Dentro i sexy shop: come cambia l’erotismo, tra nuove tecnologie e tabù

CLIENTI DI TUTTI I TIPI E VIBRATORI COMANDABILI A DISTANZA! MA NON C'E' SOLO IL DIVERTIMENTO

Sfoto1_okono ubicati fuori dal centro città. A volte si presentano sobri, con vetrate scure che celano con discrezione l’interno del negozio, altre, invece, espongono parte della merce in vetrina, suscitando l’interesse dei passanti curiosi e lo sdegno dei benpensanti. Sono i sexy shop, negozi che vendono articoli tra i più vari dedicati al piacere sessuale. In Italia il primo venne aperto in provincia di Belluno nel 1969, era il ‘Sex-Shop e Sexy Boutique Busche’ e da allora se ne contano circa 700 in tutto il territorio nazionale. Ma cosa ci offre la città di Parma a tal proposito?

LA CLIENTELA – In viale Piacenza c’è uno dei sexy shop più longevi di Parma, aperto da ben 40 anni. “La gestione è cambiata diverse volte, io ci lavoro da 12 anni”, spiega Elena (nome di fantasia) che, tra un cliente e l’altro, racconta aneddoti e curiosità del settore. Dal 2010 si è invece trasferito in via Emilia Est, un altro sexy shop di cui è proprietario Davide: “Prima eravamo dall’altra parte della città, poi ci siamo trasferiti in una zona centrale ma defilata in maniera da rispettare la privacy dei clienti al 100%”. Una scelta dettata dalla necessità della persona di usufruire di certi prodotti al riparo da occhiate giudicanti. Ma qual è il tipico cliente che si avventura all’interno di un sexy shop? E soprattutto, cosa cerca? “Le coppie rappresentano la maggior parte della nostra clientela, sono di tutte le età. La finalità degli oggetti che vendiamo è quasi sempre quella di entrare in un gioco a due che a volte serve per rinnovare un po’ il rapporto, per aggiungere qualcosa di strano”, spiega Elena. Come cliente tipo anche il curioso occasionale, l’habitué e, ovviamente, il timido. “Che poi magari è costretto a tornare perché ha acquistato un oggetto non adatto”, continua Elena. “Di solito si cerca di avere un rapporto amichevole con il cliente, per dargli istruzioni precise sull’oggetto che sta comprando”. Davide invece parla di una clientela composta al 70% da donne. “Come età spaziamo dai 18 in su, qui non possono entrare minorenni.

Pvibratore_rabbit_in_silicone_22_cm_liebeRODOTTI: I PIU’ RICHIESTI E INNOVATIVI- “Ci occupiamo principalmente della vendita di quattro tipologie di prodotti”, spiega Elena. “Il sadomaso, l’oggettistica (vibratori per uso interno ed esterno, oggetti per uso anale), l’abbigliamento, che va dall’intimo agli abiti fetish, e la categoria dedicata a lubrificanti, coadiuvanti e potenzianti per l’erezione”. Una vasta offerta che risponde ad ogni tipo di desiderio. A disposizione anche Dvd e oggetti goliardici per festeggiare addii al nubilato e simili. “Sicuramente ciò che va per la maggiore è l’oggettistica, insieme ai coadiuvanti. Inoltre, grazie al best seller ’50 sfumature di grigio’, il sadomaso ha avuto periodi di successo e alcuni oggetti presenti nel film anche adesso vanno per la maggiore”.
Anche Davide offre queste categorie di prodotti: fra quelli sadomaso possiamo trovare mascherine, frustini, corde, abbigliamento in latex e vinile. “Tutto il necessario per coloro che vogliono avvicinarsi al mondo del bondage. Sul nostro sito forniamo anche le istruzioni per la corretta preparazione dei nodi”, puntualizza Davide. Non c’è un articolo più venduto, si va dal sex toy alla lingerie o per assurdo c’è qualcuno che compra ancora Dvd, anche persone giovani: collezionisti o semplicemente pigri che non hanno voglia di accendere il computer”. Inoltre la vendita varia a seconda del periodo dell’anno. “Per esempio a Natale il sex toy è richiestissimo  continua Davide. Dicono che un diamante è per sempre, ma anche un vibratore!”

