Pensione? Non fa rima con passione, l’UniPr festeggia il professor Allegri

AL CAPAS CELEBRATI I SUOI 48 ANNI DI INSEGNAMENTO FRA TEATRO, CULTURA E "VITA VISSUTA"

“Sto andando in pensione e la cosa non mi piace per niente perché il mio lavoro è affascinante. E’ uno dei più interessanti, dei più belli che si possano fare. Ho sempre voluto fare l’insegnante: sei a contatto quotidianamente con generazioni diverse che sono portatrici di nuovi valori, di entusiasmo e questo in qualche modo mi tiene vivo. Continuerò a farlo anche dopo essere andato in pensione.” Parola del professore Luigi Allegriordinario di Storia del teatro e dello spettacolo del dipartimento Dusic dell’Università di Parma che la scorsa settimana, al termine dell’anno accademico in corso, ha raggiunto il traguardo del pensionamento.

Un percorso professionale lungo, iniziato con l’insegnamento nel 1970, e una carriera costellata da tappe importanti, personali e non, al di là del ‘semplice’ insegnamento della materia, come sottolinea lo stesso docente. “Io credo che per un’insegnante la soddisfazione maggiore sia quella di poter insegnare agli studenti qualcosa che va al di là dello specifico della sua materia, perciò mi piacerebbe molto che i miei studenti imparassero ‘la passione’, apprendessero ad appassionarsi alla cultura, a quello che fanno. La passione – prosegue Allegri – è il motore di qualsiasi evento che succede nella vita delle persone.”

Per Allegri la pensione non è “né un punto d’arrivo né di partenza” ma solo un punto e virgola in vista di quello che riserverà il futuro. Con questo spirito venerdì 26 ottobre si è svolta la festa di pensionamento al Capas, il Centro per le Attività e le Professioni delle Arti e dello Spettacolo dell’Università di Parma che Allegri ha promosso e dirige dal 2010. Un momento per celebrare insieme a tanti colleghi, collaboratori e studenti di ieri e di oggi, l’attività di docente nonché scrittore e studioso di teatro italiano.

Luigi Allegri e il rettore Paolo Andrei

Proprio all’insegna del teatro e delle arti, vari momenti hanno scandito l’appuntamento, condotto da Pietro Adrasto Ferraguti e aperto dai saluti del rettore dell’Università di Parma, Paolo Andrei, che ha voluto ringraziare personalmente Allegri a nome dell’Ateneo per il “lavoro svolto per gli studenti negli anni e per la realizzazione del Capas e la sua preziosa attività nel rendere viva la partecipazione dei giovani”. “La passione è il tratto distintivo del prof. Allegri – ha aggiunto Andrei – quella scintilla che è insieme intelligenza, impegno civico e sociale. L’Università è tale solo se le persone che la compongono hanno una visione d’insieme che non può prescindere dall’essere cittadini attivi. Sono sicuro – ha concluso rivolgendosi ad Allegri – che il futuro ci riserverà tante sorprese che insieme creeremo qui per l’Università e la città di Parma“.

Nell’occasione, per festeggiare il professore è stato presentato il volumeVivre sa vieCentosei lettere di affetto, vita vissuta, teatro e cultura per Luigi Allegri‘: una raccolta di contributi, curata da Manuela Bambozzi, Alberto Bentivoglio e Michele Guerra, che è insieme un “riconoscimento e un ringraziamento”, con l’affetto di chi ha condiviso con Allegri questo percorso e le sue “tante vite” vissute negli anni. Tra questi, molti passati da essere suoi allievi a compagni di studi, come Michele Guerra, che con il professore ha in comune anche il suo attuale incarico di assessore della Cultura di Parma. “Negli ultimi decenni è stato una delle anime culturali dell’Università di Parma con una passione e una capacità unici. Finge di andare in pensione”, ha commentato Guerra ricordando le tante iniziative promosse da Allegri.

A seguire un omaggio dalla famiglia Ferrari  con uno spettacolo di burattini con brevi scene dalla tradizione parmigiana di Bargnocola a cura di Daniela e Giordano Ferrari – e, sempre rimanendo nell’ambito del teatro di figura, la rappresentazione di un testo appositamente scritto per Allegri da Stefano Giunchi dal titolo ‘L’aniverseri dal professor’. Anche la musica è stata protagonista del pomeriggio con la performance di Federica Grazia, cantante professionista ed ex studentessa del Master dell’Unipr in Scienze e tecniche dello spettacolo, presieduto da Allegri dal 2003 al 2010. Poi con un piccolo sketch a sorpresa a cura di ParmAteneo e RadiorEvolution e la lettura di alcuni brani poetici estratti dal volume e interpretati dagli studenti del Centro universitario teatrale, Cut.

Ricordando, nell’intervista ai nostri microfoni, i momenti più recenti di una lunga carriera – che in ambito accademico lo ha visto anche direttore dello Csac, il Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università cittadina – Allegri racconta degli ultimi progetti che lo hanno visto in prima linea. “Io mi entusiasmo quando ci sono da costruire delle cose infatti sono l’ideatore del corso di Comunicazione e media contemporanei per le industrie creative. Che ci fosse bisogno di questo corso è testimoniato dal numero di studenti iscritti. Abbiamo intercettato un bisogno – sottolinea Allegri -. Questo corso è piegato dalla parte delle attività visive e performative, è una via di mezzo tra Comunicazione e Dams. Siamo partiti dal presupposto che gli studenti oggi vivono in una società che è la società della comunicazione, piena di linguaggi multimediali, comunicativi, e la scuola e la cultura corrente non li prepara a questi linguaggi. Abbiamo quindi voluto costruire un corso di laurea che parlasse della contemporaneità proprio per fornire agli studenti la capacità di decodificare i linguaggi della contemporaneità ovvero il cinema, la televisione, la fotografia, la grafica, il teatro.”
“Il Capas – conclude il professore  – è la mia ultima creatura, ed è quella che consegno in eredità all’Università. E’ un centro che non ha eguali in tutt’Italia, non c’è in nessuna università italiana. E’ il luogo in cui gli studenti, quale che sia il percorso universitario che stanno facendo, vengono a esercitare la loro creatività, perchè la funzione dell’università non è solo professionalizzante, non devo solo insegnare una professione, bisogna formare anche una personalità completa dell’individuo. Quindi, se da un lato ti insegno le tecniche per la tua professione futura, dall’altro ti devo aiutare a formarti dal punto di vista umano, come persona.”

Il professore Allegri ci saluta regalando un prezioso consiglio ai giovani: “Non accontentatevi del mondo che c’è. Non siate conservatori. A vent’anni bisogna ‘spaccare’ il mondo.”

 

di Fabio Manis, Lara Boreri, Elisa Carlino, Matteo Rotelli
Foto di Manuela Chierici

Scrivi un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*