Alessandro Farina: dalla maglia della Nazionale volley al grembiule

IL CAMPIONE PARMIGIANO: LA MIA NUOVA VITA TRA I BANCHI DEI MERCATI DEL TREVIGIANO

Alessandro Farina“Un etto di pecorino, per favore!”. “Stagionato o fresco?”: è una risposta comune trovandosi tra i banchi di un mercato mentre si fa spesa di formaggi e salumi, ma può stupire se a darla è Alessandro Farina, l’ex libero della Nazionale di pallavolo, vincitore, tra le altre cose, di ben 6 scudetti, 24 trofei, 4 coppe Italia, 3 coppe Cev e 3 Champions.  Campione parmigiano del volley, Alessandro è stato inoltre premiato nel 2008 come miglior libero della Champions League.
Ha cominciato la sua carriera nella Serie A1 nel 1993, indossando la maglia della Pallavolo Parma rivestendo il ruolo di libero e poi è rimasto nella Sisley Volley di Treviso per 14 stagioni. Lo scorso anno, però, dopo un’esperienza a Vibo Valentia, ha deciso di ritirarsi dalla pallavolo e cambiare radicalmente vita intraprendendo un’avventura diversa.
Adesso la sveglia continua a suonare presto la mattina, non per allenarsi ma per allestire insieme alla moglie Elena un banchetto ambulante di salumi e formaggi con cui si sposta per i mercati rionali di diversi paesini del trevigiano.

Perché questa scelta singolare? “Dovevo trovare un’attività che mi permettesse di stare vicino ai miei cari – ci spiega Alessandro – di fare qualcosa insieme a mia moglie e avere più tempo da dedicare alla mia famiglia. La pallavolo è stata una bellissima parentesi per me, ma continuare ad allenarmi non mi avrebbe permesso di stare a casa. Giocare ad alti livelli significa anche essere disposti a viaggiare, spostarsi ogni anno se non ogni due, ed essere impegnato anche il sabato e la domenica dentro i palazzetti. Questo per la famiglia comporterebbe un sacrificio”.
L’ex atleta si dice contento di questa nuova avventura che condivide con la moglie Elena, una scelta che hanno intrapreso di comune accordo rilevando l’attività dei due precedenti titolari e che permette loro di stare all’aperto e a contatto con diverse persone. Hanno deciso di stabilirsi nel trevigiano perché dopo 13 anni di carriera, Treviso è diventata come una seconda casa, anche se Parma rimane culla di ricordi e amicizie.
A causa degli orari lavorativi Alessandro non riesce più a seguire come una volta la pallavolo e lo sport in generale, ma non manca di tenersi aggiornato per quanto possibile tramite internet.
Sebbene abbia cambiato molte squadre durante la sua lunga carriera, gli ex colleghi della pallavolo hanno trovato un po’ impopolare questa sua scelta e ne sono rimasti stupiti, come ci racconta, ma hanno compreso appieno la necessità di avere accanto la famiglia.
Della sua vita da atleta, trascorsa tra allenamenti, spostamenti e trasferte, Alessandro ha un ottimo ricordo: “Mi sono tolto tante soddisfazioni e ho ottenuto molte gioie. Una cosa che ho fatto sempre volentieri, ma poi si arriva anche ad una certa età e il fisico inizia a scricchiolare”. Ma questo non è stato determinante. “Al di là di qualche problemino fisico – racconta – avrei potuto fare altri due o tre anni, ma prima o poi bisogna necessariamente fare i conti col fatto che la carriera ha una fine e mettersi a pensare al futuro.”
E in merito al presente che ha scelto, Alessandro non ha rimpianti: “Ogni volta che ho preso una decisione, nel bene o nel male, non ho mai avuto ripensamenti”.
E per il futuro ha in serbo un progetto: “Avere a che fare con i ragazzi mi piacerebbe tantissimo, dai ragazzini più piccoli a quelli più grandi. La pallavolo a me piace molto e – rivela – mi piacerebbe poter insegnare. È un progetto che rimarrà in sospeso e magari potrò attuarlo quando sarò più organizzato con la mia attività.”

 

Di Paola Basanisi, Elena D’Avino,  Martina Pacini

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