All’apparenza non si rinuncia: sempre più abiti a rate, purchè griffati

UN FENOMENO DILAGANTE TRA IL CETO MEDIO-ALTO MA CHE NON COINVOLGE IL LUSSO

_shoppingL’abito non fa il monaco? E’ sufficiente confrontarsi con la realtà quotidiana di Parma per capire che no, non è vero: l’abito fa il monaco.
Inutile smentire, l’imprinting iniziale di come ci presentiamo al mondo è importante ed anche in tempi difficili non si rinuncia ad ostentare l’appartenenza a un certo status sociale. La ricca Parma, fiore all’occhiello dell’Emilia-Romagna, non può ancora dirsi in acque tranquille: passata attraverso commissariamenti, crack calcistici e scandali comunali, continua a sentire la crisi economica che non risparmia nessuno, nemmeno il settore dell’abbigliamento. Eppure…

Competere con le grandi catene low-cost e con gli acquisti online a prezzi stracciati sembra impresa ardua così bisogna correre ai ripari e cercare un modo per difendersi. Ecco quindi che arrivano in soccorso le super promozioni, che molto assomigliano a saldi fuori stagione, e, udite udite, le rate fai da te!
Una ricerca condotta tra le vie del centro, ha fatto emergere il primo importante dato: su un campione di 16 negozi, nel 44% dei casi non è raro imbattersi in esercizi commerciali che, su richiesta, offrono alla clientela la possibilità di rateizzare il pagamento di uno o più capi particolarmente costosi. Un fenomeno, nato dall’iniziativa dei clienti più sfacciati, che si è sviluppato velocemente e che non sembra voler retrocedere. “Sinceramente non ricordo quando è stata la prima volta che il nostro negozio ha accettato questo tipo di pagamento – ha dichiarato la titolare di una boutique del centro – ma non appena ci siamo aperti a questa eventualità, abbiamo notato come molti fossero interessati. Per noi è un modo per agevolare il commercio e venire in contro al cliente”.shopping

Di solito si parte da una prima rata in cui viene chiesto il 30-40% del prezzo di listino per poi saldare il conto entro un periodo compreso tra i 30 giorni e i 2-3 mesi, considerando il terzo mese come tetto massimo. Dopo la rata fissa iniziale, quelle successive variano per numero e ammontare, anche se difficilmente si superano le 2 o 3 dilazioni. Ovviamente tutto dipende dal prezzo del capo: solitamente si parte da un minimo di 200-300 euro fino ad arrivare a un massimo di 500-600 euro. Il saldo viene fatto in contanti e gli assegni sono mal digeriti. Quasi mai accettate carte di credito o prepagate.
“Essendo una pratica ufficiosa noi non lo proponiamo- confessa sottobanco una delle commesse ascoltate – ma se sono i clienti a chiederlo, anche il titolare è ‘costretto’ ad accettare per mandare avanti l’attività.”

Contrariamente a quanto si potrebbe credere, i cosiddetti negozi ‘di lusso’ sono esclusi dal sistema, forti di una ricca clientela che nonostante tutto mantiene il suo stile di vita. E’ il segno che negli anni la forbice della crisi ha notevolmente allargato il divario ricco-povero e si è abbattuta con maggior violenza nei confronti del ceto medio-borghese, diventato sempre meno benestante. Si salva così il solito zoccolo duro che procede a vele spiegate verso gli abituali acquisti di lusso.
“A chiedere la rateizzazione sono soprattutto donne (ma ci sono anche uomini) che generalmente vanno dai trenta-trentacinque anni fino a cinquanta, o anche più – continua la commessa- il nostro ad esempio è un negozio soprattutto rivolto ad una clientela di una certa età”.

shopping onlineE PER L’E-COMMERCE? – Un metodo che piace e che si sviluppa anhe sull’online. ‘Amazon Pay Monthly’ è infatti il nuovo metodo di pagamento introdotto dal gigante dell’e-commerce Amazon, in via sperimentale in Inghilterra e con l’obiettivo di estenderlo in tutta Europa. Considerato da ‘Il Sole24Ore’ ” un metodo innovativo che potrebbe far paura ai retailer tradizionali”, l’opzione per il pagamento spunta alla fine dell’acquisto: le rate vanno da 24 ai 48 mesi, dopo una verifica del sistema per accertare la disponibilità del pagamento. Ovviamente la cifra minima da raggiungere per richiedere questa opzione è di circa 400 sterline, con un tasso di interesse del 16,9%. 

di Francesca Iannello, Veronica Novelli

Scrivi un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*