L’Università di Parma in podcast: Radio Revolution

IL PROGETTO, NATO DA STUDENTI UNIVERSITARI, COMPIE 4 ANNI

RadioRevolution_300x200L’Università è da sempre il luogo dove nascono le idee. Talvolta, con non pochi sforzi, qualcuno riesce anche a realizzarle.
E’ questo il caso di Radio Revolution, la web-radio degli studenti universitari di Parma nata nel 2010 grazie alla voglia di un gruppo di giovani, provenienti da corsi di studio diversi, di creare qualcosa di nuovo e innovativo.

 

LA STORIA – Radio Revolution nasce a seguito di un bando di finanziamento a cui partecipa tramite un’associazione universitaria. “Eravamo una decina di persone provenienti da diverse facoltà, senza nessuna esperienza – racconta Barbara Cifalino, Station Manager della radio – abbiamo imparato da soli, facendolo. Io ho studiato Psicologia e, quando il progetto è nato, un amico mi ha detto se volevo provare e ho capito che non solo mi piaceva, ma volevo fare quello di mestiere. Ho iniziato con Radio Revolution e poi sono arrivata a lavorare anche a M2o. Il settore radiofonico è in crisi, ma se si studia ogni tanto qualche spiraglio si apre. Bisogna solo avere molta pazienza ed essere motivati”.
La radio però, anche quella universitaria, non è improvvisazione. Bisogna studiare le altre radio, riascoltarsi per capire come migliorare, preparare nel dettaglio i contenuti dei programmi perchè, come dice Barbara Cifalino, “la bravura degli speaker sta nel far sembrare che sia tutto spontaneo, quando in realtà quel che si dice bisogna padroneggiarlo.”

567Inizialmente Radio Revolution ha realizzato trasmissioni in streaming. Il successivo passaggio al podcast è stata una conseguenza del ridotto numero di persone che lavora al progetto:  “All’interno della radio abbiamo dei ruoli che vanno oltre la gestione del proprio programma – spiega Barbara Cifalino -: c’è chi si occupa più della parte tecnica, chi della redazione, chi delle esterne o del contatto con gruppi e case discografiche”.
“Cerchiamo di fare anche qualcosa in più – precisa Francesco Bandini, che all’interno della radio si occupa di regia –: l’anno scorso abbiamo richiesto i fondi per organizzare una festa e ci sono stati concessi”.

Dopo qualche anno, infatti, Radio Revolution si è trasformata in una iniziativa indipendente di promozione sociale. L’Università è l’unico sovvenzionatore della radio che può, tramite bandi, ottenere le coperture di Siae e Scf e procurarsi le attrezzature necessarie.
“Da quest’anno il rapporto con l’Università è più normale e cristallino” afferma Bandini, che sottolinea quanto l’aver ottenuto uno studio all’interno del Dipartimento di Lettere, Arti, Storia e Società sia stata una grossa conquista perchè “la posizione centrale ci rende contattabili dalle altre realtà universitarie”.

Mantenere attiva e viva la radio universitaria, per quanto oneroso, rimane fondamentale perché rappresenta un’esperienza unica nel suo genere: “Il modo in cui si può fare radio qui va ben oltre quel che ti è concesso se lavori in una radio normale – spiega Barbara Cifalino – c’è molta più possibilità di sperimentare e sopratutto si ha la possibilità di entrare in contatto con delle persone veramente valide” .

 

247120_652763491507065_8376094326567592426_n

LA VARIETA’ DEI PROGRAMMI – “Sono i più disparati – commenta Bandini – proprio perché trattandosi di una radio universitaria l’idea è di dare spazio agli universitari e non, in modo che possano sbizzarrirsi nelle proprie intenzioni”.
Intrattenimento, musica, notizie leggere, approfondimenti su temi politici e sociali, questo ed altro è quanto riesce a offrire Radio Revolution ai propri ascoltatori.
“Quest’anno abbiamo realizzato Giovani al festival, un esperimento con il Teatro Regio di Parma in occasione del Festival Verdi: un contenitore di interviste, sketch, musica riguardo alla rassegna”.
E sempre da quest’anno è iniziata una collaborazione con il Teatro Due, attraverso un programma che si propone di presentare gli eventi e di introdurre gli ascoltatori al mondo teatrale.

 

86I PROGETTI FUTURI – Ma è solo la punta dell’iceberg. L’obiettivo ora e futuro è di far conoscere maggiormente la radio: “Abbiamo bisogno costantemente di nuova linfa vitale – spiega Barbara Cifalino – anche per la gestione del sito, il marketing, l’organizzazione degli eventi,  insomma l’invito è quello di farsi vivi se il progetto piace!”
“Per quanto riguarda le idee a lungo termine – afferma Bandini – quando il numero delle persone e i fondi lo consentiranno, credo che il ‘ritorno’ allo streaming sia la cosa che tutti si auspicano”.

Proprio per aumentare la sua visibilità, Radio Revolution è sempre sul pezzo. Laddove c’è una qualche iniziativa cittadina, ecco che i ‘ragazzi’ della radio si fanno trovare pronti: alla ‘Giornata nazionale dell’Admo‘ (Associazione Donatori di Midollo Osseo) in piazza Garibaldi lo scorso 27 settembre oppure all’occupazione dell’Ospedale Vecchio per sensibilizzare la cittadinanza sul tema dell’edificio abbandonato, allo ‘Squinterno Festival‘ di Berceto e, recentemente, la radio ha portato la sua voce anche Parmano, la festa con annessa raccolta fondi per gli alluvionati del quartiere Montanara (Montanara, è festa dopo l’alluvione).

 

Evento organizzato nel 2014 da RadioRevolution all'ex carcere

Evento organizzato nel 2014 da RadioRevolution all’ex carcere

di Letizia Cicchitto, Luca Mautone, Alessia Tavarone

Scrivi un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*