AAA cercasi lavoro: studenti e aziende al Job Day

COSA SERVE PER FARSI ASSUMERE? ECCO I CONSIGLI UTILI

imageRessa di studenti a palazzo Centrale: tra le mani tengono stretti curriculum, speranze e sogni. Da tutte le facoltà arrivano al Job Day, un appuntamento che mette faccia a faccia ragazzi, pronti ad entrare nel mondo del lavoro, e aziende.  Le più gettonate sembrano essere: Nestlè, linea profumi Ferrari, Heinz e Bormioli.

 

LE VOCI DEGLI STUDENTI –  Rocco, neolaureato in Trade marketing e strategie commerciali è ottimista: “Bisogna essere fiduciosi, è un’esperienza positiva perché questa giornata può essere un punto di incontro tra laureati e aziende” e il suo collega Francesco aggiunge “è importante per farsi vedere dalle aziende, anche se, molto spesso, non offrono un’opportunità,ma consigliano solo di monitorare il loro sito per eventuali offerte lavorative”. Opinioni comuni a molti ma non a tutti: “L’esperienza in sé è positiva  – afferma Roberto, altro neolaureato in Trade Marketing – ma c’è troppa confusione, non è il posto migliore per fare un colloquio”. Una critica portata avanti ancora più duramente da Alessandro, laureando in giurisprudenza:“C’è troppa gente e poco spazio per tutti questi stand, mi sembra più un’occasione per mettere in risalto l’Università piuttosto che il rapporto ragazzi-aziende”. Minimo comune denominatore tra tutti questi ragazzi è la voglia di fare e di lavorare, e molti laureati, proprio per questo, puntano a ruoli di grande responsabilità.

 

LE VOCI DELLE AZIENDE – Non solo per i ragazzi, il Job Day è un appuntamento importante anche per le aziende. “Oggi abbiamo avuto modo di confrontarci con molti profili interessanti”  spiega un’incaricata dello stand Lombardini Group, un’azienda metalmeccanica con sede a Reggio Emilia. “Sicuramente la figura chiave per la nostra attività è quella dell’ingegnere meccanico. Per completare il profilo, sono inoltre richieste buona conoscenza della lingua inglese, disponibilità a trasferte all’estero e dinamismo. In questo momento – spiega- abbiamo quattro posizioni aperte in azienda: due ingegneri, un progettista e un controller”. “Il candidato ideale deve presentare una forte attitudine alla vendita, deve essere determinato nel raggiungimento degli obiettivi e predisposto al lavoro in team”, ci dice invece Tatiana Calogero, responsabile dell’Ufficio Risorse Umane dell’ABenergia, una società di fornitura di energia elettrica e gas naturale, con sede centrale a Bergamo che opera su tutto il territorio nazionale. “Solitamente – spiega – cerchiamo prevalentemente profili di carattere economico e giuridico. In questo momento abbiamo una sola posizione aperta per consulente commerciale, nella sede di Modena”.

 

CHI L’HA DETTO CHE I LAUREATI NON LAVORANO? – “Studiare serve ancora oggi“. Silvia Ghiselli del consorzio interuniversitario AlmaLaurea è addetta al settore Condizione occupazionale dei laureati. “L’86% degli studenti – continua – a 5 anni da una laurea magistrale trova un’occupazione”. Rassicuranti i dati forniti durante la conferenza tenutasi al Job Day: “E’ un luogo comune che con la laurea triennale non si vada da nessuna parte – spiega la dott.ssa Ghiselli -. Nonostante la maggior parte degli studenti prosegua i suoi studi con la specialistica, anche chi si ferma dopo i primi tre anni ha una buona possibilità di trovare lavoro”. Chi studia a Parma ha una marcia in più, lo dicono i dati elaborati da AlmaLaurea: il 43% dei neolaureati triennali nel nostro Ateneo trova lavoro con uno stipendio di circa mille euro, valore superiore alla media nazionale del 41%. Tanto dipende dal percorso di studi scelto: il guadagno, dopo una laurea magistrale, può variare dai 1.992 euro, per chi esce dalla facoltà di medicina, ai 993 per chi, invece, esce dalla facoltà di psicologia. In cima alla top ten della condizione occupazionale dei laureati a Parma dopo 5 anni si trova il gruppo disciplinare linguistico, che vede il 100% degli studenti occupati.

 

CONSIGLI UTILI – Quali requisiti devo avere per farmi assumere? Da AlmaLaurea arrivano le risposte: “Le aziende cercano flessibilità negli spostamenti, capacità di lavorare in gruppo e, se operano a livello internazionale, fondamentale è la conoscenza delle lingue, in particolare dell’inglese. La presenza di stage o esperienza all’estero sui curriculum è valutata molto positivamente, un erasmus o formazione in Paesi stranieri aumenta del 9% la possibilità di trovare lavoro. Importante è anche il voto di laurea. Bisogna dimostrarsi motivati e pronti ad adattarsi ad ogni tipo di professione e richiesta”. C’è poi la domanda che lo studente si fa appena la corona d’alloro si poggia sulla sua testa: “E adesso che faccio? Come faccio a farmi trovare in mezzo a queste altre migliaia di corone d’alloro?” Bisogna non darsi per vinti e tenere conto del canale di selezione delle aziende: “Prima di tutto, quando l’azienda ha bisogno di assumere, fa una scrematura dei curriculum mandati sul sito o nell’archivio aziendale. Si possono trovare occasioni anche ad eventi o fiere e, spesso, l’azienda ricerca direttamente tramite l’Università“.

Abbiate fede.

di Federica Russo, Iosetta Santini, Carlotta Falcone

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