Paganini on the road, Piperno: “Vivo il mio sogno: viaggiare suonando”

L'ANTEPRIMA DEL PAGANINI GUITAR FESTIVAL CON IL VINCITORE DEL PREMIO SOLISTI 2017

Il complesso della Pilotta è stata location suggestiva, lo scorso sabato 12 maggio, per uno dei concerti d’anteprima della 18a edizione del Niccolò Paganini Guitar Festival, rassegna dedicata allo strumento a sei corde, organizzata dall’assessorato alla Cultura del Comune di Parma-Casa della Musica e Società dei Concerti. ‘Paganini on the Road‘ è un percorso a tappe nei luoghi legati al celebre violinista, tra cui il Teatro Farnese, Palazzo Metternich, sede dell’Ambasciata italiana a Vienna, la Reggia di Colorno, la Rocca di Sala Baganza. Otto appuntamenti che preparano il terreno per la rassegna internazionale, che si terrà a Parma dal 22 al 27 maggio 2018, il cui scopo è dare visibilità a giovani musicisti di talento: a esibirsi sono infatti i vincitori delle precedenti edizioni del premio intitolato a Paganini.

Tra questi Marco Piperno, vincitore del Premio Solisti del concorso ‘Omaggio a Niccolò Paganini 2017‘ e di molti altri premi italiani – tra cui la ‘Selezione giovani musicisti’ dell’Accademia Musicale Praeneste di Roma, il ‘Sanremo Guitar Competition’ – ed europei, come quello al ‘Concurso Internacional Guitarra el Condado’ a Jaen, in Spagna, che gli è valso una tournée internazionale in Italia, Spagna, Russia e Thailandia. Diplomatosi a 17 anni al Conservatorio Musicale ‘Santa Cecilia’ di Roma, il giovane chitarrista si è perfezionato con numerose masterclass tenute da musicisti italiani e internazionali e i corsi di alto perfezionamento a Siena, Parma e Pordenone.

Il programma proposto nel concerto di Piperno del 12 maggio, nella sala dei Voltoni del Guazzatoio, ha spaziato dall’Ottocento ad oggi, passando da composizioni che toccano temi universali ad un contemporaneo messaggio di pace. Il chitarrista ha proposto vari autori, dalla ‘Sonata n.1’ di Paganini, al tema della follia del francese Maurice Ohana, dal ‘Cantar de mìo Cid’ di Jean-Dominique Krynen, alla riflessione sulla vita e la morte di Manuel De Falla, sintetizzata in ‘Homenaje pour le tombeau de Debussy’; in chiusura ‘Imbricatta’, brano del compositore contemporaneo brasiliano Sergio Assad, e la ‘Sonata n.1’ del chitarrista serbo Dusan Bogdanovic, autore delle ‘Six Balkan Miniatures’, nate nel 1991 nel contesto della guerra in Jugoslavia.

Particolarità del ‘Paganini on the Road’ è quella di dare spazio ai giovani talenti del panorama italiano e non solo. La possibilità per artisti ancora ventenni di confrontarsi con musicisti affermati è sicuramente un fondamentale momento di crescita, come conferma Marco Piperno, che ha raccontato a ParmAteneo il suo percorso artistico poche ore prima di salire sul palco.

