Fermiamo i razzisti, non le persone!


Parma scende in piazza per dire basta! Ha camminato per la città per mostrare solidarietà con tutti i suoi colori e sfumature. Ha portato in strada il suo dissenso per urla che ‘No! Parma non è razzista’.

“Camminata antirazzista in Oltretorrente 14 dicembre ore 19 partenza” e ancora “fuori i fascisti da Parma! Solidarietà ai lavoratori aggrediti!” recita l’invito alla mobilitazione cittadina.IMG_20171215_162451

La città manifesta al fianco di associazioni, centri sociali e collettivi che fanno da portavoce a tutti coloro che non vogliono restare indifferenti alle aggressioni, al razzismo, all’odio. Per dire no al fascismo.

Quello che fino ad ora non è stato detto è che l’aggressione ad Abdel e Sahid, è avvenuta per mano dei fascisti. Le vittime raccontano, in confidenza, di aver riconosciuto simboli inequivocabili sui loro aggressori, ma non hanno potuto provarlo.

Sahid è uno di noi” si legge nei commenti di chi vuole manifestare la sua solidarietà dopo l’aggressione.IMG_20171215_161822

Dire ‘Uno di noi’ è però un’arma a doppio taglio. Chi siamo noi? Se esiste un noi esiste un ‘Loro’. Se esiste un loro è diverso dal noi. Se esiste il loro che è diverso dal noi, significa che loro non sono come noi.

Dietro un’espressione inconsapevole, espressa certo con le migliori intenzioni, si cela il mandante di questa ennesima violenza: il razzismo.

La musica risuona, i cori si alzano e le bandiere fendono l’aria. In una sola voce, centinaia di persone si uniscono intonando un mantra: “Fermiamo i razzisti non le persone. Fuori i razzisti da Parma”.

Io però ho paura, quando cammino per strada e vedo una ‘pelle’ di un altro colore, ho paura quando sento una lingua che non conosco, ho paura incontrando una donna con il velo. Ho paura continuamente. A farmi paura siete voi.

Ho paura del vostro sguardo di disapprovazione, di voi che cambiate lato sul marciapiede, ho paura del vostro ‘tornate da dove siete venuti’, ho paura del vostro sussurrare, della vostra rabbia e del vostro odio. Ho paura dei vostri pugni che, prima o poi, torneranno a volare.

di Cinzia Di Salvo

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