Ma in questi ultimi anni la vera rivoluzione sta avvenendo nel campo dei vibratori, che sono divisibili in due categorie: quelli realistici a forma fallica in pvc o cyberskin (fra cui i calchi di personalità famose nel porno) e gli articoli di design, eleganti, multiformi e multifunzionali. “Alcuni si possono caricare via usb o wireless e possono essere comandati da app del telefono anche a distanza: se lei è a Milano e lui è a Napoli, lei indossa il sex toy e lui le dà le stimolazioni tramite l’applicazione”, spiega Davide. Fra gli articoli di design troviamo anche il rabbit, un vibratore che offre una stimolazione sia vaginale che clitoridea grazie alle sue doppie estremità (una delle quali presenta due piccole “orecchie” che ricordano appunto quelle di un coniglio). Per la clientela maschile sono disponibili principalmente masturbatori (di forma cilindrica, con all’estremità una riproduzione in pvc o cyberskin di una vagina), bambole gonfiabili (ma anche bamboli) e pompe per l’allungamento del pene.

wpid-female-condomE per quanto riguarda i preservativi? “Ritardanti, stimolanti, fluorescenti, aromatizzati… possono essere abbinati a un lubrificante a base d’acqua. L’importante è prenderli in farmacia o in negozio, quelli comprati nei distributori automatici subiscono stress termici che ne compromettono l’efficacia”, avverte Davide. Esiste anche il femidom, il preservativo femminile, ancora poco utilizzato e pubblicizzato: consiste in una guaina sottile con due anelli flessibili alle estremità, uno da inserire in vagina e l’altro da lasciare all’esterno per coprire piccole e grandi labbra. Infine, le candele. Inebrianti, romantiche e con una sorpresa finale: un olio da cospargere sul corpo del partner. Per non farsi mancare niente.

Un settore quindi dall’offerta vastissima e non privo di clientela, nonostante lo sguardo comune che vede l’Italia come un Paese ancora conservatore. Ma esistono le sfumature, come in ogni cosa, e a volte serve davvero poco per abbattere i muri.

maxresdefaultCOME AFFRONTARE I TABÚ –  Certo, l’Italia non può essere considerata come il Paese europeo più aperto al tema della sessualità. Davide racconta un’esperienza emblematica a tal proposito. “Nel 2011 in via Mazzini volevo fare una manifestazione a favore della contraccezione, per sensibilizzare soprattutto i giovani, regalando preservativi e allegando un opuscolo informativo sulle malattie sessualmente trasmissibili”. Un’iniziativa senza dubbio utile, ma… “Ho presentato la domanda al Comune di Parma a nome mio, subito si è dimostrato intenzionato a sviluppare questa cosa affiancandomi all’Avis, ma quando si è saputo che intestato a me c’è un sexy shop tutto ciò è stato visto come una cosa immorale. Non mi è stato detto né sì né no, semplicemente l’autorizzazione non mi è mai arrivata. Detto questo, io ho manifestato lo stesso”. Un successo: seimila preservativi distribuiti in sei ore senza alcuna pubblicità al negozio. “Era per i giovani, l’utilizzo del preservativo deve essere incentivato.” Ma se da un lato persistono certi atteggiamenti di chiusura, dall’altro è possibile vedere intorno a noi piccoli segnali che dimostrano che qualcosa sta cambiando.

hqdefault“Quando la Durex ha cominciato a fare qualche pubblicità in più c’è stato un grande avvicinamento da parte delle persone verso i sexy shop e gli oggetti che propongono”, sostiene Elena. “Certi argomenti di solito non vengono trattati dai media e le persone si sono abituate a vederli dall’esterno, come un tabù, nonostante la presenza di internet. Però vedere una pubblicità della Durex in televisione in un orario normale ti libera, ti autorizza e ti senti meno vincolato a degli stereotipi”. Ma non c’è solo la televisione come mezzo per cambiare l’approccio delle persone verso la sessualità: incontrarsi e parlare faccia a faccia fa davvero la differenza. “Teniamo incontri riguardanti vari temi: la diffusione della contraccezione fra gli adolescenti, l’outing per le persone omosessuali, la comunicazione dei propri desideri al partner…”, racconta Elena. Il negozio in cui lavora, infatti, collabora con diverse associazioni di volontariato e Onlus che si occupano di tutelare la salute psico-fisica della persona. “Offriamo uno spazio fisico a queste associazioni. Le persone vengono, si informano, migliorano il proprio rapporto di coppia: a volte alcune relazioni vanno a monte perché si è incapaci di comunicare i propri bisogni sessuali al compagno o alla compagna”, aggiunge Elena. Condivisione ma soprattutto informazione, quindi. Anche Davide crede nel potere della comunicazione, soprattutto nel rapporto cliente-venditore. “La nostra società impone stereotipi di vita che portano a una totale insicurezza soprattutto i giovani” sostiene, affermando che molti ragazzi si recano in negozio col desiderio di allungare il loro pene anche se rientra in misure totalmente normali. “Ma le insicurezze si possono affrontare e risolvere quando si ha una persona che rassicura e consiglia i prodotti giusti. I clienti stanno meglio perché noi, oltre che venditori, siamo veri e propri consulenti: il 90% di loro ritorna in negozio”.

 

di Chiara Micari

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