Dal 2017 via ai lavori del nuovo WorkOut Pasubio: ecco come sarà

QUANDO IL PROGETTO PARTE DAI CITTADINI. PREMIATI I VINCITORI DEL BANDO COMUNALE

Sarà affidata a un gruppo di architetti torinesi la “rigenerazione” dell’attuale Workout Pasubio (Wo.Pa), ex Csac e ancora prima ex fabbrica Manzini, in via Palermo. E’ infatti il team costituito dagli architetti Cristiana Catino, Andrea Alessio, Ilaria Ariolfo, Davide Barreri e dagli ingegneri Claudio Ferrari e Giogio Macrì il vincitore, proclamato lo scorso 28 novembre, del concorso indetto dal Comune di Parma per l’affidamento del progetto definitivo ed esecutivo. Il Wo.Pa  ha avuto una storia travagliata, in un quartiere ancora incompiuto della città, ma che ora potrebbe tornare a vivere proprio grazie ai lavori di riqualificazione pianificati per il secondo semestre dell’anno prossimo.

Wopa1 UNO SPAZIO LIBERO, INCLUSIVO E DI CREATIVITA’– “Il vincitore del concorso – spiega Gabriella Incerti, consigliera dell’Ordine degli architetti di Parma – è stato selezionato perché è un progetto abbastanza duttile, uno spazio pensato per una grandissima flessibilità. Molti ci hanno chiesto perché spendere soldi per un posto che è già bello così, noi rispondiamo che quello che si vede ora è specifico per un uso temporaneo, non è un ambiente ancora stabile.” Insomma, per questo luogo ci saranno una serie di funzioni molto simili in realtà a quelle attuali con l’uso temporaneo. Un esempio è il Padiglione Nervi, un ambiente di 900 metri quadri, con grossi problemi di acustica, “che noi abbiamo utilizzato saltuariamente per esposizioni, non potendone sfruttare il potenziale al massimo e che in futuro diventerà una enorme piazza coperta, dove sarà possibile fare diverse cose, sempre nell’ottica della massima flessibilità.” L’idea alla base del progetto prevede una gestione unitaria: tutte le funzioni non saranno del tutto autonome, anzi, ci dovrà essere collaborazione tra le realtà che si andranno a insediare. Ed è proprio per questo motivo che il problema gestionale sarà forse la questione più difficile da immaginare, visto che le attività non dovranno solo coesistere ma anche alimentarsi a vicenda. Tre sono i pilastri fondamentali su cui si baserà il progetto definitivo: il laboratorio di rigenerazione del territorio, una sorta di luogo di incontro di promozione e osservatorio dei processi di trasformazione urbana e rigenerazione sostenibile del territorio; il secondo è il distretto delle imprese creative “tradizionalmente il tema del coworking, incubatore di attività innovative, una sorta di Officina On/Off ma di dimensioni maggiori.”; infine l’organizzazione e promozione di eventi temporanei, legato anche al tema della formazione. Wopa2Nella sua formulazione finale la temporaneità e la grande rotazione degli eventi diventeranno elementi fondamentali per far vivere il Workout Pasubio. “L’effetto di queste macro attività è quello di ottenere un’inclusione sociale, una socialità importante per il quartiere e la città in generale – sottolinea l’assessore all’urbanistica e lavori pubblici Michele Alinovi –. Il quartiere è problematico poiché ha un alto tasso di cittadini extracomunitari, è un luogo che ha problemi anche di sicurezza percepita piuttosto che degrado. Ciò deriva anche dal fatto che è un quartiere non finito.” La possibilità di avere un grande centro socioculturale potrebbe quindi portare benefici sugli aspetti del decoro urbano, politiche inclusive e di allontanamento del degrado sociale insediato in questo pezzo di città. Non viene sottovalutata certamente la questione dell’integrazione: “Da ricordare – aggiunge Alinovi – che tra le associazioni con cui abbiamo iniziato a dialogare all’inizio di questo percorso c’era anche la comunità senegalese, molto forte soprattutto nella zona di San Leonardo.”

