I Musicanti di Grema si raccontano: una favola lunga dieci anni

I SOGNI DI UN GRUPPO ORMAI NOTO (NON SOLO) NEL PARMENSE

11012168_425075947679947_3622094231771076239_n (1)Prima uno, poi due, tre e infine quattro. Quattro ragazzi che hanno convissuto per diversi anni (chi più, chi meno) e che hanno festeggiato il decimo compleanno insieme, nella cornice del Teatro Crystal, a Collecchio. Ecco i Musicanti di Grema. Tanti concerti, grande successo e grandi sogni, tra festival e nuovi album, già preceduti da alcuni inediti.

STORIA – La loro favola inizia nel 2005, quando in un oratorio Francesco Papageorgiou, detto Flash, voce, tastiere e armonica del gruppo, propone agli amici testi da lui stesso scritti. I brani raccontano un’adolescenza spensierata, tra i banchi di scuola e gli amori liceali e risultano al tempo stesso divertenti e particolarmente profondi. Ogni ragazzo che stia vivendo quel periodo può immedesimarvisi facilmente e così ogni adulto, trasportato dai ricordi, può quasi commuoversi all’ascolto. Come nella celebre favola dei Musicanti di Brema, i componenti del gruppo iniziano a riunirsi sempre più spesso grazie alla musica. “Nella storia i quattro animali sbandati utilizzano la musica per stare insieme e ad un certo punto riescono persino ad allontanare i ladri da una casa. Questo è il messaggio che vogliamo lanciare: la musica può scacciare il dolore, soprattutto raccontando favole“, spiega Flash. Proprio da qui nasce il loro nome, unito all’assiduo ascolto di un brano di J-Ax, ‘Gente che spera’, di cui un verso recita appunto ‘gente che grema’. I primi componenti iniziano quindi a strimpellare qualcosa, finchè nel 2011 le cose cambiano: i protagonisti della fiaba si delineano più precisamente e la formazione si completa con quattro elementi. Da lì i loro sogni prendono vita: il 2011 li vede infatti sul palco di Campovolo 2.0, il celebre concerto di Ligabue a Reggio Emilia, per aprire come spalla all’artista, insieme ad altri talenti tutti vincitori di un contest. Sempre lo stesso anno il gruppo registra il primo Ep contenente i suoi maggiori successi. E in quel momento tutto sembra in salita: i Musicanti girano il nord Italia come opening di diversi gruppi celebri, da Tony Hadley degli Spandau Ballet a Levante, da Colapesce a James Morrison. Nel 2012 Mtv li accoglie, con il video de ‘La Cicala’, nel campus di New Generation, nel quale i ragazzi possono studiare con i professionisti, tra produttori e artisti, e ottenere “date fighe e spunti furbi”, come accenna Andrea, chitarra del gruppo. Certamente le possibilità per questa piccola band parmigiana sono state tante e pian piano sono state sfruttate appieno per il miglioramento di ciascuno di loro. Ma cosa riserva il futuro degli MdG?

PROGETTI E FANDOM – “Il 2016 risulta ancora un po’ incerto -aggiunge Andrea-, anche se il nostro intento sarebbe 12345492_471729536347921_5539238166612245399_n.000quello di far uscire un nuovo album. Non sappiamo ancora nulla, però, se sarà simile o meno al primo.” Quello che li spinge a continuare è la crescita, il superamento di uno scoglio che Andrea identifica nell’uscita dalle “mura domestiche. E’ facile fare i pesci grossi nello stagno piccolo: dobbiamo cercare tramite i concerti di ampliare il panorama. Ci si prova anche con i social, ma noi siamo negati, se ne accorgerà chiunque ci segua”. I video però continuano ad essere pubblicati sul loro canale e spopolano ormai, non solo a Parma. Già sono pronte alcune date per l’inizio del 2016: la prima si terrà al Pulp, l’8 gennaio.

Cresce comunque il desiderio di un minitour, una piccola vacanza che li porti in giro per l’Italia con i loro brani. Un desiderio che si ripropone ogni estate ma che viene sempre messo da parte a causa delle occupazioni di ciascuno dei membri. “E’ difficile far coincidere gli impegni di tutti. Alcune band riescono a star dietro a tutto, altri fanno fatica. Noi siamo del secondo gruppo”, afferma ancora Andrea. “Per noi il successo non è prioritario, vogliamo solo divertirci e condividere il nostro messaggio con più gente possibile”, dice Flash. “Emergere però risulta difficile con tutti i talent show che ci propinano, anche se è facile non essere banali in un contesto del genere.” E poi ci sono i fan che nella piccola Parma aumentano a vista d’occhio seguendo tutte le generazioni e divagano anche oltre provincia. “C’è sempre un nervo forte di fan che prova ad essere ovunque, ma si aggiungono sempre nuove facce ed è una soddisfazione immensa vederli cantare dal palco.”

12195850_462304360623772_1707951714056497025_n (1)ISPIRAZIONI Spesso nei testi si denota una linea d’ispirazione dal cantautorato italiano, basta vedere la loro ‘Gennaio ’99’ che rende omaggio ad uno dei più grandi della penisola, De Andrè. Ma non sempre tutto è come sembra. Pop italiano, così vengono etichettati i Musicanti, ma non sempre risulta vero. Basta assistere ad un loro concerto. I componenti del gruppo provengono infatti da diversi mondi e, come spiega il chitarrista, ognuno fonde le proprie passioni con il resto della band per creare sempre qualcosa di nuovo. “Flash ovviamente ha un passato dedicato a Guccini e Branduardi, infatti i testi che scrive si ispirano principalmente a loro e al cantautorato italiano. Dalla, invece, il batterista, è un tipo più rockettaro, ascolta molto i Kings of Leon, ad esempio”, spiega Andrea. “Il bassista, Peps, mangia di tutto: è tra le persone che conosco che ne sa in assoluto di più di musica. Dai Bloc Party agli Arctic Monkeys, forse i suoi preferiti. Per quanto riguarda me, io sono quello più blues del gruppo, affezionato agli anni ’70 ma non disdegno gruppi nuovi come i Two Door Cinema Club.”

Tante sono le band in ascesa in Italia, molto stimate dagli stessi componenti del gruppo tra cui i Nobraino, i Cani, i Tre Allegri Ragazzi Morti. Gruppi che ultimamente si stanno ponendo con forza nelle classifiche italiane e sono conosciuti in tutto il Paese. Questo il sogno, quindi, questa la fiaba dei Musicanti, senza antagonisti, se non la difficoltà e l’impegno per emergere, ma (per quest’anno, poi si vedrà) con un unico grande lieto fine a teatro, per festeggiare i dieci anni, felici e contenti.

di Vittorio Signifredi

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