Nuovo hub: qui sperimentazioni pratiche per le facoltà umanistiche

NEL SOTTOPASSO DEL PONTE ROMANO IN GHIAIA, INAUGURAZIONE ENTRO NATALE

20170327_105648Ci siamo. Il progetto ‘Aemilia 187 A.C.’ è definitivamente partito e lunedì 27 marzo c’è stata la posa simbolica della prima pietra nel cantiere del Ponte Romano, con il sindaco Pizzarotti. Il nome del programma non è casuale, indica la data di fine costruzione della via Emilia (strada che attraversa tutta la regione), e vuole porre l’attenzione sulla storia di Parma e sulle sue antiche costruzioni. Punta a ridare nuova vita al Ponte Romano nel sottopasso, “che finalmente non sarà più un luogo buio e avvezzo a utilizzi impropri, ma un luogo vivo” come ha sottolineato il primo cittadino. Si vuole riqualificare tutta l’area della Ghiaia piccola, promuovendo anche le attività commerciali di via Mazzini e Galleria Polidoro. Borgo Romagnosi verrà così abbassato fino al livello della piazza e “diventerà un percorso ciclopedonale” favorendo lo spazio di aggregazione. La parte che però interessa di più gli universitari di Parma è la creazione di uno spazio studentesco aperto a varie attività.

“Un Hub studentesco importante – come lo definisce l’assessore ai Lavori pubblici Michele Alinovi – di cui l’Università ne diventerà il gestore finale” e organizzerà gli eventi da svolgere al suo interno. Un posto in cui teoria e pratica si fondono: “E’ qualcosa di attivo, un luogo di interfaccia con la città”, spiega il prorettore Carlo Quintelli, anche lui presente alla cerimonia di inaugurazione. E la futura coordinatrice scientifica dell’hub, la professoressa Alessia Morigi, approfondisce il tema: “L’idea è quella di costruire uno spazio universitario che ospiti attività integrate tra la didattica e la ricerca, rivolte non solo al pubblico accademico tradizionale, ma pure a quella parte della città che si vorrà interfacciare a noi attraversando il sottopasso del Ponte”.
Si terranno lezioni, attività laboratoriali e conferenze: tutte iniziative che partiranno dal polo umanistico ma si allacceranno alle diverse discipline degli altri Atenei. “Faremo di tutto per valorizzare l’area al massimo e faremo in modo che non ci siano solo attività che riguardano i nostri corsi” e non si escludono nemmeno iniziative con privati o con associazioni interessate ad utilizzare in qualche misura l’area. Gli studenti delle facoltà umanistiche hanno bisogno di mettere in pratica ciò che apprendono e Quintelli suggerisce che “questo può essere un laboratorio, dove provare a mettere in campo sperimentazioni per futuri organizzatori culturali o guide turistiche”, “vogliamo formare nuove generazioni di archeologi – aggiunge anche la coordinatrice scientifica – e un hub, posto nelle vicinanze di un rilevante sito archeologico come questo, è utile per affinare metodi e competenze”. Parma ha un ricco patrimonio culturale, l’area intorno allo student hub, “vorremmo che diventasse una sorta di punto di riferimento che rimandasse a tutte le altre opere sparse sul territorio”.1490606482084.JPG--ponte_romano

Nel complesso i lavori dovrebbero finire per ottobre 2017, come ha riferito anche Federico Pizzarotti, sottolineando che solo lo spostamento dei sottoservizi (acqua, luce e gas) ha creato un po’ di problematiche e rallentato le cose. Se così fosse il professor Quintelli pensa che “l’inaugurazione della struttura universitaria potrà avvenire nel periodo prenatalizio”. Per quanto riguarda l’assetto della struttura, “abbiamo pensato di installare dei pannelli illustrativi per spiegare il contesto nel quale il ponte sorge – prosegue Alessia Morigi – perché non vorremmo che fosse visto come un monumento isolato dal territorio. Stiamo scegliendo anche alcuni reperti, provenienti dalla Ghiaia, di età romana e pre-romana, da esporre nelle teche e vorremmo adibire una zona per piccole mostre e esposizioni ”. Insomma uno spazio polivalente che “sicuramente potrà contenere facilmente una classe di studenti; il numero esatto è da vedere in rapporto allo spazio riservato alle sedi, piuttosto che alle attrezzature”.

 

di Martina Innocenti

1 Commento su Nuovo hub: qui sperimentazioni pratiche per le facoltà umanistiche

  1. Mi piace molto l’idea di recuperare parti del passato per pensare e valutare aggregazioni competenti a programmare il futuro. Complimenti, Alma.

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