Giobbe Covatta: “Io, comico dall’anima critica preoccupato per il futuro”

TESTIMONIAL DE LA QUALITA' DELL'ARIA, CAMPAGNA CONTRO LE POLVERI SOTTILI

75 bambini, 3 città d’Italia, 48 ore di monitoraggio. Sono questi i numeri di ‘La qualità dell’aria’, lo studio promosso da Anter, l’Associazione Nazionale per le Energie Rinnovabili, sulla diffusione delle polveri sottili. La ricerca vedrà protagonisti diversi giovanissimi delle città di Parma, Pomezia e Salerno, ai quali sarà affidato un ‘polmone artificiale‘ che respirerà assieme a loro e misurerà la quantità e la qualità di polveri sottili con le quali vengono a contatto nella loro quotidianità. Finanziatore ufficiale della ricerca è Nwg, un’azienda che dalla sua nascita si occupa di rinnovabili e che ha deciso di credere nella mission di Anter: “Informare e sensibilizzare per cercare di capire quello che ognuno di noi può fare per la salvaguardia del nostro mondo”. Lo studio si inserisce nell’ambito del progetto ‘Salviamo il respiro della terra’, giunto alla terza edizione, e ha visto il suo punto di partenza in una ricerca indetta, ormai quasi dieci anni fa, dall’Università di Cassino e dal prof. Giorgio Buonanno.

Oltre proprio al professore, a intervenire alla presentazione di martedì 8 allo Starhotels Du Parc sono stati numerosi esperti coordinati da Francesco Porpora, uno dei tanti volontari Anter: la professoressa Palestini, docente dell’Università di Milano Bicocca, Gianfranco Fabi, editorialista e già vicedirettore de IlSole24ore, Massimo Casullo, presidente di Nwg Energia, la dottoressa Stefania Russo, del Comitato scientifico di Anter, e Tiziana Benassi, assessore all’ambiente della Città di Parma.
Ospite d’eccezione e testimonial della campagna è stato Giobbe Covatta.

 

KILLER POLLUTION – L’inquinamento rappresenta oggi la quarta causa di mortalità al livello mondiale e, anche se non lo sappiamo, le polveri sottili rappresentano una gran parte di questo avvelenamento. L’intento della serata era proprio di indurre alla riflessione sulle rinnovabili e informare su questi ‘killer silenziosi’, il cui danno non è immediatamente calcolabile a occhio nudo ma ha conseguenze numericamente impensabili: sono causa del 25% di casi di cancro al polmone, 17% di casi di infezioni respiratorie e 16% di ictus. Numeri assurdi, soprattutto se si pensa a quanto lontane dalla nostra concezione quotidiana siano questi agenti patogeni, in realtà altamente diffusi in Pianura Padana o nei territori romani.

Il problema principale, però, non è quello rilevato negli ambienti esterni, come tiene a precisare Buonanno. Il pericolo con il quale si deve fare i conti lo viviamo in casa, in ambienti chiusi e senza riciclo d’aria. Ogni qual volta avviene una combustione, dalla fiammella del gas, alla caldaia, finanche una candela, vengono rilasciate nell’aria migliaia e migliaia di polveri sottili o ultrasottili che inquinano la nostra aria. Lo studio condotto dall’Università di Cassino riporta infatti che i bambini vivono un’esposizione precipitosa soprattutto nei momenti in cui i loro papà o le loro mamme stanno cucinando per loro, rimanendo invece lontani o meno esposti al rischio durante, ad esempio gli orari scolastici.

La soluzione si chiama ‘ventilazione meccanica controllata’ e corrisponde a un sistema piuttosto semplice che consente il ricambio di aerazione meccanizzato indoor. I migliori risultati sono stati attestati in Svezia dove, nonostante le temperature medie siano molto più basse rispetto a quelle mediterranee, e quindi in linea teorica si dovrebbe passare molto più tempo chiusi in casa, la ventilazione meccanizzata consente di diminuire l’esposizione alle polveri sottili e ultrasottili degli inquilini.

