Quello che gli uomini e le donne odiano nell’altro sesso

COS'E' CHE CI FA DIRE "CON UNO/A COSI', MAI!"

Baffetti Ammettetelo, sentivate la mancanza di un articolo incardinato sulla contrapposizione tra i sessi. In questi anni di perbenismo ed emancipazione un bel confronto all’arma bianca vecchio stile può valere molto, soprattutto se il terreno di scontro sono le ‘peculiarità’ – per essere delicati – che riescono a rovinare irrimediabilmente un rapporto pronto a sbocciare. Preparatevi ad un tour tra ascelle mefistofeliche, alito fetente, baffetti hitleriani e tutto ciò che vi potrebbe far dire: “Con uno/a così, mai!”

LA CLASSIFICA DEL POPOLO – Scrivere di un argomento del genere regala la meravigliosa opportunità di sondare il terreno con un bel questionario a cui hanno risposto 78 persone; un numero che tutto sommato rappresenta un campione abbastanza corposo da analizzare. Quasi il settanta per cento delle risposte sono di ragazze, solo ventiquattro gli uomini, di cui due omosessuali.

E iniziamo proprio da loro, i baldi giovanotti: per più del 50% tra i 21 e i 23 e con almeno sei appuntamenti alle spalle. Per loro al primo posto tra ciò che può bloccare l’entusiasmo verso la conoscenza di un potenziale partner c’è la cattiva igiene. Perchè l’uomo potrà anche ‘dover puzzà’, ma la donna no.

Seguono i classici intramontabili: in molti non sopportano le ragazze immature e ancora di più vengono fermati da un’incompatibilità di passioni. Colpisce come un’incudine, con quasi il sessanta per cento dei ragazzi, l’assoluta indisposizione per i baffetti, più che per il seno piccolo, le idee politiche incompatibili e l’eccessivo consumo di alcool messi insieme. In parole povere, potete essere delle estremiste alcolizzate e senza tette ma se toglierete i baffi qualcuno vi rimorchierà.

La risposta delle ragazze non si fa attendere, e se la maggior parte è in linea con i colleghi per le problematiche di igiene, immaturità e incompatibilità di passioni, si trova un rispettabilissimo disprezzo per i bugiardi. Ma badate uomini, il naso di pinocchio è l’unica cosa la cui eccessiva lunghezza sembrerebbe creare problemi alle fanciulle, visto che per quasi il tredici per cento di loro una scarsa ‘dotazione’ può essere motivo più che sufficiente per troncare un possibile rapporto.

Non sono mancati gli aneddoti lasciati in calce al questionario, alcuni orripilanti al di là del genere di appartenenza: “Per tutto il pomeriggio in cui siamo usciti non ha mai soffiato il naso, nonostante avesse il raffreddore… Un orrore!“.
Un maschietto ha chiosato con “il monosopracciglio no“, mentre un altro ha sinteticamente elencato in “Rutti, scoregge e affini” il male peggiore per una ragazza degna di considerarsi tale. Il gioco dei ruoli è sempre di moda.

MAI UNA GIOIA: LUI – Aneddoti che si sono fatti drammatiche testimonianze quando il sondaggio ha lasciato spazio alle interviste.
“Ha indossato la stessa biancheria per 3 sere di fila“, racconta Sergio a proposito di una delle sue lei.

Jacopo, 26 anni, milanese, qualche anno fa è andato in vacanza con la ragazza che stava frequentando. Non aveva un grande budget, così lei si è offerta di pagare anche per lui: “Mi sono sentito trattato come una prostituta. Dopo un litigio in vacanza lei se n’è andata portandosi via tutti i soldi, anche quelli per mangiare. Quando è tornata per fare pace sotto le lenzuola io, affamato… sono svenuto. Mi sono svegliato la mattina dopo, con 50 euro poggiati sul comodino e un bigliettino: ‘Amore, ti voglio bene, ma mangia qualcosa’.”

Meglio non è andata a un altro giovane rubacuori: “Conosco una ragazza carina e mi gioco tutta la simpatia che posso. Forse funziona: due giorni dopo mi aggiunge su Facebook e inizia uno scambio di like. Poi un giorno lei posta un selfie con Salvini. Fine.”

Degno dei riflettori è anche lo sventurato che alla sua prima one night stand, carico di aspettative, gonfio di buoni propositi, teso per la poca confidenza, si ritrova una volta abbassati i pantaloni della ragazza davanti a un tatuaggio sovra-chiappe con unicorni, nuvole e arcobaleni come tema. Un trauma trash violentissimo.

ArghMAI UNA GIOIA: LEI – Ogni ragazza sa che prima o poi incapperà in un Narciso, come racconta Jessica, studentessa di economia: “Dopo avermi fatto aspettare 20 minuti, arriva lamentandosi che quella sera i suoi capelli proprio non stavano in piega. Qualche momento dopo mi accorgo di parlare da sola: lui era 10 metri dietro di me a specchiarsi nel finestrino di un’auto.”

Chiara, 20 anni, sfata il mito che i ragazzi più grandi siano migliori dei coetanei: “Io, 19 anni, ho la patente, lui, 24, no. Lo vado a prendere a casa, saluta i suoi alla finestra e andiamo al cinema. Tutto bene. Ma nel tragitto di ritorno, quando speravo che… si addormenta.” Un incrocio micidiale tra Mammolo e Pisolo che probabilmente rimarrà a lungo Singolo.

Federico, un ragazzo gay che studia da fuorisede a Roma, sorride su una sua esperienza che ha dell’incredibile: “Uno degli appuntamenti più strani che io abbia mai avuto è stato con un collega di corso; nella mia facoltà è noto a tutti che io sia gay. Ci incontriamo in un bar e a un certo punto vado in bagno. Quando sto per uscire, me lo ritrovo dietro la porta, mi spinge dentro e chiude a chiave. Rimango sorpreso. Lui si sbottona i pantaloni e mi dice: “Sono etero, ma sono curioso.” Io rimango basito e fuggo a casa, prendo il telefono e avverto tutte le mie amiche. Il giorno dopo tutti sapevano cosa fosse successo. Non si è più visto in facoltà.”

Attenzione poi allo stile, fondamentale se si decide di fare colpo: “Non va bene – racconta Elena – se poi io mi presento tutta agghindata, come appena uscita da ‘Il diavolo veste Prada’e lui invece con un maglione infeltrito color giallo canarino. Volevo uscire con un ragazzo, non con un barbapapà.”

Insomma, non esiste un decalogo che elenchi le regole principali per presentarsi ad un primo appuntamento e soprattutto, diciamoci la verità, decidiamo già prima di uscirci se l’altro o l’altra ci piace oppure no. Esistono però diffetti più fastidiosi di altri. Siate voi stessi, è il consiglio classico, ma anche spazzolino e deodorante possono fare la differenza.

 

di Matteo Buonanno Seves, Silvia Stentella e Felicia Vinciguerra

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