di riferimento costante nella carriera del ballerino. “Loro non volevano che noi figli facessimo danza ma sapevano già che l’avremmo scelto. Ovviamente pretendono di più da noi come insegnanti, sono molto più severi”, racconta Alessandro.

Billy Elliot 3MA COSA FA UN BALLERINO PROFESSIONISTA FUORI DAL TEATRO? – Quando Frola danza sul palco non si può fare a meno di notare la sua felicità e serenità, come sottolineò la grande ballerina del Kirov di San Pietroburgo Yelena Pankova in occasione del suo ultimo gala in Slovenia. Ma quando esce di scena Alessandro è un ragazzo di 14 anni come tanti: “Quando non sono Billy, durante l’anno, vado a scuola dalle 8.40 al Liceo delle Scienze Umane San Vitale di Parma, alle 14.30 inizio gli allenamenti di danza fino alle 17 e se ci sono le prove anche fino alle 18. La sera studio e poi…vado a dormire!”.

PROGETTI FUTURI? – Il giovane ballerino, in occasione della presentazione della tournée, è stato anche ospite di una puntata di ‘Italia’s Got Talent’, talent show televisivo firmato Sky, che si impegna a cercare artisti emergenti e ‘giovani promesse’ dello spettacolo. Dopo essersi esibito, il pubblico si è espresso evidentemente a suo favore, così come i giudici Claudio Bisio, Luciana Littizzetto, Frank Matano e Nina Zilli. La televisione per molti giovani aspiranti cantanti, ballerini e musicisti è un ponte di lancio verso il successo, uno spazio in cui affermare la propria immagine di fronte a migliaia di spettatori ma Frola, per ora, non è interessato: “E’ stata un’esperienza molto bella, mi è piaciuto molto, però mi è bastato andarci una volta”. Niente da fare, il teatro resta il suo habitat naturale, la sua palestra professionale e non solo: è qui che Alessandro ha ‘puntato i piedi’ per la prima volta ed è qui che ha portato avanti i suoi progetti. Alla domanda “Cosa vuoi fare da grande?” risponde preciso: “Il Principe de ‘Il lago dei cigni'”.

 

di Francesca Matta

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