Tommaso Fiazza, il sindaco più giovane d’Italia: “Appassionato di politica dopo aver ascoltato Bossi, Lega unica alternativa di governo”

IL PRIMO CITTADINO 21ENNE DI FONTEVIVO SI RACCONTA A UN ANNO E MEZZO DALL'ELEZIONE: SICUREZZA E IMMIGRAZIONE LE PRIORITA'

Nel tragitto che porta da Parma al ristorante ‘Il Rigoletto’, il cellulare squilla almeno tre volte: incontri, appuntamenti, tavolate da fissare in settimana e altre entro un paio d’ore. Di solito è proprio qui che viene a pranzare, a meno che “non sia di corsa, e allora vado dal paninaro vicino al Comune. Oppure faccio un salto a casa”. È questa una delle eredità che Tommaso Fiazza, 21 anni, ha fatto propria, volente o nolente, dopo essere stato eletto sindaco di Fontevivo l’1 giugno 2015. Se fino all’anno scorso lavorava nell’azienda familiare di autotrasporti e studiava Economia all’Università di Parma, oggi è il primo cittadino più giovane d’Italia, con una tessera della Lega Nord nel cassetto, con la quale ha portato la Bassa parmense a una coalizione di centrodestra, per la prima volta dal secondo dopoguerra.

Cosa fai quando non sei a lavoro? Raccontaci una giornata tipo da sindaco di Fontevivo.

“È difficile individuare una giornata tipo, perché in un comune piccolo come il mio ogni giorno è sempre diverso. E questo è anche il bello del mio mestiere. A volte lo passi chiuso in ufficio, con la propria amministrazione. Altri giorni stai in mezzo alla gente, fissi degli appuntamenti coi cittadini, vai a fare un giro al mercato per vedere direttamente se ci sono dei problemi nel territorio.”

Sei molto attivo sui social e utilizzi sia Twitter che Facebook come canale di comunicazione per dare notizie sulla città o in generale come strumento d’informazione. Pensi che questi nuovi mezzi possano aiutare la politica e in che modo? 

“Assolutamente sì. È un metodo veloce per un politico per dire quello che è stato fatto e per permettere a chi non la pensa nello stesso modo di dire la sua in tempo reale. Non ci sono ‘ostacoli’ che si potrebbero invece trovare rilasciando un’intervista a un giornale, perché su Facebook, così come su Twitter, i messaggi arrivano diretti.”

fiazza2Quindi sei molto a contatto con i tuoi cittadini.

“Il più possibile. Naturalmente tempo permettendo: spesso devo andare in Regione e in Provincia, che hanno qualche soldo in più di noi comuni, che non abbiamo fondi. O perlomeno ce li avremmo, se non fosse che qualche governo ce li ferma e ce li blocca.”

Qualche governo? 

“Be, per esempio il governo attuale ha sbloccato finalmente qualche soldo sulle scuole. Noi siamo un comune dove fortunatamente abbiamo tante aziende e tante famiglie che pagano le tasse. E gli stessi vorrebbero che queste tasse venissero spese per il nostro comune, invece non succede perché anno dopo anno i trasferimenti dello Stato son sempre meno“.

Hai frequentato per un anno l’Università di Parma e poi hai lasciato gli studi di Economia. Come hai preso questa decisione e com’è nata questa tua passione per la politica?

“La passione l’ho sempre avuta, da quando ero in terza media. Ho avuto degli incarichi all’interno del movimento Giovani Padani e poi la possibilità di candidarmi come sindaco del mio paese. L’ho fatto un po’ col timore per la mia giovane età. Mi sono detto: ‘Cavolo ho vent’anni, se mi espongo adesso chissà poi cosa succede, non sarà certo facile’.”

Tra l’altro sei una ‘mosca bianca’, nel senso che oggi il rapporto tra politica e giovani è un po’ in difficoltà.

“Questo è vero e posso anche capirlo, soprattutto dopo tutti gli scandali che ci sono stati in politica. Posso capire che un giovane che si avvicina al mondo del lavoro e vede che non c’è sbocco, nonostante si sia ‘fatto il mazzo’ all’università, magari possa arrabbiarsi un po’ se si trovasse di fronte un politico. Però vedo anche che ci sono molti giovani che si stanno riavvicinando alla politica e lo fanno con occhio critico e propositivo. E questo certamente mi conforta e mi fa dire: ‘Meno male che non sono l’unico‘.”

Ti sei iscritto per la prima volta al partito della Lega Nord quando avevi solo 14 anni. Perché hai scelto la Lega e come sei riuscito ad entrare nel partito?

Ho scelto la Lega Nord dopo aver ascoltato i discorsi di Umberto Bossi al telegiornale. Mi trovavo d’accordo e alla fine quello che lui diceva all’epoca si è verificato alla lettera. Ad esempio, quando parlava d’Europa, mentre molti italiani erano contenti di farne parte, lui diceva: ‘È giusto, ma attenzione, ci saranno stati di serie A e stati di serie B’. E oggi lo vediamo con Italia e Germania: loro sono uno stato di serie A, mentre noi siamo uno di serie B. Questi discorsi io li ho sempre visti come rivoluzionari, anche perché lui era quello che urlava di più.”

E secondo te questo è dovuto al fatto che l’Italia è dentro l’Unione Europea?fiazza

“No, ma è dovuto al fatto che qualche politico italiano all’epoca, come Romano Prodi, firmò dei trattati europei che poi oggi hanno portato ai risultati che vediamo sia per l’euro che per l’immigrazione. Poi dopo ci sono stati dei cambiamenti, sia a livello nazionale che all’interno del partito. E oggi come oggi penso che Matteo Salvini sia il leader più papabile contro Matteo Renzi.

