Novità Unipr, si passa da 18 a 9 Dipartimenti: ecco quali saranno

PUBBLICATO IL NUOVO STATUTO, NON SENZA POLEMICHE

11-elezione_rettore_borghiLo scorso 29 dicembre è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 301 il nuovo Statuto dell’Università di Parma, entrato poi in vigore quindici giorni dopo, il 13 gennaio 2016, con grande soddisfazione del rettore: “Ho apprezzato – afferma Loris Borghi – che il testo sia stato pubblicato senza alcuna modifica da parte del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, e questo sta a significare che è stato riconosciuto il valore delle modifiche apportate. Il nuovo documento è espressione di un intenso lavoro sinergico tra le varie componenti accademiche, per cui desidero ringraziare tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questo importante obiettivo.”

COSA E PERCHE’ – Dietro proprio segnalazione da parte del Miur, si è ritenuto infatti che fosse necessario procedere a una considerevole 120_2riduzione del numero dei dipartimenti per ridurre le difficoltà gestionali. Una procedura, però, che paradossalmente avrebbe potuto comportare il rischio di rendere l’amministrazione ancora più macchinosa: alla forte riduzione sarebbe potuto corrispondere un rilevante incremento dei componenti dei Consigli di Dipartimenti, figli di un sommarsi dei membri dei Consigli fin qui esistenti. Per questo si è resa opportuna una revisione delle funzioni e delle competenze degli organi interni ai Dipartimenti, coerentemente con la nuova normativa, per garantire maggior dinamismo.
La riduzione dei Dipartimenti da 18 a 8-10, con l’accordo infine di crearne 9, ha avuto motivazioni economico-gestionali e politiche. Per quanto riguarda le prime, si è giunti alla conclusione che, accorpando più strutture, si potesse puntare ad alleggerire le implicazioni burocratiche e quindi a risparmiare non solo il tempo necessario alla stipulazione dei diversi verbali, ma anche e soprattutto denaro, un’oculatezza più che necessaria visti i continui tagli al Fondo di finanziamento ordinario, un finanziamento statale che costituisce una delle principali fonti di entrata per le università Italiane. Per quando riguarda la motivazione politica, il Senato Accademico si vede ad oggi composto da 33 membri, un numero considerato eccessivamente alto in relazione ad un Ateneo ‘medio’ qual è quello di Parma. La riduzione dei Dipartimenti ha permesso quindi di ridimensionare il numero dei componenti del Senato a 23: 10 membri in meno, di cui un rappresentante per gli studenti. L’influenza della rappresentanza studentesca è quindi aumentata come proporzione nella composizione.

I DUBBI – L’iter che ha portato alla modifica dello Statuto e quindi alla riorganizzazione dei Dipartimenti è stato piuttosto breve:  innanzitutto è stata creata una commissione ad hoc tra ottobre e dicembre, che non ha tuttavia visto la partecipazione dei rappresentanti degli studenti, il panoramica_sala_6cui elaborato è stato in seguito esaminato dall’ufficio legale dell’Ateneo. In Senato, solo i rappresentati dell’Udu hanno sentito l’esigenza di segnalare la mancata convocazione del Consiglio degli studenti affinché si esprimesse in merito, opinione probabilmente necessaria viste le modifiche apportate alle rappresentanze negli organi. Il nuovo assetto organizzativo, infatti, comporta non poche novità per quanto concerne le elezioni studentesche, con conseguenti modifiche del regolamento per la scelta delle rappresentanze negli organi accademici. Tra tutte, spicca l’introduzione dell‘impossibilità, per gli studenti fuori corso, di votare o farsi eleggere in Senato Accademico. Non sono mancate neppure alcune polemiche da parte di altri senatori su diversi articoli, soprattutto quelli riguardanti il numero di rappresentanti dei professori di seconda fascia e del personale tecnico amministrativo nello stesso Senato e nel Consiglio di Amministrazione. L’articolo 9, quello riguardante il Senato, ha infatti subito ben 3 dichiarazioni di voto, lungamente motivate e con aspre critiche contro quella che è stata definita una visione elitaria del Senato Accademico, reputato non abbastanza rappresentativo della reale composizione dell’Ateneo.
Andrea Fontana, senatore per la componente studentesca, afferma: “Una modifica dello Statuto era più che necessaria per avviare una riforma politica e strutturale interna all’Ateneo, ma di certo non dovrà essere il primo e l’ultimo passo. Non mi stancherò mai di ripetere quanto sia stato sbagliato non chiedere e non tenere quindi conto dell’opinione degli studenti. La scusante usata che ci siano i rappresentanti degli studenti in Senato credo sia una giustificazione più che vacua, un non volersi ricordare del vero ruolo che ha, o meglio dovrebbe avere, il Consiglio degli studenti”.

