A Parma un pasto per 150 persone e una spesa solidale per 1146 famiglie

MENSA DI PADRE LINO ED EMPORIO: DUE ESEMPI DI SOSTEGNO ALIMENTARE E SOLIDARIETA'

Martedì 16 ottobre è stata in tutto il mondo la Giornata Internazionale dell’Alimentazione, celebrata annualmente nella data di fondazione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, Fao, e soprattutto per sensibilizzare riguardo al problema della fame nel mondo. Lo slogan che accompagna l’obiettivo più alto della mobilitazione, “un mondo #FameZero entro il 2030″, è scritto a chiare lettere nelle parole dell’organizzazione:”Le nostre azioni sono il nostro futuro“.
Parlando di azioni concrete, tra le realtà che a Parma si occupano di aiutare chi è in difficoltà attraverso il sostegno alimentare ci sono due esempi di solidarietà che da anni sono punti di riferimento sia per chi necessita di aiuto che per chi vuole mettersi a disposizione come volontario.

L’EMPORIO SOLIDALE – Proprio in questi giorni, esattamente il 20 ottobre, ha riaperto le sue porte l’Emporio Solidale nella nuova sede in via Veterani dello Sport al Cinghio Sud. Uno spazio più adeguato e ampliato, sia sul fronte della logistica interna che nelle aree dedicate all’accoglienza e alle attività collaterali, a fronte di un bisogno crescente. “1146 famiglie in carico a cui rispondono i nostri 60 volontari, tre milioni di prodotti distribuiti in 17.000 ore annue spese per chi ha bisogno”: questi inumeri forniti dal presidente Giacomo Vezzani nel tracciare l’attività che Emporio svolge dal 2010.
Nel market solidale è possibile fare la spesa grazie ad una tessera fornita alle famiglie in difficoltà  utilizzando i punti caricati su di essa. “La tessera è come un mini stipendio. Noi lo immaginiamo con un reddito di solidarietà che nasce dal volontariato e dal dono di tutta la città: istituzioni, associazioni, aziende, volontari”. Proprio tra le iniziative cittadine a sostegno di Emporio, durante l’inaugurazione è stato consegnato l’assegno della donazione di 10.800 euro frutto dell’iniziativa la Cena dei Mille svoltasi a settembre a Parma.

LA MENSA DI PADRE LINO – “Quando si dice che gli italiani sono razzisti sono tutte balle, perché sono gli italiani che danno da mangiare a questa gente. Non c’è lo Stato, l’Europa, è la Cei che ci dà i contributi, noi non riceviamo altro”. Parola di Padre Andrea, che da 5 anni si occupa di dirigere la mensa di Padre Lino, in via Imbriani. Tutti a Parma la conoscono come uno dei punti di riferimento per le persone che si trovano in difficoltà economica. Non solo i parmigiani la conoscono, ma sono loro i primi a sostenerla. A donare il cibo, infatti, sono oltre ad alcuni supermercati, le aziende locali. “Noi non compriamo nulla sostanzialmente, il cibo viene quasi tutto regalato. La nostra mensa vive totalmente di provvidenza“, aggiunge il frate
Il volontariato è l’altro mezzo di cui ‘vive’ la mensa. Alla base di tutto infatti ci sono diversi volontari che affiancano Padre Andrea nella gestione in collaborazione con la Caritas. Persone che arrivano spesso perchè vengono a conoscenza della mensa e sentono il desiderio di aiutare, e che, come Oretta, volontaria da parecchi anni, la considerano quasi una seconda casa. “Io abito qui vicino – ci racconta – mio figlio è frate, perciò sono di casa all’Annunziata. A Parma quasi tutti conoscono la mensa perchè è un fiore a

ll’occhiello”. Parlando del suo impegno nel volontariato, racconta: “Mi ha arricchito, ma tutto il volontariato arricchisce. Sembra una frase fatta dire che è più quello che ricevo che quello che dò, ma non è così, è proprio vero. Si va a casa soddisfatti, stanchi ma soddisfatti“.
“Quando entri in contatto con le persone che sai che vivono sotto un ponte e in condizioni non degne, o fai quello che puoi o scappi e giri la testa dall’altra parte – aggiunge Padre Andrea. Noi agiamo e cerchiamo di farlo bene, il nostro scopo è far sentire a queste persone che sono degne ed è una cosa molto bella perchè loro lo capiscono. Possono essere di un’altra religione, parlare un’altra lingua, ma una carezza la capiscono, un bel piatto buono lo capiscono“.

CHI SI RIVOLGE ALLA MENSA? – Grazie al servizio della Mensa, vengono sfamate in questo periodo tra le 130 e le 140 persone al giorno. Ma il numero è variabile: di inverno supera i 150 e nel periodo del Ramadan cala sotto i 100, data la parte consistente di stranieri che si recano in mensa.
A non calare, invece, è la fila di persone che, ogni mattina, si ritrova fuori dalla porta per ricevere la spesa da portare a casa. Sono due utenze completamente diverse. A pranzo si trovano persone che non hanno una casa, provenienti per la maggior parte dall’Africa e appartenenti a fedi diverse, fatto che comporta anche diverse abitudini alimentari. Ma questo non è di certo un ostacolo: vengono preparate ogni giorno diverse pietanze, in base a ciò che arriva e sempre con l’attenzione a rispettare le necessità di tutti. Al mattino invece si riuniscono coloro che hanno un tetto sulla testa e possono cucinare, prevalentemente donne dell’est europeo con figli.

NON SOLO CIBO – Oltre a dare sostegno alimentare, Padre Andrea accoglie all’Annunziata anche chi non ha una casa. Al momento, a causa di alcuni lavori, gli ospiti sono due ma da dicembre ci sarà di nuovo posto per altri. Si tratta prevalentemente di “persone che vengono a mangiare in mensa, che impariamo a conoscere; sappiamo che vivono per strada, che non hanno alternative abitative e se capiamo che sono compatibili con noi, vengono accolti”. Per compatibili si intende persone che non hanno particolari esigenze di supporto o assistenza specifica dovute a patologie o dipendenze.
Una curiosità che potrebbe sorgere spontanea riguarda la possibile reticenza da parte di persone di altre fedi a farsi ospitare da un’istituzione cattolica. Ma non è così, tutti vengono accolti allo stesso modo e sono riconoscenti per questo. “Loro sanno che se non ci fosse questa istituzione religiosa sarebbero sotto i ponti e Gesù Cristo spinge ad accogliere tutti”.
Esistono posti in cui tutti sono uguali, quando si tratta di chi necessita di un aiuto.

 

di Lara Boreri

1 Commento su A Parma un pasto per 150 persone e una spesa solidale per 1146 famiglie

  1. Buonasera
    mi chiamo Ilaria e, insieme a mio marito, vorremmo sapere se necessitate di un aiuto la sera del 24 dicembre.
    Sarei grata di contattare un resonsabile per avere informazioni utili.
    Grazie mille
    Ilaria

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