Studenti alle urne: campagna elettorale tra mense, affitti e trasporti

SI VOTA IL 24 E IL 25, RISCHIO ASTENSIONISMO SEMPRE ALTO

elezioni universitarie parmaDopo due anni, c’è di nuovo fermento politico negli ambienti universitari. Il 24 e 25 novembre, infatti 25.050 studenti parmigiani (dato aggiornato da Unipr il 15 aprile 2014) saranno chiamati per eleggere i propri nuovi rappresentanti.
Nell’ambito delle votazioni verranno eletti 5 rappresentanti in Senato Accademico, 2 rappresentanti in Consiglio di Amministrazione, Nucleo di Valutazione e Comitato per lo Sport Universitario, 15 membri del Consiglio degli Studenti, 80 rappresentanti nei Consigli di Dipartimento e alcuni rappresentanti nei Consigli dei Corsi di studio (pari al 20% degli altri componenti del consiglio, approssimato per difetto)

 

LE LISTE – Udu e Ssu si fronteggiano da anni ma, per la prima volta, quest’anno si trovano a sfidarsi da sole per i primi quattro organi di rappresentanza. Invece, per il Consiglio degli Studenti, i Consigli di Dipartimento e i Consigli dei corsi di studio dovranno aver a che fare con altre 7 liste: Student Office, il Mattone, Camici in movimento, i Gas Nobili, Azione Universitaria Mateinfo, Tsrm e Vi teniamo d’occhio. 

L’emergere di Sinistra Studentesca Universitaria e Unione degli Universitari rispetto alle altre liste, è certamente indice di importanti cambiamenti rispetto all’ultima competizione elettorale: per il biennio 2012-2014 c’erano ben cinque forze diverse in corsa per il Senato Accademico, quattro per gli altri organi elettivi più importanti e dieci per i consigli di dipartimento e corsi di studio.

 

SINISTRA STUDENTESCA UNIVERSITARIA – I principi cardine che Ssu rivendica sono la totale autonomia da qualsiasi finanziamento esterno, l’indipendenza da qualsiasi partito e la concretezza nelle azioni; per i membri il vero scopo della rappresentanza è risolvere i problemi degli studenti, quali mense, alloggi, orari delle lezioni che si accavallano, corsi di studio poco specializzanti.
Altro punto di forza dell’associazione consiste nell’attenzione riservata ad ogni dipartimento; dopo aver analizzato i bisogni di ogni area si è individuata per ciascuna un programma di azioni ‘personalizzato’. “La nostra politica di instaurare un dialogo costruttivo e propositivo con le istituzioni – dice Edoardo Pastorino – a fronte di proposte attuabili, valide e con la concretizzazione dei progetti, ha abbattuto l’ideale barriera studente-docente”.

Occorre aggiungere che Ssu ha percepito una buona collaborazione da parte dei docenti, in un clima a volte un po’ acceso su certe problematiche, ma sempre improntato al raggiungimento di un risultato soddisfacente per entrambe le parti.
Il movimento ha potuto riscontrare l’incremento del numero dei candidati, più che raddoppiato rispetto alla precedente consultazione; questo è un segno importante, che fa ben sperare in un sempre maggiore coinvolgimento degli studenti alla vita dell’Ateneo. Si auspica quindi che Ssu superi il numero di 101 eletti nel 2012.

UNIONE DEGLI UNIVERSITARI –  L’Udu, la seconda lista per numero di eletti alle scorse consultazioni, quest’anno ha aumentato il numero di candidati e, pur schierandosi a sinistra come i rivali di Ssu, dichiara rispetto a questi maggiore autonomia dalle formazioni politiche. Inoltre, rivendica tra i risultati ottenuti negli ultimi due anni il sostegno agli iscritti al test di infermieristica dello scorso anno (che dopo il ricorso per annullamento dovuto a irregolarità sono stati risarciti delle spese) e il passaggio online del questionario di valutazione della didattica con compilazione obbligatoria per dare maggior peso al giudizio degli studenti.
“Le proposte principali dell’Udu per queste elezioni – afferma il coordinatore Nicolò Cantini – sono volte a costruire una ‘cittadinanza studentesca’ e consistono in: agevolazioni sui trasporti pubblici, assicurazione sanitaria gratuita per gli studenti fuorisede, revisione del canone concordato degli affitti agli universitari e una forte riduzione delle tasse universitarie per gli studenti part-time (ovvero i lavoratori che non possono seguire le lezioni)”. Questa lista ha raggiunto nel 2012 il numero di 90 eletti.

