Cadillac: il sogno proibito degli americani

LA DIVERSITÀ STILISTICA DELLE CADILLAC HA RAPPRESENTATO IL SIMBOLO DEL LUSSO AMERICANO

Garret Voight / Flickr

Se non l’hai mai vista con i tuoi occhi, neanche in fotografia, se nemmeno ne hai mai sentito parlare e all’improvviso ti viene nominata, oppure leggi il nome da qualche parte senza che ti venga specificato nulla, che idea ti fai?

‘Cadillac’: il nome è sicuramente francese ma, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, si tratta di una fabbrica statunitense di automobili, fondata a Detroit nell’agosto del 1902, che deve il suo nome all’esploratore e militare francese che nel 1701 fondò quella che oggi è la città di Detroit. Attualmente è un marchio di lusso appartenente ad un gruppo che produce auto vendute principalmente nel mercato americano.

Al di là dei modelli che sono stati presentati nel corso degli anni, la Cadillac ha uno stile tutto suo, caratterizzato dalle famose ‘pinne‘ che fin dagli anni Quaranta iniziarono ad adornare la parte posteriore della carrozzeria. Inizialmente le loro dimensioni erano modeste, ma nel corso degli anni aumentarono progressivamente fino ad arrivare ad un massimo di 97 cm di altezza. A partire dagli anni Sessanta le dimensioni di queste pinne si ridussero per poi scomparire del tutto. È comunque innegabile che le Cadillac prodotte con questi particolari stilistici siano diventate con il tempo il vero e proprio simbolo di un’epoca. Le Cadillac, infatti, sono state fin dagli albori quel sogno proibito, mito americano del lusso.

Musica e motori – Si è spesso parlato di auto protagoniste nei film, ma l’automobile è assoluta protagonista anche quando il video è fatto di sole immagini e note: auto e musica sono infatti unite da una liaison antichissima, vecchia e calda quanto quattro ruote e un motore. Questo perché l’auto, che sia d’epoca o moderna, nei video racconta storie, è sinonimo di stile, competizione, condivisione, è dimostrazione di opulenza ed è anche una fortissima arma di seduzione.

A proposito dello stretto rapporto tra musica e auto, la Cadillac è stata la regina incontrastata dell’automobilismo musicale americano, è l’auto cui sono state dedicate più canzoni e al tempo stesso l‘oggetto di consumo cui ambivano tutte le stelle nascenti dell’universo rock and roll. Tra questi si potrebbe citare il singolo di Bruce Springsteen del 1981 ‘Cadillac Ranch‘, in particolare la seconda strofa nella quale con poche e incisive parole spiega l’essere inconfondibile della Cadillac e cosa rappresentava per gli americani:

Eldorado fins, whitewalls and skirts
rides just like a little bit of heaven here on earth
well buddy when I die throw my body in the back
and drive me to the junkyard in my Cadillac

(Alettoni, cerchioni bianchi e finiture da favola
viaggia come un pezzetto di paradiso in terra
amico, quando morirò buttami sul sedile di dietro
e portami al cimitero delle automobili sulla mia Cadillac)

Dunque un’auto da sogno che non ha rappresentato solo un ‘must have’ per quella fetta di americani abituati al lusso e alla fastosità della seconda metà del XX secolo, ma è diventata l’incarnazione dell’America stessa; un’America che fin da subito si è contraddistinta per il suo voler essere sempre brillante, unica in ogni suo particolare.

In poche parole, un’auto e un’America inimitabili che hanno fatto innamorare intere generazioni di uomini, donne, giovani e anche meno giovani, come ci fa notare Jovanotti nel singolo del 2005 ‘Mi fido di te‘ quando dice: “Vecchie che ballano nelle Cadillac”.

D’altra parte non c’è Cadillac senza ‘America’ come non c’è ‘America’ senza Cadillac.

di Maria Cafaro

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