Le bugiarde del web
Forse chi scrive queste atrocità non ha idea di cosa significhi uno stupro. E meno male. Quando una donna subisce una violenza entrano in gioco diversi fattori e non è mai semplice ammettere quello che si è subìto. Non è facile per una persona (di qualunque sesso) riuscire ad ammettere di essere stata stuprata o abusata. A volte è più semplice raccontarsi (e non raccontare) che non è così grave, che un po’ la colpa è propria. E questo viene fatto per proteggere se stessi. Non tutte le persone sono in grado di ammetterlo subito, alcune vanno in terapia per anni e poi lo ammettono. Altre, magari, passato tutta la vita a soffrire di attacchi di panico causati “dallo stress” piuttosto che ammettere una tale “vergogna”. Altre ancora, a fatica, riescono ad ammetterlo e a parlarne solo dopo anni.
Perché, solitamente, chi subisce un abuso psicologico o fisico, non ha mai totale sostegno. C’è sempre qualcuno che farà qualche commento citato poc’anzi. Ma non per questo chi denuncia dopo vent’anni vale meno di chi denuncia dopo dieci minuti. In entrambi i casi queste persone hanno qualcosa in comune: il fatto che non verranno comunque prese sul serio e per quelle che trovano la forza di denunciare e di parlarne, sentirsi accusare di mentire è come essere stuprate due volte. Ma questo non deve intimorire.
Fin dall’avvento della minigonna, della legge sul divorzio, di quella sull’aborto, la donna è stata accusata di essere una poco di buono, una fedifraga e un’assassina. Ci sono state donne uccise da uomini che giuravano di amarle. Ci sono state donne picchiate da chi, prima, teneva loro strette in un abbraccio. Le donne verranno sempre additate, criticate, ostacolate ogni qual volta si prenderanno il diritto di scegliere. Scegliere con chi andare a letto e con chi no, scegliere chi amare e chi no, scegliere a chi sorridere e a chi no.Verranno sempre insultate e chiamate puttane solamente perché hanno detto “no”. E se per essere una puttana basta essere padrone di se stesse, ebbene, siamo tutte puttane.
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