Sognando Broadway: Professione Musical, la rampa per grandi palchi

A PARMA UNA GRANDE SCUOLA PER PERFORMERS SUL MODELLO DI QUELLE MADE IN USA

Esibirsi in un famoso teatro da protagonista, girare l’Italia in tournée, ricevere applausi al primo acuto o danzare di fronte a centinaia di persone. Sono diversi i sogni dei ragazzi che quest’anno frequentano la rinomata scuola di Parma ‘Professione Musical‘. Eppure una cosa ce l’hanno tutti in comune: il grande impegno che una formazione professionale richiede quando si sogna di lavorare come artisti.

La scuola è organizzata per formare i performers sotto ogni punto di vista rispetto all’arte del musical. Francesco Frola, il direttore, spiega che “è improntata sulla stessa linea didattica delle Scuole di Alta Formazione inglesi e americane. Lo scopo del corso è quello di formare giovani dai 18 ai 25 anni attraverso lo studio intensivo e costante delle materie base del musical dando loro una conoscenza pratica e teorica della disciplina in modo da proiettarli direttamente nel mondo del lavoro, una volta conseguito il diploma.” Seguono corsi di Danza classica, Danza jazz, Contemporáneo, Tap, Pas de deux, Pilates, Musical Theatre, Canto singolo e corale, Solfeggio, Recitazione, Storia dello Spettacolo. Passano le giornate tra le mura della scuola sognando il loro futuro nello spettacolo. “Un po’ come in ‘Paso Adelante'” racconta Cristian Catto, 24 anni.  “Le lezioni occupano l’intera giornata dalle 9 del mattino alle 18, per 10 mesi all’anno. Si arriva un po’ prima per riscaldarsi bene e a volte si va via anche dopo. Si inizia con classico come nei film, con riscaldamento alla sbarra. Poi si alternano tutte le altre le discipline. Dopodiché se hai da preparare un esame o devi studiare per esempio una canzone, ti fermi anche di più”.

Lo studio delle materie è alternato a spettacoli ed eventi che diano ai ragazzi la possibilità di esibirsi e di fare esperienza di palcoscenico.
“Interessante – spiega il direttore – è sapere che molti dei nostri allievi sono entrati digiuni di studi artistici, oppure forti di una sola delle materie proposte dalla Scuola. L’ingresso a Professione Musical avviene attraverso un’audizione nella quale ci interessa valutare le potenzialità fisiche e le attitudini artistiche.” I ragazzi seguono questi corsi intensivi per 3 anni e poi sostengono il loro esame di diploma che dimostrerà la conoscenza nella professione ‘Artisti del Musical’. In seguito, ma anche durante il percorso di studi, possono prendere parte a ogni concorso o audizione del settore. Molti di loro sono anche laureati in facoltà che non richiedono la frequenza, il che dimostra la tenacia di questi ragazzi.

Professione Musical

Professione Musical

Il 90% dei nostri allievi trova lavoro nell’immediato, appena terminati gli studi – prosegue Frola – alcuni di loro si diplomano già con un contratto in mano. La richiesta del mondo del Musical è oggi molto alta e iniziare la Scuola non significa assolutamente finirla, molti ragazzi abbandonano dopo aver scoperto che non è la loro strada, oppure perché l’alto standard richiesto in tutte le materie non permette di sentirsi a loro agio con la professione e con l’impegno dovuto. Chi però arriva in fondo al percorso riesce ad avere grandi soddisfazioni, soprattutto (e purtroppo) all’estero: molti lavorano in Italia, ma i contratti sono brevi e si è sempre costretti ad una continua ricerca di nuove proposte, all’estero il discorso è ben diverso e i riconoscimenti del lavoro del performer sono di qualità e ben retribuiti.”

Le ragioni che spingono a scegliere una scuola tanto dura quanto gratificante possono essere svariate. Cristian dice che “è stata la scuola a sceglierlo“. Vincendo un concorso a Firenze è riuscito a entrare direttamente all’ultimo anno e sapendo che “è una scuola molto professionale, molto rigida, molto completa”, ha accettato. Lui spera di concretizzare i suoi sogni: “Ora sogno in Italia perché amo il mio Paese, anche se teatralmente siamo indietro rispetto ad altri. Qui è il mio Paese e ci vorrei restare. Credo che questo discorso riguardi un po’ tutti i giovani, dagli scienziati che vanno negli Usa ad altre categorie che se ne vanno perché qui non sono valorizzate. Io ci credo, è il singolo che fa il prodotto. L’artista se ci crede può dare il suo contributo per rendere il musical italiano più interessante e meno superficiale”.”Io invece ho come sogno di lavorare all’estero – dice Claudia Caresini, 21 anni -. Mi piacerebbe molto lavorare in Germania o in America. Non so se mi vedo più in un musicalo in un corpo di danza. In base alle mie audizioni vedrò dove mi porterà la vita“.

Professione Musical al Giffoni Film Festival

Professione Musical al Giffoni Film Festival

La scuola è rinomata per aver fatto diplomare ballerini della Scala di Milano o attori conosciuti sul territorio. “Ho scelto questa scuola perché è una delle poche che mantiene lo standard così alto”, spiega Gianluca Cavallaro, 20 anni. Il segreto potrebbe essere il grande impegno che i ragazzi mettono per completare questi 3 anni e la serietà e completezza del percorso di studi. “La formula per ottenere un bravo performer – conclude Francesco Frola – credo sia stata, in questi anni, spingere i ragazzi a trovare una propria personalità ed un proprio carattere, aiutandoli però a dirigersi nella giusta direzione e seguendo i canoni richiesti dal mondo del lavoro. Oltre ad avere allievi che si esibiscono anche in ruoli principali in musical di successo come the Lion king, Mary Poppins, Tänz de Vsmpire, Tarzan, Singing in the Rain, Gigi ecc. ne abbiamo altrettanti che hanno sviluppato anche una sola delle tre discipline, altri ancora hanno fatto fruttare i loro studi artistici creandosi un lavoro che magari non è strettamente legato al musical, ma ha permesso loro di essere felici e fra i migliori nel loro campo.”

Ricevuto il diploma, dice Cristian, “saremo liberi e molto spaventati dal futuro di questo mondo un po’ incerto. Se è difficile trovare lavoro in Italia in generale lo è sicuramente molto anche in campo artistico. Affronteremo le nostre audizioni con tantissime persone con la nostra stessa voglia. Sappiamo che te la devi sudare”.

 

di Giulia Moro e Duna Viezzoli

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