Pirati virtuali e guerre pilotate

JULIAN ASSANGE COI CABLO DI WIKILEAKS RIVELA LE MOSSE DELLA CLINTON DURANTE LA PREPARAZIONE DELLA GUERRA IN SIRIA

Espen Moe / Flickr

Come mai gli Stati Uniti si trovano a combattere fianco a fianco coi nemici di sempre? E’ successo nella guerra in Siria, una guerra dai contorni fumosi, dove non si capiscono le vere motivazioni. Il 18 marzo scorso la notizia di sangue: Lorenzo Orsetti, militante nella guerra in Siria nelle file del partito curdo, ucciso in un agguato dai guerriglieri ISIS. Uno dei tanti foreign fighters, soldati occidentali che per propria scelta decidono di andare a combattere nella guerra più sanguinosa degli ultimi anni. Ma come mai è scoppiata questa guerra?

Nel 2011, le cronache riportano di una rivolta del popolo siriano contro il governo di Assad. L’opposizione politica decide di appoggiare la rivolta, ma già qui si nota un primo particolare: Arabia Saudita, Qatar, Israele, Francia, e USA (fino al 2017) si schierano militarmente con l’opposizione, ma nell’opposizione ci sono anche guerriglieri di Al Quaeda e di altre formazioni jihadiste. Ecco dunque la stranezza. Chi può aiutarci a risolvere il mistero?

Julian Assange è un giornalista australiano. Ha fondato il sito Wikileaks, che ha fatto tremare i potenti di mezzo mondo con le sue rivelazioni giornalistiche attraverso file trafugati da computer governativi. A metà giugno 2012 Assange, essendo accusato di stupro, si rifugia in un’ambasciata dell’Ecuador a Londra, per evitare l’arresto, sostenendo che le accuse dei testimoni sono state pilotate per vendetta dopo le rivelazioni che hanno scosso soprattutto gli ambienti governativi statunitensi.

Da allora, Assange non è quasi mai uscito dall’ambasciata. Nella foto in alto si vede il gatto di Assange, James, che si affaccia dalla finestra dell’ambasciata, il 14 novembre 2016, mentre il padrone veniva interrogato il quel giorno sempre a Londra. Il sito Wikileaks pubblica periodicamente le mail trafugate dagli apparati governativi. Il segretario di Stato americano della trascorsa amministrazione Obama, vale a dire il nostro ministro degli Esteri, Hillary Clinton, è il politico piú citato in queste mail, insieme a a Berlusconi, Sarkozy. In queste mail, per esempio, Silvio Berlusconi è stato definito dalla ambasciata americana a Roma un leader “inefficace” a causa delle feste con le escort. Il diplomatico statunitense autore del documento definisce il presidente “incapace, vanitoso e inefficace come moderno leader europeo”.

Durante il 2016 Wikileaks ha pubblicato quasi 45.000 mail spedite da Clinton. Attraverso una semplice ricerca sul sito wikileaks.org con le parole chiave ‘Clinton’ e ‘Syria’ si riescono a scoprire mail molto interessanti riguardo l’origine della guerra siriana. Questa mail è stata spedita il 24/7/2012 alle ore 18:54 da hrod17@clintonemail.com (Clinton) a sullivanjj@state.gov, ovvero Jake Sullivan, all’epoca nel dipartimento governativo della Direzione Politica con Obama, dove insieme alla Clinton ha viaggiato in 112 paesi diversi. Sullivan è poi diventato primo consigliere per la politica estera della Clinton durante la campagna presidenziale. Il testo viene mandato da un collaboratore alla Clinton, che inoltra la mail al consigliere Sullivan.

Il fatto che ha portato allo scandalo intorno alla Clinton non è stato, curiosamente, il contenuto delle mail, ma il fatto che la Clinton abbia usato hrod17@clintonemail.com, cioè la mail privata, al posto di quella governativa HDR22@clintonemail.com, per comunicare non solo coi familiari, ma anche trasmettendo documenti governativi. La legge americana impone la pubblicazione periodica dei documenti governativi, perché percepiti di interesse pubblico, da parte del Dipartimento di Stato, e infatti tutti i funzionari governativi sono obbligati usare mail governative per questo motivo. Su richiesta diretta del Dipartimento di Stato – arrivata quasi due anni dopo che Clinton terminò il suo mandato da segretario di Stato – Clinton ha consegnato 30.490 messaggi spediti o ricevuti dal suo indirizzo privato. Clinton e il suo staff però hanno detto anche di aver cancellato altri 31.830 messaggi che hanno ritenuto personali.

