L’Erasmus compie 30 anni, e c’è chi fa il bis 20 anni dopo

MARTA, 40ENNE SPAGNOLA, A PARMA PER STUDIARE LA CUCINA ITALIANA. LE CELEBRAZIONI IN CITTA'

image“L’Erasmus è per sempre”. Quante volte si sente pronunciare questa esclamazione ai malinconici giovani studenti di ritorno da un’esperienza all’estero? A 30 anni dalla nascita, l’Erasmus continua a crescere e a raccogliere l’entusiasmo dei ragazzi:  all’Università di Parma sono infatti ben 16.707 gli studenti in entrata e in uscita che in questi anni hanno partecipato al progetto. Giovani e meno giovani. C’è infatti chi, a distanza di 20 anni, ha fatto il bis. Si tratta di Marta40enne spagnola che è arrivata da Valencia per trascorrere a Parma il secondo Erasmus della sua vita. Il primo, all’età di 23 anni, lo ha invece vissuto in Germania. “E’ un’esperienza che si può fare a tutte le età, e anche ripeterla“. Le maggiori differenze tra il primo Erasmus e adesso? Marta risponde che era la prima volta che andava all’estero per tanto tempo e aveva tante speranze e illusioni, in più – naturalmente – pensava maggiormente a divertirsi, gli costava dire di no alla festa per studiare mentre ora pensa più all’impegno universitario per la sua carriera professionale. Meglio l’Italia o la Germania? “Lì era tutto pianificato per quanto riguarda l’alloggio, mentre in Italia attraverso privati si spende di più. La Germania ha tutto organizzato, ma l’ambiente è freddo mentre qui è più caotico ma le persone sono più aperte e amichevoli”. A spingerla a ripetere l’Erasmus è stata proprio l’attrazione per l’Italia. “Ho scelto di partecipare perché mi incuriosiva la cultura italiana, soprattutto dal punto di vista del cibo. Per me che studio Scienze gastronomiche, penso mi possa offrire molto. Inoltre, studiando a Parma, dove c’è la sede dell’Efsa, mi agevola ancor di più”. Per cosa le può offrire risponde: “Spero mi aiuti molto dal punto di vista professionale per imparare nuove tecniche di cucina e conoscere questo mondo in prima persona piuttosto che attraverso le esportazioni in Spagna”.

imageLE CELEBRAZIONI DEI 30 ANNI – Il 2017 è l’anno in cui il programma Erasmus compie 30 anni e anche l’Università di Parma, insieme al Comune, alla rete Erasmus Student Network, al Conservatorio di Parma, alla rappresentanza italiana della Commissione Europea e all’agenzia Europe-Direct, si è unita ai festeggiamenti organizzando il 29 settembre una giornata che ha incluso momenti informativi, interventi istituzionali e iniziative culturali rivolte ai giovani e alla cittadinanza. Le celebrazioni hanno preso il via al Palazzo del Governatore con il Welcome Day rivolto agli studenti stranieri ospiti nell’Ateneo di Parma. Sono infatti oltre 350 i giovani stranieri che trascorreranno parte dell’anno accademico nell’Ateneo cittadino.
L’incontro, aperto dai saluti 1F064514-C49F-4F20-B6DB-7E1FA94D50D7istituzionali della delegata del rettore per la mobilità internazionale Gioia Angeletti, ha visto poi intervenire il presidente di Esn-Assi Parma Davide Antonelli e il presidente di Esn Italia Simone Acquaviva, l’assessore alla cultura del Comune Michele Guerra e Lea Camillini della direzione provinciale dell’Agenzia delle Entrate. Dopo una sessione informativa e il coffee break, spazio alla conclusione delle celebrazioni con testimonianze di alcuni studenti Erasmus. Nel pomeriggio, invece, si è trattato il tema del programma Erasmus in 30 anni: cos’era, cosa è e cosa sarà, esponendo le prospettive nell’ambito europeo e internazionale.

Premiazione contest fotografico ErasmusEvento importante della serata è stato, alle 18 all’InformaGiovani di via Melloni, la premiazione degli studenti Erasmus che hanno partecipato al contest fotografico in collaborazione con l’Università di Parma dal titolo ‘Every step you take, the world changes: tales from my university and my city’, seguito da un ricco aperitivo in musica. Infine, la giornata si è conclusa all’Auditorium del Carmine dove, nell’ambito dei 150 anni della nascita di Arturo Toscanini, si è esibita la Scuola di Canto e di Accompagnamento pianistico con liriche da camera e concerto.

L’ACCOGLIENZA DI ESN – A Parma, come in tutta Italia, è attiva Esn, la rete dedicata ad accogliere gli studenti stranieri. L’associazione si occupa di aiutare i ragazzi in intercambio ad integrarsi nell’ambiente universitario e cittadino principalmente aiutandoli a trovare un alloggio prima e in alcuni casi dopo la partenza, a organizzare eventi e serate in città ma anche gite e viaggi nella provincia di Parma e in Italia. A queste iniziative si aggiungono gli eventi nazionali organizzati direttamente da Esn Italia, uno al Nord e uno al Sud in quanto sono due all’anno. Inoltre Esn fornisce agli studenti che arrivano il codice fiscale, necessario per venire in Italia, e un supporto per il learning agreement, contenente gli esami che i ragazzi svolgeranno in Italia. In generale per integrarsi nell’università è prevista anche la funzione tutor che ragazzi dell’Esn svolgono per aiutare i ragazzi che studieranno nel loro dipartimento.

COM’E’ NATO E COM’E’ CRESCIUTO – Il programma Erasmus, deve il suo nome ad Erasmo da Rotterdam, filosofo e teologo olandese che riteneva che la vera conoscenza non si acquisisse attraverso lo studio teorico dei libri di testo, ma attraverso i viaggi e le esperienze di vita all’estero, in modo da conoscere culture e tradizioni diverse. Erasmus (European Region Action Scheme for the Mobility of University Students) fu creato nel maggio del 1987 a Bruxelles al fine di migliorare la qualità dell’istruzione attraverso un’esperienza di studio all’estero per gli studenti. Nel 1995 ci fu il primo restyling del programma, conclusosi nel 2006, che vide nascere il progetto Socrates/Erasmus, il quale prevedeva accordi di cooperazione fra le varie università per facilitare lo spostamento di studenti/docenti sostenendo un periodo di studi/insegnamento all’estero, finanziato da una borsa di studio. Successivamente, nel 2007, fu ideato il programma di apprendimento permanente denominato Lifelong Learning Programme, conclusosi nel 2013. L’ultimo programma ancora attuale, nato nel 2014 e in vigore fino al 2020, è detto Erasmus+ e rispetto ai precedenti permette anche alle scuole superiori dotate della certificazione ECHE (Erasmus for all Charter Higher Education) di aderire al programma.

 

di Rim Bouayad ed Ernesto Vastola

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