9ccc.4267.fileI MAGNIFICI 9 – Questi i nuovi dipartimenti: Dipartimento di Scienze Medico-Veterinarie, nel quale sono stati incardinati i corsi di Scienze zootecniche e tecnologie delle produzioni animali e Medicina veterinaria il cui direttore sarà il prof. Attilio CorradiDipartimento di Scienze Matematiche, Fisiche ed Informatiche, il cui nuovo direttore è il professor Roberto de Renzi, con i corsi di Scienze e tecnologie fisiche, Scienze e tecnologie informatiche, Scienze matematiche più le Magistrali; Dipartimento di Giurisprudenza, di Studi Politici e Internazionali che è rimasto a se stante e non ha quindi subito accorpamenti restando inclusivo dei corsi di Giurisprudenza, Scienze Politiche e Servizio Sociale ed è già stata individuato il nuovo direttore di Dipartimento nel professor Giovanni BoniliniDipartimento di Scienze Chimiche, della Vita e della Sostenibilità Ambientale, inclusivo dei corsi di Biotecnologie, Scienze biologiche, Scienze e tecnologie chimiche, Scienze e tecnologie per l’ambiente la natura e Scienze geologiche, più le rispettive Magistrali, il cui direttore sarà il prof. Giorgio DieciDipartimento di Scienze Economiche e Aziendali, anche questo rimasto fondamentalmente invariato ma con l’inclusione di un corso di nuova formazione denominato ‘Sistema alimentare: sostenibilità, management e tecnologie’ con direttore il docente Luca Di Nella; Dipartimento di Ingegneria e Architettura, con il prof. Rinaldo Garziera nel ruolo di direttore, nel quale sono confluiti i corsi di Ingegneria civile e ambientale, Ingegneria dell’informazione, Ingegneria industriale (gestionale e meccanica), Scienze dell’architettura e i rispettivi corsi di Laurea Magistrale; Dipartimento di Medicina e Chirurgia, che ha incluso i corsi di Scienze delle attività motorie e sportive, Scienze e tecniche psicologiche, Professioni sanitarie, infermieristiche e professione sanitaria ostetrica, Medicina e chirurgia, Odontoiatria e protesi dentaria, psicologia e le varie specializzazioni, e che vede il prof. Antonio Mutti direttore; Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali, con il neoeletto direttore Diego Saglia e con i corsi di Beni culturali, Lettere, Filosofia, Lingue e culture moderne, Scienze dell’educazione e della formazione e Scienze della comunicazione con rispettive Magistrali; Dipartimento di Scienze degli Alimenti e del Farmaco, per il quale Gabriele Costantino sarà il direttore e in cui sono stati accorpati i corsi di laurea triennale, magistrale e magistrale a ciclo unico di Scienze e tecnologie alimentari (e gastronomiche) e Farmacia.

I direttori di Dipartimento resteranno in carica per il triennio che va dal 1° gennaio 2017, data in cui sarà ufficiale la nuova struttura dipartimentale dell’Ateneo, al 31 dicembre 2019.

 

di Fiorella Di Cillo

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