Ma non è l’unico sviluppo tecnologico che può correre in nostro soccorso. Il mercato delle energie rinnovabili, ad oggi, può e deve rappresentare il futuro, l’ “obbligo morale di investire in ricerca e sviluppo per il bene di tutti noi”, come afferma Casullo per Nwg.
“L’Italia – spiega poi Gianfranco Fabi de IlSole24ore – spende tanto e male per l’importazione dell’energia, perché il più è dato dall’energia fossile. Ad oggi solo il 17% dell’energia utilizzata in Italia deriva da energie rinnovabili, ma la loro convenienza verrà aumentando col progresso tecnologico, senza contare gli infiniti vantaggi di natura climatica e salutare.
In fondo, come diceva Sartre, e come più volte si è tenuto a sottolineare durante la serata “Si è sempre responsabili di quello che non si è saputo evitare”.

A TU PER TU CON GIOBBE COVATTA – Quello delle polveri sottili è un argomento lontano dalle nostre conversazioni quotidiane che però potrebbe avere delle conseguenze disastrose. 

“Esatto, questo non è un argomento di conversazione abituale, credo però che proprio questo sia il problema più grosso della politica italiana in questo momento. Secondo me la politica, e questa è una mia opinione, (anzi non è una mia opinione credo che sia un dato di fatto) è quella cosa che immagina e lavora per far sì che il Paese nel giro di dieci, quindici o venti anni possa essere un Paese migliore, e la lungimiranza della politica è ciò che manca.
Credo che la politica si avvolga sempre su se stessa: siamo al 8 di maggio e, a distanza di due mesi dalle elezioni politiche, siamo ancora qui a discutere su un numero in più o uno in meno. Il problema, come si diceva una volta, è che il politico è quello che pensa al futuro del partito, lo statista è quello che pensa al futuro del Paese. La mia preoccupazione non riguarda me, ma ho dei figli, dei nipoti, e suppongo che questi dovranno vivere per i prossimi 60 o 70 anni su questo pianeta. Anche perché non è che ci sono alternative, il pianeta uno è.
È questo il motivo per cui io sono qua oggi, perché metto il mio mestiere a servizio di un’idea, mettiamola così.”

Ma Covatta è un comico che fa politica?

Mah, pare che vada di moda (ride). Sì, devo dire che forse ultimamente deve esserci un po’ di confusione. La storia ci insegna che il comico, il giullare, è sempre stato l’anima critica del Re. Poi però c’era il Re, che faceva le leggi, o faceva uccidere il giullare a seconda che gli piacesse o meno quello che il giullare diceva. A oggi c’è il giullare ha deciso di fare il politico, ma la cosa peggiore è che il politico ha deciso di fare il giullare, che credo sia l’aspetto più drammatico della cosa. Il fatto che il giullare faccia il politico, però, non è una cosa bella, denuncia un grosso vuoto nei ruoli. Ho la sensazione che il comico si sia adattato a fare il politico perché i politici hanno fallito. Questo non significa che i comici siano meglio, intendiamoci, ma che tutti quanti debbano rimboccarsi le maniche e cercare di trovare una soluzione.”

Lei è cresciuto a Napoli ma è originario di  Taranto, una città vessata da un ricatto occupazionale, dove i cittadini sono costretti a scegliere tra la vita e il lavoro.

“Ho riflettuto parecchio su questa questione, mi è capitato spesso di andare a Taranto in questi ultimi anni, e devo dire che si tratta di una soluzione a dir poco orribile. C’è un conflitto tra diritti, tra il diritto al lavoro e il diritto alla salute. Io, personalmente, ma questa è una mia opinione, riconvertirei l’Ilva, nel senso che la chiuderei, per capirci. La farei diventare altro. Capisco che riconvertire una fabbrica di quelle dimensioni prevede dei costi altissimi e dei tempi spaventosi, ma di fronte alla sopravvivenza di un’intera comunità, non credo che ci si possa fermare soltanto perché l’investimento è alto.”

 

di Pasquale Ancona Lara Boreri

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