Iscrizioni online: il punto dopo il blocco del sistema Esse3

CINECA CHIARISCE, L'ATENEO SI SCUSA, MA IL SISTEMA RIMARRA' LO STESSO ANCHE IN FUTURO

Università ParmaLo scorso 20 luglio, giorno dell’apertura delle immatricolazioni all’Università di Parma, un blocco del sistema di iscrizione online Esse3 ha messo in crisi centinaia di aspiranti matricole. La causa? “Un picco di accessi simultanei difficilmente prevedibile, quadruplo rispetto all’anno accademico precedente”, si legge sul comunicato con cui Cineca, il consorzio interuniversitario che gestisce per l’Ateneo il sistema on line di iscrizione ai corsi, solleva l’Università da ogni responsabilità circa l’accaduto. Un pasticcio informatico costato ansie e timori ai futuri studenti, soprattutto a quelli interessati ai corsi di laurea a numero programmato con accesso cronologico di iscrizione.
Tra questi, quelli maggiormente colpiti dalla pioggia di accessi sono gli stessi che presentano un grosso divario tra posti disponibili e numero di richieste pervenute: Farmacia, con i suoi 160 posti disponibili e 572 domande; Chimica e tecnologia farmaceutiche, con 120 posti disponibili e 466 richieste; Biologia, con 170 posti e 505 domande pervenute. Questi alcuni dati aggiornati al 14 ottobre 2016 sulla situazione degli studenti considerati sovrannumerari.

L’ATENEO LIMITA I DANNI – “Certamente quanto accaduto lo scorso 20 luglio – spiega la prof.ssa Maria Cristina Ossiprandi, prorettrice alla didattica – ha avuto un notevole impatto sull’Ateneo e, soprattutto, sugli studenti e sulle loro famiglie che sono stati coinvolti in una situazione delicata e preoccupante proprio in un momento in cui, invece, dovrebbe prevalere la serenità legata all’avvio del percorso universitario”. Un episodio, dunque, che ha rischiato di ledere l’immagine dell’Ateneo e che ha creato non pochi disagi, a cui sono seguite le polemiche e le proteste degli studenti. “Tuttavia – continua Ossiprandi – in termini di immatricolazioni non si sono registrate ripercussioni; anzi, posso anticipare che i dati relativi agli studenti che hanno scelto l’Università di Parma per l’anno accademico 2016/2017, seppur non ancora ufficializzati, sono in notevole incremento rispetto all’anno precedente”. Nonostante il fattaccio insomma, sembra che gli studenti abbiano comunque scelto l’offerta formativa proposta dall’Ateneo di Parma, confermando il trend positivo che già si era registrato lo scorso anno. “In ogni caso – sottolinea la prorettrice – il danno di immagine non può essere celato dall’aumento delle iscrizioni: questo è un aspetto che riguarda specificatamente i rapporti tra Università e Cineca”. L’Università, seppur estranea alla causa del disservizio, ha messo in moto la sua macchina operativa per far fronte all’emergenza e cercare di limitare al massimo i disagi: tutti coloro che si sono rivolti all’Ateneo hanno infatti ricevuto una risposta repentina e motivata. “Nei limiti del possibile – continua Ossiprandi – si è cercato di soddisfare le richieste pervenute, anche ricorrendo a ripescaggi o iscrivendo gli studenti in sovrannumero, fermi restando i vincoli imposti dal quadro normativo vigente e le esigenze della didattica”.