Ma tu che fai parte della cosiddetta ‘generazione Erasmus’, vuoi stare dentro l’Unione Europea o no?

Non lo so e non ci voglio pensare ora. Penso che l’Unione Europea così com’è non mi rende contento di farne parte.”

Qual è il carattere che più ti rappresenta della Lega Nord? 

“La territorialità, che il nostro movimento ha e ha sempre avuto. Il nostro è un partito che, a differenza di tutti gli altri, ha rappresentanze in tutti i territori e porta avanti sempre quello che la gente vuole e desidera in quel periodo.”

Hai dichiarato che non accoglierai nessun clandestino a Fontevivo. Per quanto riguarda le altre categorie quali profughi, rifugiati o richiedenti asilo cosa proponi? Come pensi di risolvere la questione ‘immigrazione’?

Non può essere un sindaco a cambiare le politiche immigratorie, dev’essere il Paese. Se fossi io il premier, ospiterei solo chi scappa da una guerra.”

La maggior parte dei migranti che arriva in Italia viene da Libia, Nigeria e da altri Paesi dell’Africa sub-sahariana, una zona devastata in questo senso.

“La Libia è il primo porto di transito perché da lì partono, ma non sono tutti della Libia. A Parma abbiamo 1.400 rifugiati, anche se per me sono presunti profughi: poi abbiamo scoperto che di profughi reali ce ne sono circa 100. Questo perché ci sono tempistiche lunghissime: il nostro Stato, prima che capisca che una persona sia un profugo reale, ci mette all’incirca un anno, però intanto i giorni passano e i 35 euro continuano a venire assegnati alle associazioni che se ne occupano. In più questi servizi si rivelano essere solo un business“.

fiazza5D’altra parte, a Parma e provincia, sono stati organizzati dei programmi di accoglienza e integrazione, come ad esempio Tandem, che permette a uno studente universitario di ospitare un immigrato a casa propria e in questo modo sono state accolte già 30 famiglie. Perché pensi che questo non possa funzionare a Fontevivo?  

“Perché non diamo questi posti prima agli italiani?

E perché non includere anche loro nel nostro sistema lavorativo?

“Io sarei d’accordo in questo senso: diamolo prima a chi ne ha veramente bisogno e che è già sul nostro territorio da anni, a chi è nato e cresciuto qui. Poi vediamo se c’è spazio anche per gli altri.

Sei in buoni contatti con Matteo Salvini. È inevitabile notare il cambiamento che ha apportato quest’ultimo al partito in termini strettamente politici: ora, ad esempio, ci si rivolge anche ai ‘terroni’ e ad altre forze politiche, tra cui CasaPound. Come ti poni rispetto a queste novità?

“Siamo aperti a tutti i movimenti o partiti, sia di destra che di sinistra, che appoggino i nostri ideali. Ad esempio: non siamo d’accordo con questa Unione Europea, con questa economia che oggi sta portando avanti il governo, non siamo d’accordo sui trattati per l’immigrazione. Chiunque sia, CasaPound o la sinistra più estrema, noi siamo pronti a parlarne insieme a loro e sederci attorno a un tavolo per discuterne.”

fiazza3Con la tua nomina a sindaco di Fontevivo, per la prima volta dal secondo dopoguerra, nella Bassa parmense si è passati da una coalizione di centrosinistra a una di centrodestra. Perché a tuo avviso? Cos’ha spinto i cittadini a votarti?

“Io dico sempre che a Fontevivo non abbiamo vinto, siamo stati fortunati. La sinistra qui era divisa in due, sostanzialmente, e con questo loro attaccamento continuo al potere forse hanno pensato che il centrodestra non avrebbe mai vinto. Ed è quello che li ha caratterizzati soprattutto negli ultimi anni. Quindi la gente si è stancata, vedeva che in Comune i soldi c’erano ma non venivano mai usati per le esigenze dei cittadini. Noi abbiamo ottenuto molti voti anche dell’altro fronte proprio per questo motivo”.

E cosa chiede la gente?

“Guarda, dal problema più grosso a quello più piccolo, dal problema più personale alla buca davanti a casa. Ma penso sia anche una cosa normale: se vedi il tuo sindaco per strada, lo fermi e gli dici cosa non va.”

Qual è il tuo rapporto con il sindaco di Parma Federico Pizzarotti? Secondo te ha sbagliato qualcosa nella sua politica?

“Io penso che i rapporti istituzionali siano una cosa, i rapporti politici un’altra: quando si parla dal punto di vista politico, io posso anche attaccare un altro esponente. Sono molto critico sulla sicurezza. Penso che la cosa che venga prima di tutti per un cittadino è proprio la sicurezza. Io ho visto negli ultimi anni un po’ di lassismo, un Comune un po’ fermo da questo punto di vista. E i cittadini di Parma lo percepiscono e lo percepiranno soprattutto durante le elezioni che si terranno tra qualche mese.”

A proposito di prossime elezioni, voi pensate di candidare la Lega a Parma?

“Io sono sindaco di Fontevivo e parlo per il mio paese: penso che in un movimento e in un partito ci debbano essere delle gerarchie, quindi chi di dovere penserà alle elezioni. In ogni caso, qualsiasi sia la parte politica del prossimo sindaco, io sono pronto a mantenere i rapporti istituzionali, anche perché abbiamo un sacco di partite aperte con Parma. Ad esempio penso al Ponte Maria Luigia e al Ponte Taro. Queste sono le priorità che ogni sindaco dovrebbe avere.”

di Francesca Matta e Felicia Vinciguerra

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