“Natzionale’ Sarda”, storico debutto a Nuoro

ALLO STADIO FROGHERI NEL CAPOLUOGO BARBARICINO, LA SELEZIONE ISOLANA HA FATTO IL SUO ESORDIO NON UFFICIALE

Il logo e l’hashtag ideati per la Natzionale Sarda/ cagliaripost.com

19 marzo 2019, una data da ricordare per il calcio Sardo. Nel pomeriggio di martedì infatti la Nazionale Sarda (Natzionale in lingua isolana) ha fatto il suo debutto assoluto allo stadio Frogheri di Nuoro, davanti a diverse centinaia di spettatori.
Il progetto, nato dall’idea e la volontà di Vittorio Sanna, storico cronista delle partite del Cagliari per Radiolina emittente locale isolana, ha visto finalmente la luce nella sfida amichevole che ha opposto la rappresentativa dell’isola ad una selezione di calciatori stranieri militanti nelle formazioni sarde.

Un esordio positivo, un 7-1 che non può che mettere il sorriso a tutti i protagonisti di questa storica prima volta. Soprattutto a Bernardo Mereu, selezionatore della Rappresentativa e senz’altro volto più noto del panorama dei tecnici sardi.
Mereu è il simbolo dell’aiuto e della collaborazione di un altro elemento molto importante per la riuscita del progetto, il Cagliari Calcio. Mereu, 58 anni, da una vita sulle panchine delle più importanti formazioni sarde tra Serie C e D, quest’anno aveva deciso di accettare la proposta del Cagliari e sedersi dietro una scrivania per dirigere l’area delle giovanili rossoblu, ma alla chiamata per allenare questa Rappresentativa non ha potuto dire no.
In campo invece a difendere i colori della bandiera dei 4 Mori è sceso questo 11, formato perlopiù da calciatori che militano nelle categorie dilettantistiche: Ruzittu, Russu, Varricciu, Cabeccia, Sirigu, Pani, Bianchi, Masala, Molino, Palmas, Virdis. Nomi non noti, ma che un giorno potrebbero diventare storia.
Non solo però Mister Mereu e gli 11 in campo, tra i volti più sorridenti in panchina c’era anche quello di Robert Acquafresca. Il 31enne attaccante ex Cagliari (105 presenze e 32 gol con la maglia rossoblu in Serie A) ora in forza al Sion in Svizzera, è uno dei pochi calciatori professionisti che ha potuto rispondere alla convocazione, ma la sua è una storia particolare. Il centravanti è stato convocato come “sardo d’adozione”, avendo sposato una ragazza sarda e avendo legato le pagine più importanti della sua carriera alla maglia del Cagliari. Una partecipazione che riempie d’orgoglio chi ha voluto questa iniziativa, chi ha compiuto questo sogno, perché Acquafresca, in passato anche centravanti della Nazionale Under21 dell’Italia e corteggiato dalla Nazionale Polacca, paese di cui è originaria la madre, ha risposto subito presente non esitando un attimo dopo l’ok del suo club d’appartenenza. D’altronde non è il primo calciatore ad aderire ad iniziative di questo genere. L’esempio più famoso è quello dell’olandese Johan Cruijff, che tra il 1973 e il 1976, quando vestiva la maglia del Barcellona, giocò anche due partite per la Rappresentativa Catalana.

Tutto in attesa dell’esordio ufficiale che avverrà a giugno contro la Corsica, sotto l’egida della CONIFA. La CONIFA, Federazione che riunisce le rappresentative della Nazioni senza Stato, ha riconosciuto la Sardegna come Nazione senza Stato lo scorso 13 ottobre, includendola anche nel Mondiale che si terrà il prossimo anno nel Somaliland (Somalia settentrionale).

La Natzionale Sarda è dunque realtà, aspettando che i suoi i calciatori più rappresentativi possano fare il loro debutto, da Barella a Marco Sau, i prossimi obiettivi della neonata rappresentativa si chiamano UEFA e FIFA, per essere riconosciuti come vera e propria rappresentativa Nazionale.

Un’iniziativa che gratifica il calcio sardo, la cui unica grande soddisfazione è stata quella dello Scudetto del 1970 del Cagliari. Un’iniziativa che potrà certamente dare delle soddisfazioni a calciatori legati alla propria terra e che non hanno la possibilità di confrontarsi al di fuori della dimensione locale.

di Stefano Francesco Utzeri

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