Appello alla creatività di Parma per il ‘Terzo Paradiso’ di Pistoletto

L'ARTE SPOSA L'IMPEGNO CIVICO: IN P.LE DELLA PACE 200 LOTTI REALIZZATI DAI CITTADINI PER UN'OPERA DI RIGENERAZIONE URBANA

pistoletto_cameramoda_19-09-2012Anche Parma avrà il suo ‘Terzo Paradiso‘ e sarà un’opera unica perchè concepita e realizzata collettivamente con il contributo dei cittadini affidatari di uno ‘spicco di Paradiso’. Il progetto firmato da Michelangelo Pistoletto, dopo aver girato il mondo fra innumerevoli collaborazioni e partner, dal 2 aprile vedrà la luce in Piazzale della Pace, punta di diamante di ‘Parma 360 gradi, festival della creatività contemporanea’, la rassegna che per un mese trasformerà la città in un caleidoscopio di eventi e manifesta creatività.

IL TERZO PARADISO – Credere nell’arte come potere di trasformazione sociale, saper unire l’istanza estetica con quella etica, trasformando la cultura in un impegno civico legato alla comunità. Questo è l’intento dell’installazione di Michelangelo Pistoletto, unico artista vivente ad aver esposto al Louvre.
Piazzale della pace, percepito come luogo di degrado è diventato periferia del centro storico ed è per questo che si è scelto questo spazio per l’installazione, un’opera d’arte che, come dice Chiara Canali della direzione artistica del festival,  “esisterà solo se il cittadino se ne prenderà cura”.
Il progetto Paradiso nasce negli anni duemila e già da subito vi aderiscono numerosissime città tra cui Cuba, Milano, Ginevra, Parigi, Torino. Si tratta di un’opera d’arte volta alla trasformazione civica di un centro urbano in cui la periferia diventa centro e motore dell’installazione.
“Dagli anni settanta – spiega Fortunato D’amico, curatore della Fondazione Pistoletto – Michelangelo Pistoletto concepisce un’arte povera, in contrasto con l’arte puramente estetica: l’opera d’arte come responsabilità ed impegno sociale. Il terzo Paradiso sono tre cerchi, uniti, che rappresentano un eterno movimento: il passato, il futuro ed il presente. Le linee che si intersecano, il passato ed il presente che si fondono tra loro non fanno altro che costruire il futuro. Questo non può nascere facendo tabula rasa di ciò che viene prima. Vi è, in quest’opera d’arte, la necessità di riprendere la nostra strada con la consapevolezza del passato e di vivere il momento magico, la parte centrale dell’installazione, il presente”.
Il Terzo Paradiso è un simbolo che va al di là della realtà che comunemente percepiamo e che rappresenta pace ed equilibrio: a sinistra, nella riconfigurazione del segno matematico dell’infinito, c’è la natura, a destra l’artificio e in mezzo la comunità di persone.

Foto di Federico Avanzini

Foto di Federico Avanzini

Sfida, mettersi in gioco: queste sono le parole d’ordine dell’invito rivolto alla comunità intera affinché, accompagnata dall’amministrazione, possa finalmente riappropriarsi dei luoghi simbolo della città.
“E’ un bellissimo progetto riqualificare il territorio con la cultura”. A parlare è l’assessore all’urbanistica Michele Alinovi alla conferenza di presentazione dell’opera tenutasi il 27 febbraio al Palazzo del Governatore con la partecipazione dell’assessore alla cultura del Comune di Parma Laura Ferraris, della direzione artistica del festival, del collettivo Manifattura urbana e di Fortunato D’amico, curatore della Fondazione Pistoletto Cittadellarte. Parma 360 come un “occasione per tutta la città e per l’amministrazione”. “Piazzale della Pace purtroppo – prosegue Alinovi – dopo un momento di splendore e riqualificazione urbana avuto dagli anni 80-90, è caduto in uno stato di degrado percepito dai cittadini. Questo progetto dev’essere una spinta propulsiva, un’avventura difficile, ma non banale: la cultura come chiavistello per scardinare il degrado, per riqualificare e portare sicurezza sul territorio per i cittadini. Non bisogna attuare solo interventi di pubblica sicurezza: questo non dev’essere l’unico mezzo. Dobbiamo riprenderci la nostra città”.

COME PARTECIPARE – Il Terzo Paradiso vuole integrarsi con il paesaggio di Parma: si estenderà su di una superficie di 2.500 metri quadri e verrà composto da 200 pallet. Numero non scelto a caso visto che nel 2016 ricorre il bicentenario dell’insediamento di Maria Luigia a Parma.
Chiunque può richiedere l’affidamento di un lotto (quantificato in un pallet) facendo richiesta al sito www.parma360festival.it o sulla pagina Facebook e descrivendo il progetto da allestire nel pallet a disposizione. I progetti sono divisi tra ‘botanico’ o ‘arredamento di arte povera’. Dopodichè, grazie al coordinamento dell’associazione Manifattura Urbana e di altre associazioni sostenitrici, si provvederà alla realizzazione fattuale del lotto. Il cittadino diventa così artista e promotore di una concezione nuova di senso civico con gli strumenti della cultura e della creatività. Unico limite è l’altezza dell’installazione che non deve superare un metro e dieci.

logo parma 360PARMA 360 LIBERA LA CREATIVITA’ – La direzione artistica di Parma 360 è colorata di rosa: Chiara Canali, Camilla Mineo, Simona Manfredi sono a capo di questo evento unico nel suo genere.
“Per 45 giorni avremo un’invasione pacifica: cultura e creatività contemporanea”. Ad esporre l’idea del festival, con soddisfazione e orgoglio è Camilla Mineo che aggiunge: “Abbiamo voluto dare un focus alla creatività emarginata. Con la collaborazione di negozi abbiamo cercato di creare un Circuito off chiamato ‘360 viral‘, che conta già 20 esercenti entusiasti e pronti a collaborare ospitando nei loro negozi opere di giovani artisti parmigiani.
Tra le proposte della rassegna, oltre all’opera di Pistoletto, ci sarà una mostra fotografica di Maurizio Galimberti a Palazzetto Eucherio Sanvitale dedicata alla donna e alla femminilità. A Palazzo Pigorini sarà invece allestita un’esposizione che tratterà di architettura e design con una retrospettiva sul lavoro di Vico Magistretti, uno dei più grandi designer italiani. Sempre a Palazzo Pigorini, omaggiando Parma eletta dall’Unesco Città della Creatività Gastronomica, ci sarà una mostra sulla Food Valley emiliana.”
Un’agenda folta quella del festival della creatività che avrà la sua inaugurazione il primo aprile al Workout Pasubio di via Palermo con ‘The Strange Days’, rassegna di creatività libera che fino al 3 aprile coinvolgerà artisti e cittadini per creare e sperimentare nuove forme d’arte e chiudere in bellezza con una “tombolata trash”.

Il Festival vuole essere un’occasione unica e particolare di riunire, sotto l’egida della cultura, cittadinanza, artisti di professione e non e la comunità creatività della città in genere per dare nuovo slancio alla vocazione culturale e ai luoghi della città. Perchè se con la cultura, come si dice, non si mangia, questa può essere un’arma per una rinascita sociale del territorio.

 

di Stefano Frungillo

Scrivi un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*