A lezione da Stefano Lorenzetto, “il miglior intervistatore italiano”

INCONTRO CON GLI STUDENTI PER SVELARE TUTTI I SEGRETI DEL MESTIERE

Stefano Lorenzetto uniprSi è presentato come un vulcano di parole e aneddoti all’Università di Parma il giornalista e scrittore Stefano Lorenzetto, che ha entusiasmato gli studenti presenti alla lezione con i suoi racconti ricchi di verve e carica emotiva. A guardare la sua biografia si rimane impressionati dalla quantità di informazioni: 40 anni di carriera giornalistica difficili da sintetizzare, grazie ai quali è stato definito “il miglior intervistatore italiano mai esistito“. L’incontro, tenutosi lo scorso 10 dicembre nel plesso universitario di via D’Azeglio e organizzato dal docente del Laboratorio di intervista e reportage Carlo Bocchialini, ha visto la partecipazione del direttore della Gazzetta di Parma Michele Brambilla, del giornalista e docente Maurizio Chierici, oltre che della professoressa Annamaria Cavalli, presidente del corso di laurea in Giornalismo e cultura editoriale.
Come si fa un’intervista? Quali sono le tecniche e i trucchi del mestiere? E, soprattutto, come si fa a trovare la persona giusta da intervistare? Lorenzetto, questa volta, non ha fatto domande ma è stato lui a dare le risposte. “Appartengo alla scuola di Enzo Biagi – dice – quella per cui bisogna sempre tornare a casa col pezzo. E per farlo basta unire la curiosità alla capacità dialogica e al saper ascoltare“. Dietro l’intervista c’è un lavoro notevole di preparazione, di studio approfondito, che consente di incalzare e stupire l’intervistato. “Questo è un mestiere che si fa prima con i piedi e poi con la testa“, afferma il giornalista citando Stefano Nutrizio, uno dei suoi maestri, per sottolineare l’importanza del lavoro sul campo e, nel caso più specifico delle interviste, la necessità di guardare in faccia la persona, se non altro per evitare malintesi e incomprensioni. Quello di Lorenzetto è stato un racconto appassionato di sé e del proprio mestiere, una fonte preziosa alla quale attingere per cogliere almeno un minimo di quella sua innata intelligenza emotiva. Oltre al giornalista è venuto fuori l’uomo, che con la sua “predisposizione d’anima, più che d’animo”, come lui stesso ha precisato, racconta storie di persone comuni, scavando a fondo nella loro vita, emozionandosi. È difficile ingabbiare le emozioni entro i limiti di battute che un articolo impone e, infatti, Lorenzetto è famoso per le sue lunghe interviste, ma “la parola ha una forza talmente elevata che, se trasportata fedelmente, riesce a far percepire anche al lettore quello che si è provato scrivendo”. Non sono mancati nemmeno gli incoraggiamenti da parte del direttore della Gazzetta di Parma Michele Brambilla, che ha stimolato gli studenti al lavoro di ricerca delle notizie sul campo e non dietro il computer di casa, perchè internet è un grande contenitore di informazioni, ma “non riuscirà mai a sostituire la persona”.

 

di Felicia Vinciguerra

Scrivi un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*