A Life in Music: quando il videogioco incontra il teatro d’opera

ARRIVA L'APP CHE TRASFORMA IL TEATRO REGIO NEL SET DI UN VIDEOGIOCO CON LE MUSICHE DEL MAESTRO VERDI

 

A Life in Music, gioco per smartphone e tablet, nasce dalla stretta collaborazione di TuoMuseo, leader internazionale e pluripremiato nel settore del gaming, con il comitato scientifico per il Festival Verdi della città di Parma. L’app rappresenta l’incontro del mondo moderno e innovativo dei video games con il teatro dell’opera. Non solo, è il primo mobile game al mondo realizzato da un teatro d’opera – nello specifico dal Teatro Regio di Parma. E’ un gioco interamente gratuito, disponibile sia in italiano, sia in inglese scaricabile da App Store e Google Play Store. A Life in Music è ambientata nell’estate del 2008 e ruota attorno alla  storia di due ragazzi caratterialmente molto diversi – Antonio e Silvia – che si incontrano attraverso la musica . Sulle note di Giuseppe Verdi ha inizio la loro amicizia: questa si evolverà attraverso i luoghi simbolo di Verdi stesso – Parma e il Teatro Regio, Busseto e Villa Verdi (solo per citarne alcuni). In 9 atti e 9 intermezzi si sviluppa il rapporto fra i due, che troverà un proprio finale al teatro Regio di Parma dieci anni dopo, finale che sarà rilasciato il 9 aprile del 2019.

Ma com’è nata l’idea di A Life in Music?

A TU PER TU CON FABIO VIOLA – “L’idea è nata dal teatro Regio di Parma stesso che ha deciso di investire in questa forma innovativa ed interrativa di racconto della propria struttura, della vita di Verdi e delle sue opere” afferma Fabio Viola, game directory, che ha lavorato insieme ad un team di altri 5 professionisti. Continua “La macro idea nel sviluppare un videogioco è stata loro; noi ci siamo occupati della tipologia  del gioco, delle sue logiche e della sua struttura”.

Come funziona dunque l’app? “E’ un misto fra gioco di avventura narrativo a due dimensioni e gioco musicale”, sottolinea Fabio. Sono, dunque, due generi che generalmente non si incontrano ma “qua si è deciso di unire il meglio di quello che si era già prodotto: noi abbiamo già sviluppato giochi di successo come Father and Son per il Museo Archeologico di Napoli oppure o Past for Future per il Museo Archeologico Nazionale di Taranto, ma questi avevano uno scopo esclusivamente narrativo”. In questo caso si è aggiunta la componente musicale, attraverso cui gli utilizzatori dell’app, specialmente i giovani, si avvicinano al teatro d’opera. “La vera sfida del gioco – dice Fabio – è far convivere un asse narrativo del presente, che vede protagonisti Silvia ed Antonio durante l’estate del 2008, con la vita di Verdi, appartenente ad un impianto narrativo dell’800. 

Si sono, dunque, registrate 9 delle arie verdiane disponibili in ciascuno degli atti: ogni atto contiene un’aria verdiana – appositamente registrata dal Teatro Regio – con la quale è possibile sfidarsi all’interno della logica musicale “per sbloccare le cartoline legate alla vita di Verdi. In totale ci sono 17 cartoline; per ogni atto quindi ci sono circa 150 cartoline sbloccabili a seconda del proprio livello di abilità”, afferma Fabio. Lo scopo di A Life in Music non è solo avvicinare i giovanissimi alla musica d’opera, ma soprattutto “far  vivere con intensità ed emozioni diverse il rapporto con il teatro d’opera, il maestro Verdi e le sue opere utilizzando un linguaggio diverso dal solito: un videogioco“, conclude Viola. Il gioco, quindi, vuole essere una forma di apprendimento della musica verdiana, collante della storia dei due giovani ragazzi, uniti dalla passione per la melodia. Come ha affermato la stessa direttrice del Teatro Regio, Anna Maria Meo: “Conosciamo le grandi potenzialità del gaming nel coinvolgimento del pubblico internazionale giovane e adulto”. E continua: “Il nostro obiettivo, tramite questo strumento, è quello di incontrare persone di ogni età, nazionalità e cultura, creando un legame emozionale e portando il Teatro Regio, la musica, Giuseppe Verdi più vicini a ciascuno di loro”.

UN ANNO DI LAVORO – Insomma, A Life in Music sembra essere motivo d’orgoglio per la città parmigiana, visti i 365 giorni di lavoro dietro lo sviluppo dell’app, grazie anche alla bravura del team dei 6 professionisti, capitani da Fabio Viola. È stato reso possibile realizzare disegni e dipinti a mano relativi ad oltre 100 scene sulla vita di Verdi, senza contare le 300 animazioni che esplorano temi essenziali, soprattutto nella vita dei giovanissimi: l’amicizia, la tenacia, la fiducia, il coraggio e il sacrificio. Senza dimenticare, però, che il filo conduttore della storia continua ad essere la musica: “La passione e il talento musicale – afferma Alessandro Roccatagliati del Comitato scientifico per il Festival Verdi – così come le difficoltà per potersi costruire una prospettiva di vita grazie a quest’ultimi, sono cose che accomunano le esperienze e le emozioni di ragazzi e ragazze non solo di oggi”.  È stato perciò immediato pensare d’inserire nel gioco-racconto A Life in Music elementi che furono davvero parte dell’esperienza artistica e umana di Giuseppe Verdi. Giocando A Life in Music ci si imbatterà dunque in improvvisi viaggi indietro nel tempo: sulle note di un brano verdiano inerente con quel momento emozionale, il giocatore si troverà faccia a faccia con episodi connessi alla biografia verdiana, ad ambientazioni e parole veritiere.

di Valentina Perroni 

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