PAROLA AGLI STUDENTI – Il blocco delle iscrizioni online ha scatenato molte polemiche, soprattutto tra le aspiranti matricole interessante ai corsi di laurea ad accesso in ordine cronologico. Questa tipologia permette l’iscrizione solo a chi riesce a registrarsi prima dell’esaurimento dei posti disponibili a numero programmato. E sono in molti quelli che, a causa del malfunzionamento della piattaforma, si sono visti costretti a rinunciare al corso prescelto e a iscriversi ad altri. Ad esempio, tra questi c’è chi si vedeva un domani nell’ambito dell’agroalimentare ma, data l’accesso negato a Scienze gastroniche, adesso si cimenta in Comuncazione e media contemporanei. Pochi secondi e un click mancato che, quasi come nel film ‘Sliding Doors’, potrebbero avergli cambiato il futuro. Alcuni  si sono trovati a passare ore davanti al computer, aggiornando la pagina più volte. Altri utenti sostengono di essere riusciti a completare solo alcuni passaggi della procedura prima che il sistema si bloccasse senza motivo. “Chiamavamo continuamente l’Università – racconta la studentessa Houda Baccara – ma i call center erano sempre occupati. Quando rispondevano erano sempre molto vaghi e non sapevano neanche loro come gestire la situazione. Dicevano solamente di riprovare tra 5 minuti e così via”. Sulla pagina Facebook ufficiale dell’Unipr all’apparire del primo comunicato riguardante il blocco e la successiva riapertura delle iscrizioni per il giorno dopo, è stata pioggia di commenti tra richieste di assistenza e lamentele. Tanto il malumore, come si può facilmente evincere dai messaggi degli utenti sotto il post. Anche il giorno dopo i disagi si sono ripetuti, come raccontato da Stefania Glieca: “Dopo una mezz’ora abbondante, forse 40 minuti, finalmente, riesco a procedere con l’immatricolazione. Proprio in quel momento, in fase di chiusura, mi appare il messaggio che ero già in lista di attesa poiché i posti erano finiti”. Infatti, il 22 luglio, alla riapertura delle iscrizioni, il sistema permetteva di completare parte dell’iscrizione ed a reindirizzare indietro.  “Per fortuna – continua Stefania – telefonando alla segreteria, mi arriva la buona notizia che ero in una posizione molto alta in graduatoria (circa 130esima, sui più di 200 iscritti di quel giorno) e dopo un paio di settimane sono stata ricontattata e ora sto frequentando questo corso di laurea da me scelto.”
Come lei, molti altri hanno avuto non poche difficoltà: ad alcuni non è stato possibile inserire la propria foto, ad altri non veniva riconosciuta la scuola superiore di provenienza. Due ragazzi raccontano di non essere riusciti ad immatricolarsi perchè hanno perso tempo a causa di un problema del sistema che non riconosceva la loro scuola. Quando, alla fine, hanno potuto completare la procedura inserendo una dicitura meno esatta, purtroppo era ormai tardi ed i posti esauriti. Tra chi ha passato ore ed ore tentando l’iscrizione, anche molti lavoratori che si sono lamentati di aver perso un giorno di lavoro. “Ho preso un permesso da lavoro dell’intera giornata che si è rivelato totalmente inutile – spiega Alice Ballerini -. Ciò ha creato disagi sia a me che all’azienda per cui lavoro, dal momento che solo alle 18 ho potuto comunicare una nuova assenza per il giorno seguente.”. 

TUTTO PASSA PER UN CLICK – L’università, si sa, apre le sue porte al futuro e non può prescindere dagli strumenti offerti dalla tecnologia. Ma, dopo episodi come quello dello scorso luglio, sorge spontanea una domanda: quali sono i pro e i contro di un sistema che permette di fare tutto solo attraverso un click? “Chiaramente – risponde Ossiprandi- sono indubbi i vantaggi riferibili alla possibilità di immatricolarsi all’Università con un semplice click, procedura che rientra nel progetto di dematerializzazione e semplificazione dei processi che l’Ateneo sta perseguendo da alcuni anni a questa parte”. Facile, veloce e comodo. Quando funziona. Altrimenti si rischia di passare giornate intere davanti a un pc in attesa di un ok che non arriva mai. “Bisogna comunque lavorare – continua la prorettrice – in accordo con gli enti preposti, affinché si riescano a prevenire disguidi come quelli registrati nell’estate passata, soprattutto quando le conseguenze coinvolgono direttamente gli studenti”. Nei giorni scorsi il presidente di Cineca ha dichiarato che sono già state identificate le cause del blocco informatico e che sono state applicate le necessarie contromisure affinché il problema non si ripeta il prossimo anno. “In linea di massima – conclude Ossiprandi – il sistema di immatricolazione resterà il medesimo, nella consapevolezza che i mesi che ci dividono dall’avvio delle immatricolazioni per l’anno accademico 2017/18 ci consentiranno di migliorare la macchina operativa, ponendo in essere tutti gli accorgimenti necessari a prevenire il verificarsi di situazioni analoghe a quelle verificatesi nella scorsa estate”.

Non è la prima volta in cui si sono riscontrati disagi. Non rimane che auspicare che il detto ‘Non c’è due senza tre’ possa esser smentito, così che i futuri studenti dell’Università di Parma possano dormire sonni tranquilli sperando che  la tecnologia, questa volta, sarà dalla loro.

 

di Vincenza Di Lecce e Silvia Stentella

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