L’Oltretorrente si riprende il quartiere: attività in strada contro lo spaccio

OLTRETUTTO OLTRETORRENTE: YOGA, APERITIVI E RUNNING IN STRADA ORGANIZZATO DAI CITTADINI

Oltretutto OltretorrenteCiascuno di noi per anni ha semplicemente ignorato il problema, semplicemente chiudendo la porta di casa propria. Ma a un certo punto abbiamo deciso di unirci e di fare qualcosa“, racconta Massimo.  “Se da una parte ci si aspetta una maggiore attenzione dal Comune e dalle forze dell’ordine al problema –  aggiunge Benedetta – come cittadini bisogna fare la propria parte proponendo un modello diverso di vita cittadina, uscendo dalle case e utilizzando quello spazio urbano in modo diverso”.

Massimo e Benedetta sono due dei residenti di Via Gullo e viale Vittoria che hanno aderito a ‘OltretuttoOltretorrente‘, iniziativa popolare e autogestita avviata nell’ultimo periodo per fronteggiare la situazione di spaccio e degrado che da diversi anni ha preso piede nella zona.
I cittadini hanno scelto l’angolo tra queste due vie, tristemente noto come punto di ritrovo per chi acquista droga e altre attività illecite, per sensibilizzare maggiormente le amministrazioni locali al problema del degrado urbano, promuovendo attraverso  la discussione e lo scambio di idee tra i cittadini, una serie di attività sociali sane e utili che si svolgono alla luce del sole all’interno di un ciclo di iniziative autogestite che comprende yogarunningbiciclettate, ma anche aperitivi e attività ricreative per bambini.  Con l’avvicinarsi dell’inverno e delle temperature più fredde, per non diminuire la frequenza degli incontri e la partecipazione, qualcuno propone anche di organizzare un banchetto con caldarroste e vin brulé.

Oltretutto Oltretorrente riunione“Non stiamo facendo semplicemente una festa che si affianca allo spaccio. Noi vogliamo allontanare lo spaccio dal quartiere.” Il problema è abbastanza chiaro: il forte traffico di stupefacenti nel quartiere sta rendendo impossibile la vita dei residenti. Una considerevole parte degli acquirenti di queste sostanze, benché possa sembrare piuttosto strano, viaggia a bordo di auto di lusso che certamente non appartengono alle fasce sociali più basse. Ma non solo. Secondo gli abitanti, moltissimi ragazzi giungono da tutto il Nord Italia per comprare droga a Parma, soprattutto dal Veneto. In questa situazione di degrado  i cittadini si sentono abbandonati dalle autorità, poiché comprendono di essere parte di un problema sistemico difficile da sradicare dalla città,  dietro al quale vi sono alcuni gruppi di individui ben organizzati che gestiscono un intero business.
Sembra, quindi, che la  gestione di queste attività illecite non sia stata affidata solo ad individui isolati male intenzionati, ma che dietro questi fenomeni si nasconda una fitta rete logistica, che gradualmente,  negli ultimi anni è stata in grado di appropriarsi della zona. Il sospetto lecito avanzato dai residenti è che la mafia italiana abbia concesso alla criminalità straniera il compito di gestire il traffico di stupefacenti sulla città e che la scelta di questi ultimi di  posizionarsi nell’Oltretorrente, sia dettata dalla vicinanza con diversi istituti scolastici. Parma è diventata uno snodo importante nella circolazione delle sostanze stupefacenti, soprattutto di cocaina – racconta a margine della riunione di Lunedì sera uno dei partecipanti, chiedendo di rimanere nell’anonimato – lo stesso sistema di smistamento della droga era già stato sperimentato con successo prima, sia a Medesano che in altre città. In questi luoghi, la cannabis veniva addirittura data gratuitamente in alcuni periodi, per fare in modo che la gente diventasse loro acquirente”.

Ad ogni ora del giorno e della notte, non è così difficile rintracciare qualche spacciatore. Secondo le informazioni raccolte, l’attività di spaccio viene organizzata attraverso un sistema di consegna rapida che permette loro di non essere mai ‘pizzicati’ con della droga addosso durante i controlli. A causa di questo ‘sistema a staffetta’ – attraverso il quale la sostanza viene portata allo spacciatore da un terzo soggetto – diventa molto più difficile cogliere sul fatto i malviventi. “Sappiamo che il punto di ritrovo degli spacciatori è il parchetto di Via Leporati, sulla zona est dell’ospedale“, racconta uno dei portavoce dell’iniziativa.
Gli abitanti sostengono di avere già parlato con la Polizia della situazione di degrado che sta vivendo il quartiere: “Le forze dell’ordine ci avevano risposto che sapevano già tutto, ma – ribatte una signora – visto che loro conoscono la situazione, noi ci chiediamo perché le cose non possano cambiare.” E allora a farle cambiare ci provano i residenti, come testimonia la stessa insegnante di yoga: “Ho raccolto ben volentieri l’iniziativa di alcune giovani famiglie con bambini piccoli dando il mio contributo: io insegno yoga e quindi le mie competenze le ho messe a disposizione. L’idea è quindi di proporre questa pratica in strada proprio per far vivere le strade, cercando di coinvolgere tutti, in mezzo a noi ci sono alcuni dei miei allievi ma soprattutto moltissimi cittadini dell’Oltretorrente“. Non solo un modo per tornare a vivere il quartiere ma anche per rinsaldare il legame di vicinato, come afferma uno dei portavoce: “Se rimaniamo uniti i problemi possono essere risolti.” Ed è proprio questo l’augurio dei cittadini: per poter combattere il malaffare è indispensabile l’aiuto di tutti, quindi, fanno sapere i portavoce dell’iniziativa, “l’invito a partecipare alle attività è aperto a tutti i parmigiani”.

Oltretutto Oltretorrente iniziativaAll’inizio non ci volevo credere – dice una madre preoccupata – pensavo fossi io esagerata, ma poi mi sono accorta che in questo quartiere è più facile comprare cannabis piuttosto che un chilo di pane. Ho provato a educare mio figlio contro le sostanze stupefacenti, ma appena sarà abbastanza grande da ricevere la paghetta, uscirà di casa e potrà scegliere se usare quei soldi per un panino o per comprare cocaina, ad esempio”.

La droga è troppo alla portata di mano dei bambini. In questa zona ci sono moltissime scuole – dice Eugenio, padre di famiglia –. Una volta erano gli spazi più controllati, in cui sapevi che tuo figlio era al sicuro. Adesso, addirittura, hai paura a lasciarlo fuori dal cancello dell’istituto. Questo quartiere sta diventando ‘la nuova Harlem’. I casi di delinquenza stanno aumentando e la criminalità sta diventando incontrollabile. Dobbiamo unire le nostre forze per combattere questo fenomeno. Se le istituzioni non ci ascolteranno, saremo noi stessi in prima linea a riprenderci la nostra città.”

 

di Matteo Cultrera, Mattia Fossati e Alice Gabbriellini

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