Boom di iscrizioni: Economia da record, aumentano i fuorisede

IMMATRICOLAZIONI 2016/2017: 5.725 ISCRITTI AL PRIMO ANNO, OLTRE IL 15% ARRIVA DALLA LOMBARDIA

Loris BorghiBen 5.725 iscritti al primo anno: un dato positivo e che evidenzia come gli sforzi dell’Ateneo siano stati ripagati, soprattutto se confrontato a quello dello scorso anno (5.082). Insomma, l’Università di Parma ribadisce la sua posizione di polo di attrazione non solo a livello regionale, ma anche su scala nazionale. “Raccogliamo i frutti di un lavoro intenso e corale, mirato a costruire un’università nuova, attrattiva, aperta all’esterno e con al centro lo studente” sottolinea il rettore Loris Borghi, inaugurando così la conferenza stampa di martedì 6 dicembre sui dati relativi al numero di immatricolazioni 2016/2017.

IL BOOM DEI NUOVI CORSI – Quest’anno si è assistito ad una crescita assoluta di matricole, pari a 643, che corrisponde ad un incremento percentuale del 12,7%. Numeri positivi che, inseriti nel contesto odierno, suonano ancora meglio: in un periodo in cui sempre meno ragazzi si iscrivono all’università e sempre meno lo fanno da fuorisede, sottolinea anche lo stesso Borghi, Parma è riuscita ad imporsi come Ateneo attrattivo. Gli ambiti che sono cresciuti di più sono quello economico, che ha registrato un + 44% rispetto all’anno precedente, e l’ambito umanistico, con un +29%. I due dipartimenti ai quali fanno capo, da quest’anno, offrono inoltre due nuove lauree triennali: Sistema alimentare, sostenibilità, management e tecnologie (Food management) e Comunicazione per le industrie creative, progetti culturali che hanno saputo interpretare bene la necessità della nascita di nuove figure professionali. Tale lungimiranza è stata premiata con 256 iscritti per Food management e 203 per quanto riguarda Comunicazione per le industrie creative. Salvo rari casi, quasi tutti i corsi presentano tassi di immatricolazione stabili o positivi. L’unica nota negativa proviene dall’ambito giuridico-politologico che vede una diminuzione degli iscritti del 12%, in calo di 48 unità rispetto all’anno precedente. Altro ambito positivo è quello di ingegneria e architettura, che va a un +17%. Ma è una percentuale che non soddisfa il rettore, il quale afferma di voler puntare proprio sulla facoltà di Architettura per innalzare ulteriormente il numero di immatricolati il prossimo anno. Questi dati sono aggiornati al 28 novembre e Loris Borghi non nasconde che potrebbero esserci ulteriori aumenti dovuti a ricorsi, ripescaggi o scorrimento di graduatorie.

SEMPRE PIU’ FUORISEDE – Ad aumentare non sono solo gli iscritti provenienti dalla provincia di Tabella iscritti 2016/2017Parma e dall’Emilia Romagna, ma soprattutto i fuorisede. Il numero di immatricolati provenienti dal territorio è salito di 119 unità in due anni, passando da 1.671 nell’anno accademico 2014/2015 a 1.790 in quello successivo. In aumento il numero di studenti che arrivano dal nord Italia, che passano dal coprire il 12,8% del totale degli iscritti nel 2014/2015 (pari a 569 unità) al 15,6% nell’anno accademico 2016/2017, pari a 892 studenti. Un ingente afflusso di nuove matricole arriva dal centro-sud italia e dalle isole; in totale sono 1.305 gli universitari del primo anno provenienti da queste zone. La Lombardia col 15,5% dei nuovi iscritti, la Puglia con il 7,6% e la Sicilia con 7,5% sono le tre regioni che hanno maggiormente contribuito alla crescita dei fuorisede dell’Ateneo. Senza dimenticare lo 0,9% di studenti provenienti da altri Paesi.

NO BARRIERE MA POCHE AULE – Altro motivo di orgoglio per l’Ateneo è infine quello di essere scelto sempre più anche da persone affette da disabilità e da disturbi specifici dell’apprendimento (Dsa). L’Università di Parma vanta ormai da anni un servizio efficiente con strutture di affiancamento e di accoglienza unico nel panorama universitario italiano. Al 31 ottobre 2016 sono 130 gli iscritti al primo anno con problematiche del genere, 54 con disabilità e 76 con Dsa. Numeri che dimostrano come l’università abbia investito molto anche sugli aspetti inclusivi del sapere, abbattendo tutte le barriere che potevano limitare persone affette da disabilità e creando validi supporti a tutti gli studenti affetti da Dsa. Questo incremento di immatricolazioni, però, ha fatto emergere il problema delle aule, ma tranquillizzare tutti sulla situazione è Carlo Quintelli, pro rettore con delega all’Edilizia, il quale spiega che, per adesso, le aule sono sufficienti a coprire le necessità. Se però l’aumento di studenti dovesse continuare, come si prevede, sono già in studio alcuni progetti di ampliamento del numero dell’offerta.

di Rocco Lapenta

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