Rech Daldosso, campione azzurro e universitario (nel tempo libero)

L'ATLETA DEL CUS PARMA: "REGOLE, DISCIPLINA E IMPEGNO: QUESTO HO IMPARATO DALLO SPORT"

Marco Rech Daldosso“Quello che mi piace del mio sport è che quando competo, se gioco bene e ottengo un buon risultato, è tutta farina del mio sacco, non devo scaricare la colpa su nessuno”. Parola di Marco Rech Daldosso, 25 anni, atleta del Cus Parma più volte campione azzurro di tennis da tavolo.

COME TUTTO E’ INIZIATO – Marco è attualmente uno studente di Economia dell’Università di Parma ma gran parte del suo tempo è assorbito dall’impegno sportivo agonistico, nato da un hobby e diventato molto di più, come testimoniano le oltre 220 presenze in Nazionale Assoluta dal 2008 al 2017 tra campionati Mondiali, Europei, Giochi del Mediterraneo e le qualificazioni alle Olimpiadi di Londra e Rio.
“Mi sono avvicinato al ping pong all’età circa di 7/8 anni, quando giocavo a casa con mio papà e mio fratello. Successivamente ho conosciuto un amatore che giocava in una società e da lì è iniziato tutto. E’ incominciata come una passione ma poi con gli anni si è trasformata in vero e proprio lavoro, dato che mi alleno tutti i giorni, mattina e pomeriggio”. Il passaggio è stato graduale, Marco, infatti, è cresciuto sportivamente salendo piano piano di categoria all’interno della società di Asola (in provincia di Mantova) nel settore giovanile, arrivando a giocare nel campionato A2. A 17 anni si è spostato poi nella società di Castel Goffredo (sempre in provincia di Mantova), entrando così in serie A. Proprio qui ha trionfato ai campionati italiani assoluti del 2016 portando a casa la tripletta dei titoli di singolare maschile, doppio maschile e doppio misto. Nel 2017 ha invece conquistato gli allori nel doppio maschile e nel doppio misto.
“Una volta finite le superiori – racconta – mi sono iscritto all’università ma principalmente la mia giornata era dedicata alla palestra, mentre negli spazi vuoti studiavo.” Gli orari di allenamento, infatti, lo impegnano molto. “Mi alleno tutti i giorni due volte al giorno: il mattino dalle 9.30 alle 12, poi riprendo il pomeriggio dalle 16.30″.  Equilibrare sport e studio non è sempre facile, anzi, richiede dei sacrifici in più perché “nulla viene servito sul piatto d’argento”, commenta Marco. “Quello che non riesco a fare durante l’arco della giornata, lo incastro in base agli stacchi dalla palestra. Lo studio vero e proprio lo lascio per il periodo estivo, quando non ho gare e competizioni mentre durante l’anno resto indietro”, ammette.

Marco Rech DaldossoLO SPORT PER CRESCERE – Per chi è cresciuto con lo sport come compagno di vita per ben 17 anni è naturale, ma Marco lo ribadisce: “È importante fin da giovani praticare sport perchè aiuta a imparare ad avere disciplina, regole che insegnano a portare avanti gli impegni; oltre a fare bene al fisico, insomma, lo sport aiuta a crescere una persona”.
Marco gioca ancora nel Castel Goffredo, dove qualche anno fa è stato compagno di squadra dell’atleta romeno Mihai Bobocica e del russo Niagol Stoyanov, i due pongisti azzurri che giocano ancora con Marco nelle competizioni nazionali. Come ci sente ad essere fra i più forti pongisti azzurri? “E’ una gran bella soddisfazione anche se non me ne sono reso conto perchè ho iniziato piano piano da ragazzino ad essere fra i migliori della mia categoria; crescendo ho continuato a mantenere questo livello e mi è sempre sembrato di mantenere quello che avevo”.
Ora Marco è più impegnato che mai: si sta preparando ai campionati italiani assoluti di fine febbraio, che si svolgeranno a Terni. Lo troveremo sia in competizioni singole, sia in doppio maschile e doppio misto.
E per quanto riguarda ai piani futuri? Marco risponde deciso: “Riuscire a laurearmi entro quest’anno e continuare l’allenamento per le prossime Olimpiadi del 2020, poi si vedrà come andare avanti”.
Nel frattempo continuerà a esser parte del Cus Parma, una realtà ben consolidata e in forte sviluppo, come sottolinea il pongista. “L’attività del Cus Parma è in continua crescita, soprattutto nell’ultimo anno sta valorizzando e promuovendo diversi sport, si stanno impegnando molto per migliorarsi – e aggiunge – Li devo ringraziare tantissimo, sono sempre disponibili per ogni mia necessità e sono un ottimo ponte fra noi sportivi e la scuola”.

NON SOLO CALCIO – Ma come vede il panorama sportivo italiano da dentro un giovane atleta come Marco? “E’ vero – risponde – che il calcio domina incontrastato su tutti gli altri sport; probabilmente è una cosa che non si riuscirà mai a cambiare dato che è una forte tradizione della nostra Nazione. E’ un peccato perchè non solo il mio sport ma anche tutti gli altri possono essere interessanti ed attirare attenzione. Stanno cercando di invertire questo trend, spero solo che con il tempo si possa dare rilievo anche ad altri sport“. Qualche suggerimento per promuovere sport ancora di nicchia per il grande pubblico? “Fare attività promozionali e/o cercare di avere contratti con reti televisive note di prima fascia – risponde Marco – magari creando eventi o manifestazioni, che possano attirare nuovi spettatori, potrebbe essere un buon metodo”.

 

di Rim Bouayad e Valentina Perroni 

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