MercaTiAmo: un nuovo modello di filiera corta al Workout Pasubio

I PREZZI SONO LEGGERMENTE PIU' ALTI, MA LA CLIENTELA CONTINUA A CRESCERE

mercatiamoAl Workout Pasubio, l’ex padiglione Manzini di via Palermo, divenuto centro nevralgico di attività che mirano al rilancio culturale e sociale e alla rivalutazione dei complessi architettonici dismessi, il food market MercaTiAmo è diventato ormai appuntamento settimanale. Nato come evento mensile, tenutosi a giugno, luglio e settembre, il mercato ha riscontrato un grande successo che ha spinto gli organizzatori a proporlo tutti i venerdì dalle 16 alle 19. Riunendo oltre 30 aziende e cooperative che aderiscono al sistema di certificazione partecipata (Pgs), promosso e coordinato dal Distretto di economia solidale parmense (Des), l’obiettivo di MercaTiAmo è quello di creare una filiera corta che possa soddisfare i consumatori più critici e dare un nuovo significato al cibo buono, inteso non solo come proprietà organolettica ma che racchiuda in sé un ben più ampio concetto di etica. Biodiversità, prodotti biologici certificati, sostenibilità ambientale, trasparenza e dialogo fra produttore e consumatore: questi i capisaldi su cui si basa il commercio che vuole promuovere MercaTiAmo.

IDEATORI E PROTAGONISTI – L’iniziativa, promossa da Aldo Caffagnini, Lisa Baldi e Andrea Tozzi della Cooperativa Mappamondo e patrocinato dal Comune di Parma, ha come obiettivo “l’inizio di una comunità dove si possa fare anche cultura e dove si possa ‘insegnare’ alla gente a riscoprire le stagioni, con prodotti coltivati con metodi rispettosi della natura”. A spiegarlo è la stessa Lisa Baldi. Fondamentale nell’intento è l’appoggio della cooperativa Nativa, attiva da più di sette anni nella diffusione di una cultura del biologico, di educazione alimentare e di consumo consapevole e che è attore protagonista del progetto ‘Orti in cassetta’ del Des. Nativa propone prodotti coltivati a Casaltone di Sorbolo, riuscendo anche, attraverso una rete di produttori che aderiscono al commercio equo e solidale, ad avanzare l’offerta di beni alimentari altrimenti impossibili nel parmense. Si pensi alle arance di Sicilia o alle banane dall’estero. Vincenzo e Amanda di Nativa spiegano: “Noi non siamo commercianti, siamo più una catena di soci dove alla fine ci appoggiamo; conosciamo almeno l’80% dei nostri prodotti, sempre”. Attraverso la figura di Andrea Tozzi anche la cooperativa Mappamondo si è unita al progetto di MercaTiamo. In attività del 1990, Mappamondo nasce con l’intento di diffondere i valori del commercio equo, sia attraverso attività di tipo informativo IMG_7949– divulgativo sia attraverso il commercio vero e proprio. Mappamondo si inserisce come soggetto promotore del food market, vedendo in MercaTiAmo un progetto meritevole di essere appoggiato e condividendone quelli che sono i valori e gli obiettivi. In collaborazione con Nativa, Mappamondo è anche concretamente presente al mercato con un banco di propri prodotti. Sul futuro di MercaTiAmo Andrea Tozzi afferma: “L’idea sarebbe quella di dare la possibilità a chi vuole fare una spesa critica e consapevole, di dare appunto più strumenti possibili per fare una spesa completa”. E non esclude la possibilità di includere nel mercato prodotti che escano dal campo del food, come cosmetici, detersivi e prodotti di artigianato, ovviamente tutti creati con pratiche ecologiche e sostenibili.

COME RISPONDONO I CONSUMATORI? –  Frutta e verdura, formaggi, salumi, vino e farine bio: la varietà dei prodotti va di pari passo con quella della clientela. Parmigiani e non, giovani genitori, studenti e passanti si fermano dopo aver visitato le mostre che il Wopa ospita. Clarissa e Franco, che si trovano a Parma per lavoro, hanno scelto di fare la spesa a MercaTiAmo perché “è la scelta migliore, per rapporto qualità-impatto ambientale e per rivalutare l’economia locale.” I prezzi sono leggermente più alti, come spiega Alberto IMG_8009 dell’azienda agricola Buono e Bio: “Sono più alti perché usiamo concimi organici e non chimici e molta manodopera, sono prodotti di nicchia”. “Ci sono le spese per la certificazione Ieca, – aggiunge Amanda di Nativa – e la disponibilità dei prodotti è legata alla variabilità del clima”. L’aumento di prezzo non scoraggia comunque chi è disposto a spendere qualcosa in più per avere questo tipo di prodotti: l’ultimo venerdì gli spazi che ospitano il mercato erano molto trafficati e la gente usciva con le borse piene.

IL FUTURO- MercaTiAmo si inserisce nel più ampio progetto di eventi temporanei dell’associazione WoPa Temporary, la cui costituzione è stata promossa dall’Ordine degli Architetti di Parma in qualità di concessionario degli spazi, che si protrarranno fino alla fine di giugno. Lisa Baldi è ottimista sul futuro del mercato (che non è ancora un mercato ufficiale): l’amministrazione comunale infatti si è dimostrata disponibile e la Regione Emilia Romagna ha già stanziato dei finanziamenti per la riqualifica del posto, si dovrà dunque attendere e vedere come andranno avanti le fasi dei lavori.

di Vincenzo Alessandro

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