Maschere fisiognomiche e robot umanoidi: La fabrica dei corpi

AL PALAZZO DEL GOVERNATORE LA MOSTRA CHE PROIETTA L'ANATOMIA NEL FUTURO

La mostra La fabrica dei corpi, inaugurata il 14 ottobre, è un’interessantissima esposizione storico-scientifica ospitata al Palazzo del Governatore di Parma fino al 17 dicembre.
Curata da Roberto Toni, professore di Anatomia Umana all’Università di Parma, Marina Gorreri, responsabile del Sistema Museale d’Ateneo e da Luca Trentadue, delegato del rettore al Sistema Museale, ha l’intento di comporre un percorso conoscitivo dell’anatomia umana seguendo la linea evoluzionistica e partendo proprio dalle forme animali.
“Si tratta di una mostra che intende incrociare diversi ambiti e saperi attorno al tema della corporeità come esperienza di percezione artistica, piuttosto che di semplice estetica” anticipa Michele Guerra, assessore alla Cultura di Parma, durante il suo intervento alla conferenza stampa di presentazione di martedì scorso. Una seconda sezione della mostra, infatti, interessa proprio la rielaborazione artistica dei corpi per la ricostruzione virtuale  e il loro impiego in ambito tecnologico.ar
“I reperti archeologico-storici si confrontano con le ‘macchine pensanti’, con in nuovi strumenti cinetici e robotici” continua Guerra, presentando un evento che vuole convogliare medicina ed espressione tecnologica avanzata.

“Si tratta indiscutibilmente di un evento dalla portata internazionale e soprattutto dalla lunga gestazione – prosegue il prof. Toni – nato dall’idea di Marina Gorreri, che vuole valorizzare il patrimonio storico-scientifico e le potenzialità degli intelletti nella ricerca biomedica più innovativa e futuristica del territorio di Parma”.
Un evento che ha richiesto non solo un tempo prolungato ma soprattutto un ingente esborso economico: “Il progetto è stato reso possibile grazie al supporto finanziario fornito dall’Università della ricerca scientifica e il sistema museale tra il 2014 e il 2016, cui va aggiunto il grande supporto da parte del Comune di Parma che ha concesso il Palazzo del Governatore come luogo d’accoglienza. Ma soprattutto si deve molto alle donazioni,che rivestono un valore sorprendente, come per la collezione delle Maschere fisiognomiche di Tenchini”.

arLE MASCHERE TENCHINI – Lorenzo Tenchini fu un accademico e anatomico dell’Università di Parma del XIX secolo che catalogò l’espressione e la struttura dei volti. Il professore, infatti, intendeva riprodurre le particolarità fisiognomiche correlate al profilo comportamentale del soggetto: prendendo sotto analisi i cadaveri dei detenuti delle carceri di Parma o del Manicomio di Colorno, voleva riprodurne l’aspetto delinquenziale tipico delle devianze sociali.
Dopo ben 110 anni le maschere Tenchini vengono riunite proprio a Parma. Questa è una delle donazioni che mi ha più sorpreso, se consideriamo non solo il suo valore economico di milioni di euro, ma soprattutto la sua valenza storica” sottolinea il prof. Toni, lasciando comprendere l’importanza e la particolarità assoluta di questa esperienza. La mostra, inoltre, è l’occasione per presentare la prima edizione critica sui reperti del Tenchini, edita dalla casa editrice Skirà: “E’ presentato il catalogo critico sottoforma di schedario bilingue, corredato di apparato critico, insieme ad un recente studio storico scientifico”, aggiunge ancora Roberto Toni.

UMANOIDE SUPERSTAR – Pensare però a La fabrica dei corpi come esclusiva espressione accademica e storica porta inevitabilmente fuori strada: “Il vero intento di questa mostra è quella di creare una diretta connessione non solo con i suoi fruitori di oggi, ma soprattutto con i ‘prossimi’. Questa è una mostra che guarda al futuro”, aggiunge Michele Guerra.
Un futuro che permette già di toccare: “Verrà presentato il più sofisticato umanoide dell’Istituto Italiano di Tecnologia leader mondiale della robotica umanoide”, aggiunge un Toni entusiasta.
Caratteristica intrinseca dell’esposizione è infatti l’espressione tecnologica e soprattutto quella robotica, che ha permesso di “convogliare le tradizioni accademiche del XIX e XX secolo con progetti futuri, che riguardano le future generazioni: quelle dei robot, delle macchine pensanti nel loro ruolo sussidiario – continua Luca Trentadue -. In fondo tutte le più grandi scoperte nella storia della scienza sono partite da attenta conoscenza del passato coltivando la fiducia di modificare questa conoscenza nel futuro. Perché è un abbaglio pensare che solo la novità sia una verità e che la verità sia sempre e solo una”.

CENTRO DI RICERCA, NON SOLO MOSTRA – “In occasione dell’esposizione, il Sistema Museale  – continua il prof. Toni – si è trasformato in un vero e proprio centro di ricerca che ha permesso ai dottorandi, ai neolaureati o ai laureandi, di sperimentare i loro studi, incentrati su aspetti biomedici, direttamente sull’uomo.”
Così la mostra, lungi dall’essere semplicemente un’esposizione, sviluppa un intento proprio: “quello di focalizzare  – spiega il prof. Toni – un momento specifico della storia scientifica nell’ambito della storia di Parma e della sua Università, creando quasi un’istantanea resa visibile a tutti. Lucrezio diceva che il tempo di per sé non esiste ma il suo senso deriva dalle cose, motivo per il quale si può approssimare il concetto di storia a quello della scienza”.
La fabrica dei corpi è una di quelle occasioni in cui l’Università sa aprirsi alla città e di cui il Comune non può altro che esserne orgoglioso”, conclude Michele Guerra.

 

di Fioralba Roscigno e Fabio Manis

Foto di Diego Piccinotti

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