Dopo questa operazione, il server privato su cui si appoggiava l’account di posta elettronica è stato “ripulito”: tutti i dati al suo interno sono stati cancellati. E così, paradosso dei paradossi, è stato Wikileaks a pubblicare le mail che Clinton avrebbe dovuto pubblicare per legge. Riportiamo dunque il contenuto della mail nel testo originale e traducendolo:

‘One particular source states that the British and French Intelligence services believe that their Israeli counterparts are convinced that there is a positive side to the civil war in Syria; if the Assad regime topples, Iran would lose its only ally in the Middle East and would be isolated. At the same time, the fall of the House of Assad could well ignite a sectarian war between the Shiites and the majority Sunnis of the region drawing in Iran, which, in the view of Israeli commanders would not be a bad thing for Israel and its Western allies.’

‘Una fonte confidenziale afferma che i servizi segreti inglesi e francesi credono che le loro controparti isrealiane sono convinte che c’è un lato positivo nella guerra in Siria; se il regime di Assad crolla, l’Iran perderebbe il suo unico alleato nel Medio Oriente e rimarrebbe isolato. Allo stesso tempo, la caduta della Dinastia di Assad potrebbe scaturire una guerra civile tra gli Sciiti e la maggioranza Sunnita della regione che trascinerebbe l’Iran, che nella visione dei comandanti di Israele non sarebbe una cattiva cosa per Israele e i suoi alleati occidentali’.

Dunque, il segretario Clinton sapeva che Israele vedeva di buon occhio la caduta di Assad, e del resto non sorprende che gli Usa siano intervenuti col motivo di proteggere Israele dall’Iran e dalla sua minaccia atomica. Ma all’epoca dell’intervento questi motivi non sono stati confessati dall’amministrazione Obama: Assad, si diceva, andava abbattuto perché opprimeva i civili, l’opposizione politica. E allora, come dicevamo prima, come mai gli USA si schierano insieme a guerriglieri di Al Quaeda, cioè i nemici giurati di sempre? Assad era l’unico sanguinario? Israele aveva paura della Siria, e quindi gli americani dovevano abbattere Assad ad ogni costo? Domande che risultano senza risposta utile perché Assad dopo 8 anni di guerra non è stato sconfitto, anzi avanza, e intanto si combatte un’altra guerra, quella dei curdi, che mentre combattono l’ISIS chiedono ad Assad uno stato federale per la Siria, che Assad non vuole concedere. L’obiettivo originario della guerra, l’eliminazione di Assad, è fallito. Gli USA sono rimasti in Siria in effetti per combattere l’ISIS, che adesso è in ritirata in gran parte del paese. La Clinton, a causa della pubblicazione delle email ha perso consenso presso gli americani (risulta dai sondaggi effettuati negli ultimi 4 mesi prima delle elezioni, cioè nel periodo della pubblicazione delle email) ed è stata sconfitta da Trump. Assange è ancora bloccato nell’ambasciata londinese. E allora, perché chi si dovrebbe assumere la responsabilità di aver creato questa guerra, cioè la Clinton, dà la colpa della sua sconfitta  nel suo libro What happened alla Russia, agli hacker, a Putin? Come mai i giornali non hanno pubblicato il testo di queste mail? Come mai Internet è sotto attacco da due anni a questa parte, indicato come covo di sediziosi e di fake news, quando nessuno ha il coraggio di smentire Assange? E del resto, è possibile inventarsi 45.000 email dal nulla? E’ davvero tutto un complotto di Assange, interessato solo a far eleggere Trump, come circola su Internet del resto? Come diceva Moliére, ‘non è solo per quello che facciamo che siamo ritenuti responsabili, ma anche per quello che non facciamo’.

di Fabiano Naressi

Scrivi un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*