 

STUDENT OFFICE – Il movimento ritiene che la rappresentanza sia l’occasione di far fronte alle cose positive, ma non abbastanza valorizzate, e a quelle che restano ancora molto critiche. “Il fatto di essere totalmente apartitici, ci rende liberi al punto di poter incidere a qualunque livello con un totale realismo e con il desiderio di costruire un luogo a misura di studente”, dicono dall’associazione.
Il movimento, soddisfatto per i risultati delle ultime elezioni, ha a che fare con il basso numero di candidati in rapporto alle altre associazioni, fronteggiato però da una presenza costante in Università e una partecipazione curiosa e attiva alla vita universitaria; difatti la lista concorre con 20 candidati, sparsi nel vari dipartimenti, quando nel 2012 aveva raggiunto ben 43 eletti. A contraddistinguere ‘Student Office’ è l’interesse per le attività culturali dell’ Ateneo che hanno sempre riscontrato buone adesioni.

 

LA CAMPAGNA ELETTORALE – Tutte le associazioni privilegiano il rapporto personale e l’incontro con gli studenti, un punto su cui nessuno è disposto ad arretrare. Oltre al materiale informativo e agli annunci nelle aule, i candidati stanno preparando diversi eventi per incontrare tutti gli studenti interessati alla vita burocratica dell’Ateneo.
Dentro ad un’università che sta lottando contro un’eccessiva burocratizzazione cercano in primo luogo di trovare tutti i margini e gli spazi di lavoro possibili per poter semplificare la vita degli studenti, dei docenti e della macchina organizzativa.
Gli ultimi anni son stati caratterizzati prevalentemente dal dibattito sulla tassazione, ma restano aperte molte questioni: in particolare in merito ai servizi agli studenti come ad esempio le mense e i trasporti.
In una città come Parma, che può e deve mantenere alto il titolo di ‘città universitaria’, i cambiamenti che devono essere attuati sono ancora molti. Su questo tutte le liste certamente concordano.

 

LA PARTECIPAZIONE – L’affluenza è un problema che accomuna ogni tipo di elezione, ma nel caso di quelle universitarie i dati sulla partecipazione degli iscritti faticano in tutta Italia a raggiungere la doppia cifra, soprattutto al nord. L’Università di Parma non fa eccezione, e anche quest’anno si prevede un forte astensionismo, considerando che nelle scorse consultazioni hanno votato solo 3.244 iscritti (approssimativamente il 15% del totale), con percentuali tra i votanti divisi per dipartimento che oscillano tra il massimo 20,45% di Medicina e il minimo 0,31% di Neuroscienze.

Bisogna anche aggiungere che ci sono 13 corsi di laurea rimasti senza rappresentanti da eleggere, per lo più magistrali: quella di Filosofia, Scienze dell’educazione, Biotecnologie industriali, Scienze e tecnologie per l’ambiente, Scienze per la conservazione e il restauro, Ingegneria (ambientale, elettronica, informatica e meccanica), Infermieristica, Scienze motorie e infine le due triennali di Tecnico di laboratorio e scienze zootecniche.

Sono ancora in corso di valutazione strumenti per il voto elettronico, che permetterebbe di snellire il processo burocratico ma allo stesso tempo porrebbe un grande interrogativo sull’affluenza; essa, infatti, sembra essere diminuita negli atenei che da qualche anno ne fanno uso, a causa di procedure complesse e del troppo tempo richiesto per le operazioni di voto. Il tutto risulta più rischioso se si ha a che fare con una tipologia elettorale in cui la preferenza nasce più per conoscenza diretta del candidato che per ideologia.

L’elettorato attivo spetta agli studenti regolarmente iscritti all’Ateneo, sia in corso che fuori corso.
Si voterà lunedì 24 novembre dalle ore 9 alle ore 18 e martedì 25 novembre dalle ore 9 alle ore 14.

 

di Danio Rossi, Silvia Feliziani, Luigi Vitale, Martina Monti, Giulia Cotti Piccinelli

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