UN PERCORSO DURATO DUE ANNI – “L’ordine degli architetti voleva interessarsi degli edifici dismessi e sottoutilizzati, per una serie di circostanze abbiamo concentrato le nostre attenzioni su questo edificio, ex fabbrica Manzini ed ex Csac. Ci siamo chiesti cosa farne, quali fossero le funzioni che avrebbe dovuto ospitare.” Con queste parole l’architetto Incerti racconta la genesi della vicenda che da due anni esatti vede il Workout Pasubio, poco distante dalla stazione, protagonista di una piccola grande rinascita nel quartiere San Leonardo. Quale modo migliore di raccogliere e schiarire le idee se non chiedendo alla cittadinanza di esprimere la propria opinione? Ed è proprio per questo motivo che “abbiamo organizzato un workshop, nel novembre 2014, aperto a tutta la cittadinanza, a cui hanno partecipato circa 150 cittadini, ma anche tanti architetti, tutti accolti proprio in questo ambiente rimesso un po’ in sesto per essere vissuto quattro giorni”. Da questo lavoro comunitario sono state condensate 16 funzioni pensate per il nuovo Wo.pa, funzioni che avrebbero costituito la base di partenza per la stesura del successivo concorso di progettazione. Ma cosa fare nel frattempo? “Abbiamo deciso di aprire questo luogo per un uso temporaneo, inizialmente limitato a tre mesi ma che in realtà sta andando avanti ancora adesso. La proprietà ha concesso il comodato gratuito all’Ordine degli architetti di Parma che ha creato un’associazione, la Workout Pasubio, per la gestione. Dall’inizio dell’attività si sono tenuti circa 900 eventi.” Nel frattempo è stato indetto il concorso, strutturato in modo abbastanza originale: “È stato immaginato questo bando di concorso in due fasi. La prima libera – spiega l’architetto – in cui poteva partecipare anche un ragazzo appena laureato con zero di fatturato, cosa per niente scontata nel nostro ambito. Nella seconda fase invece sono stati selezionati i 5 finalisti che hanno ideato un progetto più elaborato, tra cui infine si è scelto il vincitore.”

Wopa3L’IMPEGNO DEL COMUNE – Ad approfondire ulteriormente le dinamiche dietro al centro Wo.Pa ci pensa l’assessore Alinovi. “A valle di questo primo percorso partecipativo c’è stato un ulteriore protocollo di intesa tra tre soggetti: l’amministrazione comunalel’Ordine degli architetti (poi confluito come uno dei soci all’interno del Workout Pasubio Temporary) e il soggetto privato che è la Pasubio Sviluppo Spa, una società immobiliare privata nata dalle ceneri della società di trasformazione urbana Pasubio, di fatto la società pubblico/privata all’interno della quale vi era anche il Comune di Parma.” L’amministrazione aveva già definito almeno nelle matrici fondamentali le funzioni di questo luogo, dove parole chiave come socialità e cultura, lavoro e formazione, dovevano essere alla base del suo programma funzionale: una sorta di centro civico molto evoluto e sperimentale con l’ambizione di un’attrattività anche sovralocale. E anche sulle tempistiche non sembrano esserci dubbi. “Entro marzo approveremo in Consiglio comunale la variante urbanistica mediante la quale questo luogo per tre quarti diventerà nostro. A quel punto – prosegue l’assessore – potremo cominciare i lavori di riqualificazione del primo stralcio, in particolare la testata nord, bene o male la metà del lavoro. Quando l’edificio diventerà nostro bandiremo la gara per l’impresa edile, con un inizio dei lavori nell’anno 2017, probabilmente nel secondo semestre durante il periodo estivo.” Anche per quanto riguarda i finanziamenti del progetto non sembrerebbero esserci problemi, visto che il totale a disposizione ad oggi corrisponde a 4.300.000 di euro, una parte dalla Regione Emilia Romagna (2.250.000), mentre i restanti sono stati messi dal Comune.
Wopa4“Non possiamo dimenticarci però – aggiunge la consigliera Incerti – che di mezzo ci saranno le elezioni, quindi questa amministrazione che crede in questo luogo e nelle sue potenzialità si spera possa già avviare il primo stralcio dei lavori. I passaggi di amministrazione possono sempre portare dei problemi.” Rimane invece più ottimista l’assessore, che rassicura: “Penso che sarebbe difficile interrompere questo percorso per un’amministrazione nuova, in primis si metterebbe a rischio il finanziamento della Regione, ci sarebbe un concorso ampiamente condiviso coi cittadini che verrebbe sospeso e non si capirebbe il perché, senza dimenticare che bisognerebbe indennizzare i professionisti che hanno già vinto il concorso.”

“Naturalmente quando il luogo sarà tutto bello rifinito – conclude l’architetto Incerti – qualche carenza ci sarà. Perché il luogo semplice così, devo dire, genera più creatività, la gente non ha paura di stare qua, i bambini corrono. Quando invece hai marmi e stucchi i bambini stanno fermi, mano nella mano con la mamma.”

di Matteo Buonanno Seves

Vincitori concorso Wopa

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