‘Parma prende la laurea’: progetto per studenti con pochi studenti, per ora

PER RENDERE PARMA UNA CITTA' UNIVERSITARIA SI PARTE CON 6 DIBATTITI CON GLI STUDENTI

“Non basta ospitare un’Università per essere davvero città universitaria”, recita il comunicato di presentazione del nuovo progetto voluto dal Comune e dall’Università di Parma. E difatti Parma, per diventare città universitaria, ha ancora molto da fare. A partire dal sistema del trasporto pubblico, passando per i locali notturni periferici e inaccessibili agli studenti e finendo con il costo della vita, Parma risulta ancora città non sempre aperta ai suoi studenti e quindi non sempre appetibile per gli aspiranti. Il tentativo di rendere gli universitari più partecipi alla vita della città e implementare la sinergia tra Comune e Ateneo attraverso il progetto ‘Parma città universitaria’ rappresenta quindi un’ottima opportunità per avanzare questi e altri problemi e fare di parma una città ancora più inclusiva verso giovani e fuorisede. Il 70% degli studenti dell’Ateneo proviene infatti da fuori città, più del 49% da fuori regione: anche a tutti questi ‘nuovi cittadini’ occorre offrire servizi, spazi, opportunità e occasioni di partecipazione. 

A partire dal 21 settembre sono partiti i sei appuntamenti di discussione del ciclo ‘Parma prende la laurea’, rassegna che intende illustrare agli studenti le iniziative e i servizi messi a disposizione dal Comune e dall’Ateneo e che tenterà di raccogliere i suggerimenti e le esigenze che emergeranno nel corso degli incontri. “Prendere la laurea è un processo lungo. Prendendo alla lettera il nome della nostra iniziativa possiamo dire che Parma avrà bisogno di tempo per guadagnarsi il titolo di città universitaria; non ci aspettiamo che ciò avvenga subito ma tramite questi dibattiti vogliamo iniziare un percorso di trasformazione” afferma Michele Guerra, assessore alla Cultura di Parma. L’affluenza ai primi incontri è però stata scarsa. Instaurare un dialogo con gli studenti senza gli studenti appare certamente arduo. La bassa presenza degli universitari ai primi eventi ha doppia possibile giustificazione: da un lato si potrebbe pensare che la loro assenza sia frutto di un’incuria di massa, dall’altro è possibile che l’evento non abbia suscitato interesse nel suo pubblico di riferimento a causa della sua impostazione. Da considerarsi inoltre che la maggior parte degli eventi si è svolto o si svolgerà in orario di lezioni, seppure, riferisce Spadi “è stato scelto di tenere gli incontri al venerdì mattina perché è in media il momento più libero da lezioni, senza cadere nel weekend sconsigliato per i pendolari”.

L’assessore riferisce che “nonostante gli studenti presenti fossero pochi, i primi eventi sono stati proficui. Sono già emerse alcune questioni che hanno avuto modo di essere ascoltate direttamente da chi può intervenire per cambiare le cose”. Occasioni preziose che, come troppe volte accade in città, gli studenti si lasciano sfuggire, vuoi per pigrizia vuoi per scarsa capacità di essere attrattivi.

“Abbiamo notato – racconta l’assessore – che le iniziative culturali, i festival e gli eventi che Parma vanta, poco godono dell’affluenza dei giovani. Vogliamo capire il perché, cercare di coinvolgere i ragazzi avviando un confronto aperto su ciò che è oggi la città e su ciò che dovrebbe diventare.” Per garantire un dialogo fruttuoso e costruttivo, i contenuti scelti per la rassegna sono stati concordati da Comune e Università. Anche argomenti come ‘Food e Turismo’, titolo dell’incontro del 5 ottobre, che poco sembrano avere a che fare con lo studente universitario, hanno infatti stretta correlazione col mondo accademico, forse però rivolto più a docenti ed esperti ai lavori che a ragazzi ancora non del tutto formati. “Abbiamo scelto questo tema data la recente nascita del master ‘Turismo Culturale dei Territori‘ – spiega Michele Guerra – per la città l’università diventa così uno strumento importante per l’incremento turistico e queste risorse diventano un punto di incontro e di dibattito tra Parma e i suoi studenti”.

Affinché la città e l’università cooperino per perseguire gli interessi comuni, occorre un sistema che ne consenta una corrispondenza limpida e durevole. Impossibile pensare che i 26mila universitari di Parma, o almeno quella parte che vuole e ha bisogno di parlare, si sentano tutti coinvolti da un ciclo di incontri. “L’Università sta investendo tanto in termini di comunicazione – spiega Leonardo Spadi, Consigliere incaricato del Comune responsabile della rassegna – tramite i primi incontri è già emerso che i ragazzi sono spesso assenti durante le elezioni dei rappresentanti universitari perché le votazioni avvengono in orario di lezioni, si sta quindi valutando di sospenderle per permettere loro di partecipare.” Una prima proposta, non l’unica sul tavolo: “Si è poi pensato di apporre delle attrezzature vicino alla mensa o altre zone universitarie, più vicine del campus, dove potersi allenare nelle ore libere tra una lezione e l’altra. Tanti sono i miglioramenti in cantiere.” Insomma, il convegno, seppur aperto in qualsiasi momento alle domande del pubblico, è risaputo non essere la forma comunicativa prediletta dagli studenti, ma qualcosa inizia a muoversi. Non aderire significa non volere contribuire alla creazione di un sistema migliore, non adoperarsi in favore del proprio interesse. 

Vogliamo dare inizio a un cambiamento che avrà durata di 5/6 anni – continua il consigliere – l’intenzione è quella di introdurre uno strumento di partecipazione permanente, attraverso la convocazione di tavoli di confronto periodici, che permetta di trasformare Parma in città universitaria. Il metodo adottato va anche nella direzione di responsabilizzare i ragazzi nelle scelte e nelle decisioni dei procedimenti amministrativi della propria città”. Tramite costanti raffronti di vedute si vorrebbe compiere la metamorfosi della città, obiettivo complesso ma ragguardevole. 

Per chi volesse contribuire al dibattito, questi i prossimi appuntamenti della rassegna:

Parma Capitale della Cultura 2020′, il 12 ottobre dalle ore 10.00 alle 12.30 presso l’Auditorium del Palazzo del Governatore, discuterà della cultura come motore e strumento di crescita della città;

Una realtà internazionale’, il 19 ottobre nell’Auditorium del Voltoni dalle 10.00 alle 12.30, parlerà dell’internazionalizzazione come condizione imprescindibile per l’università del domani;

‘Smart Community: Parma domani’, il 24 ottobre al Centro congressi del Campus dalle 14.30 alle 16.30 verterà su mobilità, ambiente e comunicazione.

 

di Vittoria Fonzo

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