Diventare giornalisti veri, sogno o utopia?

PROVARE A RAGGIUNGERE UNA META IN UN MONDO PIENO DI OSTACOLI E INSIDIE

“Avete fatto una scelta folle, ma questo è, a mio avviso il mestiere più bello del mondo”. Sono queste le parole iniziali dette dal giornalista e professore di Giornalismo Laboratoriale dell’Università di Parma Gabriele Balestrazzi, ai propri studenti durante il rito di presentazione dell’anno accademico tenutosi nel mese di settembre 2017.

Sono parole forti, significative ed emozionanti di una persona che “il mestiere più bello del mondo” lo pratica da diversi anni, addirittura da prima che quegli studenti nascessero. Sono parole cariche di coraggio e, soprattutto, incoraggiamento a ragazzi provenienti da diverse parti d’Italia che si sono trovati a Parma per provare ad incoronare un sogno: lavorare nel mondo del giornalismo e/o cimentarsi nell’intrigante settore dell’editoria.

Da quel messaggio molti, magari, hanno provato emozioni del tipo: “ma chi me l’ha fatta fare?” Altri : “se il buon giorno si vede dal mattino” e altri ancora hanno preso la penna e hanno messo nero su bianco quella frase che potrebbe sembrare un classico aforisma sparso in un romanzo per ragazzi ma, in realtà, per uno studente in particolare, rappresentava un motto.

In quella frase, per Luca, giovane 23enne di origini calabresi catapultato al nord per coltivare le proprie passioni, c’era un messaggio di speranza, perché non si sa mai che i sogni e le passioni, prima o poi, possano diventar realtà.

Lo studente, però, da allora ha preparato la valigia, convinto che quel lungo ed entusiasmante viaggio gli avrebbe potuto cambiare la vita ma era consapevole anche di un’altra cosa, come tutti i sogni nel cassetto, anche questo sarebbe stato carico di insidie e ostacoli.

Una valigia piena di sogni e speranze

Una valigia piena di sogni e speranze (Fonte Linkiesta)

Le insidie per coltivare il sogno di diventare giornalista, nel mondo d’oggi, sono tante. In primis Luca ha dovuto, come la maggior parte dei giovani nati e cresciuti al sud, abbandonare la propria terra per acculturarsi e continuare a coltivare il sogno.

Fare il giornalista nel paesello di origine di Luca, infatti, sarebbe stato troppo complicato, anche perché le edicole stanno scomparendo e riuscire a dire verità, anche scomode in alcuni casi, avrebbe reso il sogno ancora più insidioso.

A proposito di verità: durante il suo viaggio preparatorio verso la meta Luca è andato, grazie ad un progetto con il quale collaborava, nelle scuole di una città a parlare di legalità raccontando la famosa storia di una persona che è stata uccisa dalla camorra. Questa persona era Giancarlo Siani, giovane giornalista napoletano assassinato dalla camorra solo perché, appunto, diceva la verità.

A Luca, durante quel viaggio, ha colpito molto la frase di una piccola bimba di una scuola dell’infanzia che diceva: “Giornalista Giornalista vuol dire che gli articoli te li scrivi tu perché vuoi che i lettori conoscano veramente le cose”.

Frase scritta da scolara durante il Viaggio Legale a Rubiera .

Frase scritta da scolara durante il Viaggio Legale a Rubiera .

Infatti, scrivere gli articoli oggi, per un giovane giornalista è un po’ difficile perché non sai mai se quella “tua notizia” può suscitare l’interesse comune o anche solo “rubare” un click sui vari social dove viene pubblicata. Nell’era della nuova comunicazione, purtroppo, funziona così e anche il giovane Luca ne è consapevole.

Luca, inoltre, è consapevole che gli appunti oggi per poter scrivere pezzi non si prendono soltanto sporcandoti le mani d’inchiostro ma lo si può fare anche con il proprio smartphone che ha permesso ha tutti di dire la propria, anche se spesso “la propria” risulta essere una bufala o per usare l’inglesismo- perché fa più chic- una “fake news”.

Nell’era di internet e delle fake news diventare un giornalista vero che ama dire la verità è davvero un viaggio difficile, ma poiché è stata una “scelta folle” il giovane Luca vuole che questo sogno non si trasformi, soltanto, in una stupida utopia.

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