Bicipolitana: il futuro della mobilità

UN NUOVO MODO DI SPOSTARSI IN CITTA’

Non serve alcun biglietto per salire sulla Bicipolitana, una metropolitana in superficie dove le rotaie sono le piste ciclabili e le vetture sono le biciclette. L’idea nasce nel 2005 a Pesaro con il piano degli itinerari ciclabili, con lo scopo di migliorare la circolazione ciclistica in città.

I modelli di riferimento del progetto sono le “autostrade per biciclette” realizzate in città come Amsterdam e Copenaghen, accomunate alla città marchigiana dal territorio pianeggiante e da una forte attenzione all’impatto ambientale. Già dal 2002 il Comune di Pesaro, con la creazione del Piano Generale del Traffico Urbano (P.G.T.U), si era posto come obiettivo la riqualificazione ed il miglioramento della qualità urbana, attraverso il potenziamento della mobilità ciclabile e pedonale, avendo come scopo la diminuzione dell’inquinamento acustico e atmosferico, la riduzione degli incidenti stradali e la riscoperta della funzione sociale della strada.

Il P.G.T.U. ha sostenuto la diffusione e la valorizzazione della biciletta, identificandola come il mezzo ottimale nei percorsi di breve percorrenza. Ma perché proprio la bicicletta? Ecco alcuni motivi per preferire le due ruote all’automobile:

–       È facile da usare, alla portata di tutti e sulle brevi distanze è più veloce delle autovetture;

–       Utilizzare la bicicletta aiuta a mantenere un’efficiente forma fisica;

–       Utilizzando le due ruote si risparmiano i costi del carburante;

–       Non vi è nessun gas di scarico e nessuna forma di inquinamento acustico;

–       Andare in bicicletta è stimolante: permette un contatto diretto con le persone, i paesaggi e gli elementi naturali.

–       La bicicletta è più agile nel traffico, e permette di coprire piccole distanze più velocemente rispetto all’automobile;

–       Occupa poco spazio ed è più semplice da posteggiare.

 

Riprendendo il progetto di Pesaro, ogni linea della Bicipolitana è costituita da punti di raccordo e punti di sosta chiamati “fermate”, collocate in zone di interesse cittadino. Nella progettazione è stata posta grande attenzione alla divisione tra lo spazio dedicato alle autovetture e lo spazio dedicato alle biciclette: questo è stato possibile grazie all’utilizzo di cordoli di protezione e corsie rialzate rispetto alla sede stradale. È stato necessario inoltre elaborare un’appropriata segnaletica orizzontale e verticale, fondamentale per guidare gli utenti attraverso gli itinerari ciclabili.

Il progetto della Bicipolitana ci fa capire che esiste un’alternativa semplice e concreta al caotico traffico urbano, al quale siamo purtroppo abituati. Questo progetto ha reso possibile l’integrazione con altre forme di mobilità, permettendo una sensibile riduzione del traffico, nonché un notevole miglioramento dello spazio urbano e della qualità dell’aria.

Questa concezione innovativa dello spazio in cui viviamo può e deve essere riproposta anche in contesti più “problematici”, come Roma e Milano per fare due esempi; città nelle quali la mobilità urbana rappresenta una piaga sociale. La creazione di infrastrutture adeguate, unita ad un’informazione efficace e consapevole, possono rappresentare il futuro delle nostre città.

Bicipolitana di PesaroI tempi sono maturi per poter ripensare il nostro modo di muoverci attraverso lo spazio urbano, portando in Italia la cultura all’uso della bicicletta, mirando ad una cultura orientata alla mobilità sostenibile.

di Amedeo Sicuro

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