Ricchi su Youtube? Così gli influencer (e le aziende) guadagnano coi like

BREVE GUIDA AI SOLDI (VERI) DAL MONDO VIRTUALE, LE STORIE DI CHI NE HA FATTO PROFESSIONE

Guadagnare con YoutubeTi trovi in un locale. Indossi certi vestiti, bevi certi drink. Il tuo è lifestyle.
Una fashion blogger si trova nello stesso locale. Indossa certi vestiti, beve certi drink. Il suo è marketing.
Oggi la pubblicità ha un nuovo migliore amico, e si chiama influencer. Sono sempre di più le attività commerciali che ingaggiano figure dotate di un discreto consenso nel loro campo, sia questo la cucina, la moda, i nuovi mediaper fare in modo che venga fatta loro pubblicità tramite le pagine social. Non si tratta più di sportivi o altri personaggi famosi che fanno da testimonial per un prodotto ma di persone con – quasi sempre – esperienza nel campo in cui il prodotto viene usato, tanta da essere seguite sul web sia tramite blog, sia video, che social. Ed è qui che questo loro seguito permette agli influencer di fare delle loro passioni un lavoro. Redditizio.

TU CLICCHI, IO GUADAGNO, LORO FANNO I MILIONI – Ma come funziona il guadagno tramite un blog? Innanzitutto registrandosi ad uno dei tanti sistemi pubblicitari disponibili. Uno dei più conosciuti ed utilizzati è Google AdSense che permette l’utilizzo di pubblicità coerenti con il proprio tipo di blog. Ogni utente, compilando un semplice modulo, può scegliere di attivare tre diversi tipi di AdSense: relativi ai contenuti, ossia inerenti agli argomenti trattati, alle ricerche, inserendo un box di ricerca pubblicitaria all’interno del proprio sito, o ai video, con l’introduzione di brevi spot attivabili al passaggio del puntatore.

Un sistema ancora più forte su Youtube, dove le aziende possono inserire dei veri e proprio spot o chiedere agli utenti di recensire i propri prodotti. Partendo dal fatto che i video caricati da un utente possono essere monetizzati, resta da chiarire il come. Innanzitutto devono essere coerenti con la politica di YouTube, rispettando copyright e regole interne (niente contenuti espliciti, niente copia e incolla di altri video, etc.). L’utente può richiedere in questo caso la partnership con YouTube direttamente, ricavandone una percentuale dalle visualizzazioni del video. La presenza di spezzoni pubblicitari in testa al video e di banner in mezzo possono assicurare in media 7 euro lordi ogni mille visualizzazioni.

Ma la soglia di guadagno di un determinato video non è data esclusivamente dal suo numero di visualizzazioni. È infatti strettamente legata alla tipologia di pubblicità che vi si è voluta inserire. Ne esistono alcune che monetizzano la quantità di click sull’annuncio, mentre altre si concentrano sul numero di persone che hanno visualizzato lo spot per un tempo minimo che può variare tra i 15 e 30 secondi. Inoltre Youtube fornisce altre modalità di guadagno: una di queste è rappresentata dal pulsante ‘sostieni’ che appare sulla pagina del canale interessato. Tramite questo metodo i fan possono decidere di finanziare le pagine che più amano. È inoltre possibile collegare ai video delle annotazioni per merchandising in cui verranno linkati siti di acquisto di prodotti correlati al proprio canale.
Le aziende entrano in gioco qui: se il video dell’utente risulta per loro interessante, si pongono tra l’utente stesso e YouTube stesso incrementando le possibilità di visualizzazioni, fornendo prodotti esclusivi da recensire e materiale protetto da copyright da utilizzare liberamente, potendo così generare video ancora più interessanti per il pubblico. E quindi anche per loro.

photoA TEMPO PERSO? NO, A TEMPO PIENO – Uno dei capisaldi dei ‘digital influencers’ è la costanza: il pubblico deve essere sempre aggiornato dall’influencer ed avere un riscontro giornaliero. Per questo i blog vengono aggiornati con qualunque cosa accada durante la giornata dell’utente, dalla colazione all’abito per uscire la sera, al nuovo videogioco.

