I figli di Facebook: quali saranno i social network del futuro?

DUE LE PAROLE D'ORDINE: PRIVACY E DIVERTIMENTO

Continuamente compaiono sul web nuove piattaforme e nuovi social network, alcuni dei quali destinati a dissolversi in poco tempo, incapaci di gareggiare con quelli più diffusi. Mentre continuano gli aggiornamenti di Facebook, che nella sua ultima versione ha proposto nuove ‘reazioni’ ai post e mentre gli ideatori di Twitter ‘cinguettano’ nuove possibilità di passare dai 140 ai 10.000 caratteri (ebbene sì!), si insinuano all’interno del panorama digitale nuovi spazi di condivisione sul web, ognuno dei quali tenta la carta dell’innovazione per sopravvivere.

MEDIUM- Blog, piattaforma social, ma anche editore, Medium è nato da un’idea del cofondatoreMedium-Social-Network di Twitter Evan Williams ed è rivolto a tutti coloro che amano la scrittura, professionisti e non. “Un nuovo posto su internet dove condividere idee e storie più lunghe di 140 caratteri. E non solo tra amici”, ha spiegato lo stesso Williams in occasione della presentazione della piattaforma. Pur essendo aperto a tutti, è diventato un ottimo punto di riferimento per autori e giornalisti professionisti nonché una vetrina per gli aspiranti tali e ha grandi potenzialità per gli editori di giornali in cerca di nuovi sistemi di comunicazione. Si può infatti pubblicare qualsiasi tipo di testo, dalla semplice notizia a un breve racconto, da una storia alla condivisione di un pensiero, con un’interfaccia utente molta chiara e lineare, per facilitarne l’utilizzo e dare importanza al contenuto. Gli utenti inoltre possono collaborare nella scrittura e modifica degli articoli prima ancora della pubblicazione, contribuendo anche a segnalare eventuali errori o passaggi piuttosto complicati: diventa così anche un nuovo modo di fare editoria. Per entrare direttamente sul campo, da pochi giorni la redazione di Medium ha creato uno spazio open-journalism per raccontare la verità sulla morte di Giulio Regeni, ricercatore italiano ucciso in Egitto, pubblicando un’inchiesta di giornalismo suddivisa in episodi, con il contributo narrativo di lettori e autori. Giornalisti, reporter, video maker, fotografi, illustratori e ricercatori: chiunque può candidarsi per entrare nel team mandando una mail a veritapergiulio@gmail.com.

Minds-social-networkMINDS- Si tratta di una piattaforma che coniuga privacy e social network e arriva direttamente dagli Stati Uniti, fondata dagli informatici Bill Ottman e Lori Fena, da sempre legati alla libertà di espressione sul web. La grande novità è quella di proteggere i dati personali degli utenti e difendere la loro privacy attraverso messaggi criptati e l’incoraggiamento all’anonimato. Molti sono gli elementi di analogia che lo associano ai più importanti social network, ma più interessanti sono le novità: l’uso di un nickname completamente inventato, il servizio di messaggi criptati leggibili esclusivamente da mittente e destinatario e non tracciabili dall’esterno, l’inserimento di un codice di attivazione (inviato tramite sms sul proprio cellulare) ogni volta che si effettua il login. Ogni contenuto condiviso viene inoltre valutato dal sistema e permette all’utente di aumentare la propria visibilità all’interno della piattaforma, un meccanismo che consente di premiare l’utente più attivo e portatore di contenuti di rilievo. In questo modo si elimina il business legato allo sfruttamento commerciale delle abitudini e delle preferenze dei consumatori e vengono abolite le pubblicità. La piattaforma è open source e permette quindi a chiunque ne abbia voglia di collaborare allo sviluppo delle funzionalità, al fine di migliorare e implementare il servizio, un aspetto che ha attratto il gruppo di hacker più famoso al mondo, Anonymus, molto interessati a rendere il web più alla portata di tutti. “Vogliamo lavorare sul codice di Minds.com per costruire insieme un servizio che possa essere di tutti – si legge dalla pagina Facebook del gruppo- un progetto realizzato dal popolo per il popolo”. Sarà forse un po’ troppo ambizioso? Di sicuro si propone come valido sfidante di Zuckerberg.

