Chi ha paura del ‘per sempre’? Felici, sposati e under 30

STORIE DI COPPIE CHE HANNO DETTO SI' A UN MATRIMONIO SEMPRE PIU' ADULTO

graficoAlcuni lo vedono come una formalità superflua, se non una gabbia opprimente da evitare con accuratezza. Altri invece lo vedono come una tappa fondamentale della vita, un modo per affermare in maniera definitiva il rapporto con la persona amata. Stiamo parlando del matrimonio, istituzione che per secoli è stata sacra e inviolabile. Ma che oggi è vista con scetticismo prima dei 30 anni.

LE STATISTICHE – In Italia il numero di matrimoni è in calo. Secondo i dati raccolti dall’Istat, nel 1994 sono stati celebrati 291.607 matrimoni, nel 2014 solo 189.765.  Per quanto riguarda il rito, un rapporto Censis evidenzia come nel 2014 i matrimoni con rito religioso siano stati 108mila, ovvero 61.593 in meno del 2004 e 127.936 in meno rispetto al 1994. Parma non fa eccezione: secondo gli ultimi dati statistici diffusi, nel 2015 si sono sposate 376 coppie, dato in diminuzione dal 2000, anno in cui erano stati celebrati 632 matrimoni, con un tasso di nuzialità passato dal 3,7% al 2,2% in 14 anni (periodo 2000-2014). Di queste 376 nozze, 219 sono state celebrate con rito civile e 157 con rito religioso. Dal 2009 al 2014, l’età media si è alzata, passando dai circa 38 anni per lo sposo e 35 per la sposa ai quasi 40 per lui e 37 per lei. Ma le eccezioni ovviamente non mancano.

matrimonio“Ci conosciamo perché facciamo entrambi rievocazione storica” comincia a raccontare Veronica, 26 anni: lei e il suo futuro sposo 32enne celebreranno il grande giorno il 19 maggio 2018. “Ci conosciamo da circa 13 anni e stiamo insieme da 3. Non ci siamo mai calcolati minimamente finché non ci siamo rivisti dopo quasi 3 anni ad una festa vichinga. Lì è scattata la scintilla”. La decisione di sposarsi è nata dal bisogno di tutelarsi dal punto di vista legale dopo l’ingresso in polizia locale del futuro marito a Milano, dove vivono già assieme. Ma ovviamente c’è anche un’altra ragione molto importante. “Siamo molto innamorati, felici e convinti” afferma la ragazza. Il rito sarà religioso, nonostante la coppia non sia credente, poiché “le nostre famiglie ci tengono molto e ci sposiamo in un paesino di montagna, dove non c’è il Comune”. Ma la loro scelta di vita non è stata apprezzata da tutti. “Vista da fuori – continua Veronica – siamo andati molto di corsa: ci siamo messi insieme, ci siamo trasferiti qui, la proposta dopo due anni. Alcune persone hanno criticato in senso buono, dicendoci di aspettare ancora un po’, altre sono state addirittura allontanate poiché hanno criticato con malizia e cattiveria”. Ma perché sposarsi non è più una priorità nella vita delle persone? “Adesso sembrano tutti molto terrorizzati dal matrimonio, non gli si dà più valore e si sta insieme anche senza sposarsi. Capisco questo punto di vista, ma io e il mio fidanzato ci teniamo, mettiamo nero su bianco che ci amiamo e che vogliamo passare la vita insieme. Semplicemente altre persone pensano che questo non sia fondamentale”. Una parte importante sono però le spese, non di certo basse: in media un matrimonio in Italia costa circa 15mila euro. Ma è possibile anche ridurre i costi: “Lui si sposa in divisa, abbiamo un budget basso – spiega Veronica – e andremo a spendere circa 8.000 euro”.

wedParsimoniosa sarà anche Elisa, 25 anni, insieme al suo futuro sposo di 38. “Non abbiamo ancora scelto la data, aspettiamo prima di avere un lavoro definitivo e stabile. E’ una cosa in divenire, ma di certo non vogliamo spendere cifre enormi” spiega. “Forse tanta gente vorrebbe sposarsi ma non trova i soldi per farlo. E’ vero che si può avere un budget basso, ma è comunque una bella spesa” sostiene Elisa parlando delle ragioni per cui secondo lei si celebrano sempre meno matrimoni. “Diventi inoltre legato giuridicamente a un’altra persona, finché ci stai insieme senza legami è facile lasciarsi se finisce l’amore. Chiaro che se ti sposi è un casino se ti rendi conto di non amare più l’altra persona” continua. “Poi fra i giovani c’è molta instabilità oggi. Quando non hai il futuro assicurato come fai a volerti sposare prima? Non si può fare una famiglia se non hai una stabilità di base”. E quali possono essere i motivi per sposarsi?  “Ci sono dei fattori, come la reversibilità: se uno dei due muore può avere la pensione dell’altro. A livello giuridico è conveniente. Poi sì, io e il mio fidanzato stiamo molto bene insieme” afferma Elisa, raccontando anche l’inizio del loro rapporto: “Ci siamo conosciuti nel 2012 e ci siamo messi insieme nello stesso anno, a settembre – racconta – Lui lavorava in un negozio di videogiochi a Reggio Emilia e ci siamo conosciuti lì. Dopo un paio d’anni siamo andati a convivere a Sassari, città di origine di lui”. A Elisa la proposta è arrivata in maniera decisamente inaspettata. “Era il mio compleanno e lui mi ha chiesto cosa volessi per cena – racconta la ragazza – aggiungendo di non entrare in cucina per un po’. Così mi sono messa a lavorare al computer finché non me lo vedo arrivare in abito. Io invece ero in tuta, canotta e ciabatte. Vado in cucina – continua Elisa – e vedo candele ovunque, insieme a lasagne e pasta al forno. Inizio subito a pensare con una certa ansia a come potrò ricambiare in maniera carina quando arriverà il suo, di compleanno. Non sono molto brava con queste cose”. Nessun sospetto quindi, finché non arriva il momento clou. “Abbiamo iniziato a mangiare quando a un certo punto mi ha detto ‘chiudi gli occhi’. Subito ho pensato ‘sarà un regalo grosso, chissà come riuscirò ad eguagliarlo’. Apro gli occhi e mi vedo l’anello. Lui mi fa un bel discorso e io non potevo crederci. Gli dico di sì”. Un dono improvviso, insomma. “Adesso dovrò convivere col fatto che lui mi ha fatto una cena di compleanno che io davvero non potrò mai eguagliare” conclude la ragazza con un sorriso. E come avverrà il rito? “In chiesa, lui è molto religioso. Io non sono credente, ma non mi cambia nulla, lui ci tiene e va bene così”.

