Frank Cadoppi: rap, autoanalisi e bar di provincia

'NATO PER QUESTO', IL NUOVO ALBUM DELLO STUDENTE-CANTAUTORE DI TRAVERSETOLO

FRANKIo voglio essere d’argento la vita è un grande dono ma non sono mai contento“. Il ritornello de ‘La luna e altre divagazioni’, ultima traccia dell’album ‘Nato per questo’ di Frank Cadoppi, potrebbe essere manifesto dei nostri tempi, in cui siamo inondati di tutto senza che nulla ci appaghi abbastanza, ma anche epitaffio di un album che al primo posto pone gli ultimi e gli ultimi travestiti da primi che giorno dopo giorno sono votati all’autodistruzione.

RAP E INTROSPETTIVA- Frank Cadoppi è tante persone: studente di Beni Culturali all’ateneo di Parma, impiegato a Traversetolo e cantautore rap, la sua vera anima. E ‘Nato per questo’ è il primo album concepito con lo scopo di stupire e stupirsi, l’attesa di un traguardo importante. “Il primo vero album è stato sei anni fa -dice- ma non era fatto con cosi tanta professionalità”. Come se si fosse davanti ad una fotografia scattata con l’obiettivo del ‘fish eye’ che mostra ogni cosa attorno al soggetto a 360 gradi, l’album di Frank Cadoppi mostra l’inettitudine dell’essere umano con una capacità descrittiva e riflessiva degna di un taglio chirurgico che mostra il dolore dietro un ascesso da estirpare. Il mondo descritto è costellato da personaggi senza redenzione, se non nella loro solitudine e nella loro terra che profuma di Bassa, luoghi che sanno di infanzia e di quotidianità, di campagna che dilania e che allo stesso tempo rassicura. “In un certo senso i miei personaggi non si pongono il dubbio della maniera in cui vivono -continua il rapper classe 1986-: non possiamo dire che sono le peggiori o le migliori persone del mondo, hanno una storia che li porta a vivere in un’altra maniera rispetto all’uomo medio che lavora e va a dormire. Vivono con più foco, hanno passioni più forti delle nostre: i miei personaggi vivono improvvisando“. I luoghi prendono le fattezze di bar dimenticati, venerdi sera carichi di aspettativa e che in realtà si rivelano ‘spompi’, come i personaggi che lo vivono. E’ lo stesso mondo che dipingevano Rubens o Van Gogh, l’istantanea dell’essere reietto senza possibilità di replica. La voce cadenzata di Frank fa ciò che faceva il loro pennello secoli fa: delinea, forma, crea immagini nella mente di chi lo ascolta, il vino d’osteria è costante di questa natura morta che è la vita, il domani è appiattito sul presente senza apparente via d’uscita.

Nato per questoTESTI E MUSICA ORIGINALI- La novità proposta da questo rapper è che non si vanta di presunti trascorsi malavitosi, non cerca ressa verbale, non partecipa a contest. “L’ispirazione ce l’ho dai posti in cui ho vissuto, dalla provincia sentita raccontare da mio padre o da altre persone  più grandi -prosegue-, da luoghi di 15 anni cristallizzati nella mia memoria divenuti ricordi raccontati. Il mio rap è una sorta di autoanalisi: non cerco ammiccamenti, non metto parole che vanno molto di voga adesso come I-Phone o Facebook. Voglio che i miei testi siano acronici! Non voglio contestualizzarli in un discorso attuale, desidero che siano attuali oggi come tra vent’anni”. Ma la novità non è solo nella ricercatezza dei testi: “Grazie al mio produttore, Roberto Segreti, il tappetto sonoro è formato da musica con elementi ambient, techno; oggi il rap italiano si rifà molto alla musica dance italiana anni ’90. L’elemento elettronico è fondamentale per creare qualcosa di nuovo e innovativo. Definire rap la mia musica sarebbe riduttivo“.

LA COPERTINA – Il fatalismo, la voglia di non essere contestualizzati in alcun concetto emerge anche dalla copertina dell’album, con elementi sparsi, tratti dai tarocchi marsigliesi, per avvalorare la concezione fatalista della vita e soprattutto “avere un’introduzione più spirituale del destino e del futuro. L’immagine del sole, la luna, le stelle sono molto ricorrenti in questo album -conclude- poichè è un mondo naturalistico dove poter e voler restare in contemplazione”. L’album è acquistabile sulla pagina Facebook di Frank Cadoppi e sul sito BandCamp al prezzo di sette euro.

 

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