Eppure, nonostante tempo e impegno, guadagnare con un blog, nel senso di camparci, non è cosa da tutti. Secondo il Digital Influence Report, su 6.000 blogger di influencer solo il 64% ricava soldi dai propri siti, e di questi l’80% non arriva a 10000 euro annui. Poche sono quindi le superstar dei blog: una tra queste è Chiara Ferragni, che con la sua ‘Blonde salad’ ha raggiunto il terzo posto in classifica mondiale ed è arrivata a fatturare addirittura 8 milioni di euro nel solo 2014 (ultimo dato disponibile). Ne sa qualcosa lo svedese Felix Kjellbergin arte PewDiePie, che nel 2015 risultava essere lo YouTuber più seguito con quasi 40 milioni di iscritti al suo canale e che è arrivato a guadagnare circa 12 milioni di dollari in un anno. La sua fidanzata, Marzia Bisognin, conosciuta ai più come CutiePieMarzia, si aggira intorno ai 200mila dollari annui risultando la più seguita in Italia, con oltre 6,5 milioni di followers. Anche se il numero di seguaci si dimezza, si decuplicano i guadagni per FaviJ, altro italiano che arriva ad un guadagno stimato di quasi 2 milioni di euro annui.

Sonia PaladiniE poi ci sono gli influencer di Provincia. A parma, per esempio, è il caso di Carlotta Rubatelli, fashion blogger parmense. Moda, viaggi e, più di recente, cibo, sono gli argomenti principali che la giovane blogger parmense dispensa sul suo Styleandtrouble ai più di 63mila followers, solo su Instagram.
Giulia Cova, makeup artist, dopo aver visto il suo sito arricchirsi di visitatori si è spostata su Youtube per mettere in pratica gli stessi consigli che descriveva in parole. Il risultato si è concretizzato in più di 3 milioni di visualizzazioni. E per fare il nome di un parmense che da Youtube ha fatto successo senza passare prima dai blog c’è Nicola Trombi, in arte Ezektoor, che parlando di videogiochi ha guadagnato più di 200.000 followers, una cifra che assicura la partnership di Youtube e la relativa facoltà di monetizzarne le visite.

Sonia PaladiniDALLA CUCINA DI PARMA ALLA LAVAZZA – Nella città del Cibus e sede dell’Efsa non può mancare chi di cibo se ne intende. Tra questi in prima linea c’è Sonia Paladini che, come recita il suo blog, parla di ‘Spunti e appunti per vivere meglio’. E da qui il successo. “Ho aperto il blog per far conoscere l’ebook che avevo pubblicato e per raccontare e condividere le mie esperienze legate ad uno stile di vita sano, semplice e naturale – racconta Sonia – non pensavo assolutamente in così poco tempo di avere questo riscontro“. Nativa di Milano e ora trasferita a Parma da quasi vent’anni, Sonia, grazie alla notorietà del suo sito, ha collaborato con grandi nomi come Lavazza e Mutti. “Io continuo tranquillamente a condurre la mia vita di mamma e moglie, ovviamente il rapporto con le persone a livello professionale un po’ è cambiato, vengo contattata dalle agenzie di comunicazione per collaborazioni aziendali ed eventi, la difficoltà sta nel far coincidere la vita privata con gli impegni che aumentano sempre di più”. Ma se curare un blog fino a ottenere ricavi pubblicitari non è semplice, riuscire a collaborare con le aziende si rivela anche più difficile, soprattutto in un ambiente digitale sempre più affollato e concorrenziale. Eppure Sonia testimonia che è possibile: “Da sei mesi mi occupo a tempo pieno del blog e dei miei canali social, ho collaborazioni con contratti e scadenze settimanali che devo rispettare, quindi non riesco più a conciliare il lavoro di blogging con altre attività”. La piattaforma del blog e dei social diventa dunque uno strumento che in mani capaci assume una portata professionale. E remunerata.

 

di Nicolà Barbuti, Vittorio Signifredi, Marta Bruzzichelli

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