matrimonio ar“Noi siamo entrambi molto religiosi, cristiani praticanti” racconta invece Cristina riferendosi a lei e al marito, entrambi 26enni. “Nel nostro incontro ci abbiamo visto un segno di qualcuno più grande che ci accompagnava. Il matrimonio è stato un dire di sì a questo segno” continua la ragazza. Ma come è nato questo amore? “Ci siamo conosciuti a 23 anni nella nostra università, entrambi frequentavamo medicina a Milano – ricorda Cristina – siamo diventati amici e poi abbiamo iniziato a condividere la vita universitaria. Non abbiamo avuto un’uscita ufficiale, ci trovavamo la mattina per un caffè e poi studiavamo insieme per gli esami. Poi abbiamo capito che stava nascendo qualcosa di bello. Ci abbiamo scommesso sopra“. Un rapporto che si è sempre più consolidato con il passare del tempo. “Nello stare insieme ci siamo aiutati: io ero molto diffidente ma lui è stato molto paziente con me. Trovare una persona che con tranquillità mi guardava e mi voleva sempre più bene mi colpiva. Lui di contro vedeva in me un aiuto per le sue difficoltà e i suoi difetti: per certe cose lui è più insicuro e io più decisa, quindi lo sprono sempre”. E la proposta? “E’ arrivata dopo la nostra laurea ed è stata la più classica e romantica: un giorno mi ha portata a Porto Venere e, davanti al tramonto, ha tirato fuori l’anello chiedendomi di sposarlo. Ma – aggiunge Cristina – non è stata una proposta piovuta dal cielo, ne avevamo sempre parlato”. Quello di Cristina è stato un matrimonio in grande: 20.000 euro solo il ricevimento, dal momento che gli invitati erano circa 250. Più altri 12.000 euro circa fra vestiti, fiori e viaggio di nozze. Cifre in seguito recuperate grazie ai bonifici in dono dagli invitati. “Il matrimonio ce l’hanno regalato i nostri genitori, poi abbiamo sentito l’esigenza di sostenerci con le nostre forze accettando molti lavori temporanei” spiega Cristina, raccontando dei progetti in comune col marito. “Abbiamo passato il test di specialità di medicina e ora aspettiamo di sapere in che città verremo assegnati, così inizieremo a lavorare stabilmente. Speriamo di essere nella stessa città o comunque in due città vicine, altrimenti troveremo un modo“. Anche a questa coppia sono arrivate critiche e commenti poco benevoli. “Ci sono tante persone che hanno sparlato, ci hanno dato degli scapestratiAgli occhi di tanti siamo un po’ pazzi perché ci siamo buttati”. E i genitori? “All’inizio non ci sostenevano, anche se pure loro si sono sposati giovani. Però il loro esempio ha influito positivamente sulla nostra storia, ci siamo detti ‘se i nostri genitori si sono sposati giovani e ce l’hanno fatta, perché non ce la possiamo fare noi?’“.

10784989-silver-rings-with-diamondsMatrimonio in chiesa anche per Angelica, 28 anni, e suo marito, di un anno più grande, poiché “giù da noi a Palermo il rito religioso è molto importante“. Nozze arrivate pochi anni fa, dopo 7 anni di fidanzamento, per consolidare il rapporto e mettere su famiglia. La proposta, anche in questo caso, è arrivata da lui. “Eravamo a Palermo, su una montagna che dava sul mare. Lui mi ha detto: ‘Ti rende felice questa vista?’. Io ho detto di sì e lui, mentre mi abbracciava, ha aggiunto ‘Io voglio renderti felice tutta la vita’. Si è inginocchiato e mi ha chiesto: ‘Per questo motivo, vuoi sposarmi?’“. La notizia ha subito reso felicissima la famiglia dello sposo, che ormai la considera come una figlia. Qualche preoccupazione, invece, da parte dei genitori della sposa, dovute anche alla difficoltà, al giorno d’oggi, di vivere con un solo stipendio. “Io in quel periodo lavoravo a Palermo, mentre lui era a Parma. Sapevano che nel momento in cui mi fossi sposata, mi sarei definitivamente trasferita a Parma, ed essendo figlia unica non hanno preso tanto bene l’idea di abbandonare tutto per amore. Per fortuna adesso vedono che sono felice qua e di conseguenza anche loro sono felici”. Ma perché oggi sono in pochi a seguire il loro esempio? “Secondo me perché i tempi sono cambiati e anche le priorità, si da più importanza ad esempio al lavoro. E poi nel momento in cui ti sposi non sei più solo tu, starai tutta la vita con un altra persona e dovrai rinunciare ad alcune cose e fare molti compromessi, e non so se le persone di oggi sono disposte a farli“.

di Chiara Micari e Lara Boreri

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