Marco Piperno

“Ho iniziato a studiare molto presto e ho scelto una mia linea seguendo maestri di scuola italiana: ho studiato con il Maestro Vito Fiore e dopo il diploma con Bruno Battisti D’Amario, chitarrista delle colonne sonore di Ennio Morricone. In seguito agli studi a Bari, ho conseguito un master qui a Parma con 110 e lode e seguo dal 2013 le lezioni dei Maestri Paolo Pegoraro e Adriano del Sal alla Segovia Guitar Academy di Pordenone. La mia formazione è composita e in continuo mutamento, bisogna sempre migliorare nella propria carriera come nella vita.”
Entrare in questo mondo così giovani è un’opportunità incredibile, che richiede tanta passione e dedizione. “Ho fatto tanta gavetta – afferma il 25enne – ho iniziato prestissimo e ho affrontato molti concorsi, difficili ma stimolanti. Avendo ascoltato e studiato tanti musicisti, ho potuto migliorare la mia tecnica e il mio stile, che è molto passionale. Dal 2013 ho iniziato a vincere concorsi e sto girando tutta Europa: a luglio ho in previsione una tournée in Andalusia. Spero di continuare a viaggiare per tutta la vita, è un mio sogno fin da quando ero bambino, poter vivere una vita suonando.”
Nell’ambito della musica colta ci sono non poche differenze a livello internazionale, spiega il chitarrista. “Dipende dalle diverse scuole nazionali: ogni Paese ha il suo modo di approcciarsi alla musica. La Spagna investe molto di più nella chitarra classica, c’è un modo molto diverso di sentire lo strumento. In Germania c’è più rigidità, ma allo stesso tempo un grande rispetto per la figura del musicista. In Italia la situazione è particolare: noi giovani abbiamo spazio, ma non ci sono investimenti da parte delle istituzioni, certe volte ti danno un aiuto…che poi non arriva mai!”
In questo contesto, occasioni come il ‘Paganini Guitar Festival’ sono preziose per dare visibilità ai giovani musicisti e, dopo aver vinto il premio giovani talenti dedicato al compositore nel 2017, quest’anno Marco è orgogliosodi partecipare da protagonista di uno degli eventi in cartellone. “Del Paganini Festival conservo un’esperienza fantastica. Si sta imponendo e sta attirando ospiti a livello internazionale, aprendosi verso nuovi orizzonti, con artisti sempre di altissimo livello. Rivedersi tra colleghi chitarristi ogni volta è un’occasione di confronto e crescita; è un piacere e un onore suonare in questa città di cui conservo un ricordo magnifico.”
La carriera nel mondo delle arti è difficile, ma Marco è l’esempio di come, con costanza e volontà, si possano raggiungere i propri sogni, in cui bisogna credere davvero. “Essere un concertista è difficile, ma il consiglio che voglio dare ai giovani è di viaggiare tanto e ascoltare diversi musicisti. L’esperienza serve tantissimo, ti arricchisce sempre.”

A chiudere il concerto di Marco è stata una selezione dalle ‘Six Balkan Miniatures‘, divenute inno alla pace per la guerra nei Balcani. Il brano scelto fu scritto dal compositore in giovane età, nel 1972. “Qui Dusan è energico e passionale, voleva mostrare al mondo che cosa volesse dire avere sogni e speranze in un futuro tutto da scrivere: è quell’energia che si ha solo a vent’anni”, spiega il musicista, mentre tiene stretta fra le mani la sua compagna di vita a sei corde.

Paganini on the RoadI PROSSIMI APPUNTAMENTI – ‘Paganini on the Road’ proseguirà giovedì 17 maggio con il concerto del Trio Schau a Palazzo Soragna, nella sede dell’Unione Parmense degli Industriali, sabato 19 alla Chiesa dell’ex Convento di San Cristoforo, sede dell’Impresa Pizzarotti & Co Spa, con la giovanissima chitarrista croata Ana Čižmek e domenica 20 alla Rocca di Sala Baganza con il Duo Velez-Preciado che si esibirà nella cornice del Festival della Malvasia. Dopo la chiusura del Paganini Guitar Festival, l’evento collaterale proporrà domenica 3 giugno alla Casa della Musica il concerto dedicato all’Amico Vincenzo Raffaele Segreto, noto critico musicale parmigiano, e l’ensemble di guzheng Shui Yue Chan Xin (Cina). Il Festival Paganini lancia così un ponte con la Cina in continuità con quell’internazionalizzazione che sta caratterizzando la rassegna, proponendo un affascinante appuntamento in cui chitarra e strumenti popolari cinesi si uniscono per dare vita a un concerto assolutamente da non perdere. Il programma si chiuderà domenica 10 giugno con il Duo Garcia (Messico) a Palazzo Ducale del Giardino, dimora di Maria Luigia, che affidò proprio a Paganini il compito di riorganizzare l’orchestra di corte.

di Duna Viezzoli

Riprese e montaggio Alessandro Caltabiano

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