GOODBARBER- E se ci fosse un’app per creare app? C’è e si chiama GoodBarber, una sorta di CMS (Content Management System) che offreGoodBarber l’opportunità agli utenti più creativi ma ancora principianti di generare nuove applicazioni con un sistema molto semplice. Basta avere una buona idea perchè alla forma ci pensa già GoodBarber: una volta deciso il contenuto, si sceglie la grafica tra le 50 possibilità tematiche che lo strumento offre e si può pubblicare la propria creazione superando 4 fasi, come suggerisce il sito stesso, finendo poi direttamente su Google Play. Un meccanismo di ‘notifiche push’ crea un collegamento per relazionarsi con i clienti, per capirne le esigenze e offrire loro informazioni su tutte le novità e gli aggiornamenti. Si può provare l’app gratuitamente per 30 giorni e poi decidere se procedere con l’acquisto oppure no. Definito dai creatori “il WordPress delle app mobile”, ha molte potenzialità perchè è ancora in fase di costruzione e si prevedono già delle modifiche al fine di aumentarne le funzionalità. Inoltre è presente un sistema di assistenza formato da un team disponibile durante la settimana per eventuali informazioni e chiarimenti o segnalazioni di problemi, con una quarantina di persone che vi lavorano, esperti nel settore marketing. 12.000 è il numero delle app finora create con questa applicazione, segnale di grande risposta da parte dei consumatori e di grande crescita di quello che oggi si definisce web 2.0.

PEACH– “Peach is a fun, simple way to keep up with friends and be yourself”. È questo lo slogan del npeachuovo social network ideato da Dom Hofmann, co-fondatore di Vine – servizio per la condivisione di video – che lo scorso mese ha lanciato Peach, un’applicazione a metà strada fra messaggistica, community e divertimento. L’idea è quella di dare agli iscritti un’esperienza diversa dai classici social network, in un certo senso più intima e condivisa con un numero limitato di amici più stretti. Questa piattaforma offre diverse opzioni per stimolare la creatività degli utenti iscritti, ovvero le ‘magic words’, delle paroline magiche che danno luogo ad azioni. Per attivarle è sufficiente scrivere un comando dove si inseriscono i testi per i nuovi post. Se ad esempio se digiti ‘gif’ esce fuori una finestra in cui cercare fra una libreria di immagini animate in base alla parola-chiave introdotta, se scrivi ‘draw’ si aprono nuove possibilità per disegnare a mano libera uno schizzo e condividerlo con gli amici. Se invece inserisci ‘song’ puoi condividere il brano che stai ascoltando, Peach lo riconosce e lo condivide con gli amici che potranno aprirlo su apple music o spotify. Digitando ‘rate’ puoi assegnare un voto da uno a cinque stelle ai tuoi contatti e con ‘shout’ si può urlare, scrivendo il proprio post in caratteri cubitali e su uno sfondo colorato. Altro comando è ‘weather’ per condividere temperatura e previsioni meteo. Ma di meccanismi simili ce ne sono molti altri: da ‘goodnight’ a ‘battery’ passando per ‘move’ per pubblicare il numero di passi fatti nella giornata, ‘safari’ per aprire il browser e fare una ricerca online, ‘dice’ per tirare i dati, ‘time’ per indicare il tempo, ‘movie’ per pubblicare il titolo di un film,  e ‘game’ per pubblicare il titolo di un videogioco. E presto ce ne saranno molte altre. Per quanto riguarda la privacy i propri post non sono pubblici e possono essere visti solo dagli amici. Nelle impostazioni è possibile comunque scegliere di rendere visibili i propri post anche agli amici degli amici. Attualmente disponibile gratuitamente sull’appstore e a breve anche una versione per android, il nuovo social è soprattutto apprezzato per la sua semplicità e per il fatto di poter tenere più facilmente sotto controllo chi può vedere cosa e come.

SHOTS- Lanciato nel novembre 2013 da John Shahidi e dal fratello Sam Shahidi, Shots è uno dei nuovi social usati dai teenager. Finanziata dalla popstar americana Justin Bieber, questa app fa dei selfie il suo punto di forza. Simile ad instagram, è utilizzata soprattutto da vip e fashioshotsn blogger che vogliono farsi notare attraverso le loro immagini e foto. L’obiettivo di questa app è quello di poter incontrare altre persone tramite i selfie che ogni giorno scattano. La vera differenza rispetto ad altri social network è che Shots è il primo social anti bullismo ovvero non consente agli utenti di inviare direttamente messaggi ad altre persone se non fanno parte della propria cerchia di amici, i commenti non sono pubblici e non possono essere visualizzati da tutti, non sono presenti i conteggi dei seguaci e si può commentare una foto solo se si è amici di chi l’ha pubblicata o se si è presenti in quella foto-selfie. Una strategia limitante ma efficace per evitare soprattutto a giovani utenti – l’età media è 16 anni -di finire in rete ed essere visti non solo dagli amici, ma anche dagli amici degli amici diventando un bersaglio facile per tutti: Shots ha come obiettivo quello di tutelare la privacy e la sicurezza degli iscritti. La nuova app include una sezione dedicata ai contenuti divertenti con materiale originale realizzato proprio da alcune star dei social media che hanno guadagnato popolarità grazie a Twitter. Inoltre gli utenti possono votare i messaggi dei loro amici con emoji, vi è una sezione video che permette di aggiungere vari filtri lunghi fino a 30 secondi e la possibilità di trovare amici nelle vicinanze con un radar. Ma cosa succederà quando i selfie passeranno di moda?

di Felicia Vinciguerra e Ilenia Vannutelli

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