Progetto RiVending: riciclo della plastica per un’Università sostenibile

AVVIATA L'INIZIATIVA PROMOSSA DA ATENEO SOSTENIBILE PER IL RICICLO DI PALETTE E BICCHIERI IN PLASTICA ALL'INTERNO DELL'UNIVERSITA'

L’Università di Parma si conferma all’avanguardia in tema sostenibilità. Il gruppo universitario Ateneo sostenibile ha, infatti, deciso di ‘sposare’ il progetto-pilota ‘RiVending’ promosso da Gesa Vending (gestore in Ateneo dei distributori automatici) e Flo (produttore dei bicchierini e delle palette di plastica dei distributori in Ateneo), con la collaborazione di Iren S.p.A, della Federazione Gomma Plastica, di Confida e di Corepla. Per realizzare il progetto sono stati posizionati, accanto ai distributori automatici di bevande e generi di ristoro dell’Ateneo, contenitori per la raccolta specifica dei bicchierini e delle palette ‘vending’, come spiega il pro rettore vicario dell’Università di Parma, professor Paolo Martelli: “Questo progetto è stato ideato per il recupero specifico del materiale in polistirolo, in quanto i bicchierini e le palette sono composte da un unico materiale plastico e quindi facilmente riciclabili. Nel processo di raccolta differenziata vi è la necessità di procedere ad una differenziazione dei diversi tipi di plastica, i quali non si prestano ad essere riutilizzati insieme. Vengono impiegati strumenti particolari e appositamente studiati, come il cartonplast“. L’iniziativa, cui partecipano anche grandi aziende del territorio, assume ulteriore importanza se si pensa che l’Italia è il primo paese in Europa per numero di distributori automatici.

IL PROGETTO – Uno degli obiettivi ultimi del progetto è quello di creare un’efficiente economia circolare, come richiesto dall’Unione Europea. “Il progetto ‘RiVending’ si caratterizza per una riduzione del processo di riutilizzo di questa plastica, grazie al quale si crea una condizione virtuosa. Il riutilizzo di questi bicchierini richiede esclusivamente un breve lavaggio in acqua, a differenza degli altri che richiedono processi più lunghi e dispendiosi. L’obiettivo di base è raccogliere 2 tonnellate di plastica entro 2 mesi, ma trattandosi di un progetto pilota, lo scopo principale è, attualmente, quello di verificare la fattibilità e il risultato che si può ottenere”, continua Martelli.

UN ATENEO SOSTENIBILE – L’iniziativa si inserisce all’interno di una serie di azioni intraprese dall’Università cittadina per l’ottimizzazione della raccolta differenziata e non solo. “È importante per tutta la città di Parma e per accrescere la visibilità e l’importanza che stiamo dando come Ateneo alla sostenibilità in generale. L’Ateneo, infatti, fa della sostenibilità, non solo ambientale, uno dei suoi elementi fondanti e lo stesso statuto la cita come obiettivo”, specifica il prof. Martelli. “Stiamo lavorando su vari aspetti: innanzitutto con Iren per la ridefinizione della raccolta dei rifiuti nei diversi plessi dell’Università con l’obiettivo di ridurre la disponibilità dei cassonetti, seguendo la linea adottata dal Comune. Provvederemo anche a rifare la rete idrica del Campus per ridurre le perdite di acqua e l’anno prossimo uscirà il bilancio dell’Ateneo sostenibile. Grande attenzione è rivolta all’educazione alla sostenibilità, per cui si lavora in collaborazioni con scuole medie e superiori.

LA PARTECIPAZIONE DI COREPLA – Molto ottimista per l’esito del progetto ‘RiVending’ anche l’ing. Protopapa, direttore ricerca e sviluppo Corepla: “Il ruolo di Corepla è stato prima quello di promuovere l’iniziativa, perchè l’idea di fatto l’abbiamo lanciata noi insieme ai nostri partners, e abbiamo trovato immediatamente un terreno molto fertile interessato a quest’ultima. La speranza, qualora dovesse avere successo, è quella di estenderla ad altre città e fuori dai confini della regione, fino a toccare in futuro l’intero territorio nazionale. L’obiettivo attuale è di raccogliere quanti più bicchieri e palette possibili per avviarli al riciclo e garantire una nuova vita a materiali come il polistirolo“. Grande rilevanza assume inoltre la quantità di prodotto riciclato:”Il fatto che l’Italia sia il primo Paese in Europa per numero di distributori automatici aiuta e rende sicuramente il progetto più importante e interessante, perchè vuol dire che i volumi in gioco e le quantità gli permettono di essere economicamente sostenibile. Se i numeri non fossero questi probabilmente verrebbero meno le condizioni economiche per poterlo realmente trasformare in qualcosa di realmente concreto”, conclude Protopapa.

PER IL FUTURO – Numerosi sono anche gli obiettivi posti in ottica futura, tra i quali anche la partecipazione al Festival dello Sviluppo Sostenibile che ha fatto tappa a Parma nelle edizioni precedenti. “Per il 2019 sono stati già posti degli obiettivi che al termine del prossimo anno solare verranno misurati e comunicati. Un altro aspetto importante – aggiunge Martelli – è quello della reputazione: adesso, infatti, uno degli elementi per cui un Ateneo viene valutato, a livello nazionale e internazionale, è anche il modo in cui si pone nei confronti della sostenibilità – spiega il pro rettore. Bisogna, però, che ci sia la collaborazione di chiunque fa parte dell’Università di Parma. Come sempre, il nostro obiettivo è di presentarci come Ateneo Sostenibile, protagonisti nella realizzazione del Festival della sostenibilità, che si celebra ogni anno nel mese di maggio. Quest’anno il Festival di Parma è stato quello che ha avuto più eventi in assoluto, cosa che ha dato grande risonanza anche a livello nazionale. Inoltre siamo molto attivi nella rete delle Università sostenibili, facendo anche parte del consiglio direttivo del Rus (Rete delle Università per lo Sviluppo sostenibile)“.

 

di Daniele Gippetto

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