This Is Maneskin

DAL PALCOSCENICO DELL’X-FACTOR ARENA AL TOUR EUROPEO, LA BAND ROMANA CONVINCE ANCHE I PIU’ SCETTICI ED ENTRA DI DIRITTO NELLA HALL OF FAME DEL POP-ROCK ITALIANO.

Bruno / Flickr

Due anni, due tour, un album e numerosissimi riconoscimenti che sono valsi un successo straordinario sin dalla loro prima apparizione su quel palco, il palco di uno dei talent show più in voga nel panorama musicale italiano ed estero: il palcoscenico di X-Factor, rampa di lancio di moltissimi artisti, ma anche sipario di una carriera che molto spesso inizia e si conclude lì.

Ma non è questo il loro caso: quattro ragazzi di origine romana, Damiano David, Victoria De Angelis, Thomas Raggi ed Ethan Torchio, sbarcano sul palco dell’undicesima edizione del talent, infiammando l’anima del pubblico dalle prime note.

Giovanissimi e talentuosi, i Maneskin, il cui nome vanta origini danesi in onore della bassista ed unica donna del gruppo Victoria, si svelano ai giudici e al pubblico in sala e a casa per quelli che sono, esagerati, sfrontati, ma soprattutto originali. Dalle calze a rete alla pole dance, ogni cover eseguita nel percorso che li ha condotti alla finalissima tenutasi al Forum di Assago il 14 dicembre 2017, sotto l’ala esperta di Manuel Agnelli, leader degli Afterhours, porta il loro marchio, ma è il loro inedito Chosen che li consacra quali vincitori morali del programma, nonostante il secondo posto.

Da lì in poi un sold out dopo l’altro, un primo tour che li ha portati in giro per piccoli club e discoteche di tutta Italia e un EP contenente non solo le cover più famose eseguite nel programma, ma anche l’inedito e disco di platino Chosen e il tre volte disco di platino Morirò da Re, pubblicato in seguito alla fine del programma.

Non ci sono battute d’arresto, solo una continua scalata per il quartetto romano. Non meteore ma il fenomeno musicale che ha sconfinato nel mondo tanto degli under quanto degli over: innegabile è il fascino e il carisma da ‘bello e dannato’ che il frontman del gruppo, Damiano, esercita sul pubblico femminile nonostante la sua giovane età. Un look ben studiato e movenze ammiccanti che si rifanno ai grandi personaggi del rock anni 60’-70’: pantaloni in pelle attillati ed esibizioni a petto nudo hanno alimentato il fenomeno anche tra le ‘mamme’ over 40, pubblico che un tempo avremmo meglio chiamato con il termine ‘groupie’.

Con oltre mezzo milione di followers su Instagram è diventato un’icona di stile in Italia: un po’ dark un po’ vintage, numerosi stilisti fanno oggi a gara per vestirlo. Uno stile che colpisce e di certo non passa inosservato anche per gli altri membri del gruppo: dalle calze a rete alle gonne leopardate per la bassista Victoria, ai capelli lunghi e castani per il batterista Ethan, alle giacche di pelle e gli stivali a punta per il chitarrista Thomas, la sobrietà non è di certo un loro punto di forza quanto lo è diventata invece l’eccentricità, vero e proprio marchio di fabbrica.

Carisma da vendere e uno stile unico, ma soprattutto musica che piace: un sound pop-rock ed inclinazioni funk, reggae e ska hanno reso i Maneskin il prodotto musicale più apprezzato della scena italiana: oltre 100.000 copie vendute per l’unico estratto dell’EP, Chosen, e 150.000 mila per il primo singolo ‘Morirò da Re’; un docu-film lanciato nelle sale italiane il 24 ottobre dello scorso anno e un album di debutto, ‘Il ballo della vita’, che raggiunge le 100.000 mila copie vendute e ottiene ben 2 dischi di platino.

Tutto in circa un anno dalla fine del programma. Un crescendo di consensi che non sembra avere fine e il nuovo album, pubblicato il 26 ottobre, sembra dare conferma della loro inarrestabile ascesa: ma è con il singolo ‘Torna a casa’, che i Maneskin raggiungono quella vetta tanto agognata. Più di 200.000 mila copie vendute, 4 dischi di platino e 73 milioni di visualizzazioni su Youtube, la ‘canzone di Marlena’ è entrata nei nostri cuori e ancora oggi sembra essere il ‘cavallo di battaglia’ che ha consacrato questa giovane band come unica nel suo genere.

Lontana dal sound che li distingue, ‘Torna a casa’ è una ballad romantica, una preghiera alla donna che rappresenta il filo conduttore di tutto l’album, Marlena: “una donna che rappresenta la bellezza e il messaggio che vogliamo comunicare: un messaggio di libertà di scelte, di attitudine, di stile cui abbiamo cercato di dare un volto, un nome e una voce. Marlena è la libertà, la passione, tutto quello che vogliamo mostrare. È una grande anima che racchiude le nostre 4 anime”, questo quanto dichiarato nell’intervista per la rivista Rolling Stone Italia dal leader Damiano. E come Marlena, anche il titolo dell’album vuole rappresentare quel senso di spensierata giovinezza e libertà che, si identifica pienamente in un’azione come il ballo.

Quattro stili, quattro influenze, un unico risultato: dodici brani frutto della perfetta combinazione che unì, in quel lontano 2015, nel quartiere romano di Trastevere, ‘quattro anime che una volta gridavano a gran voce il loro nome nell’attesa che qualcuno li ascoltasse mentre oggi, siamo sicuri che quell’urlo continueremo a sentirlo riecheggiare nel tempo.

di Giulia Palazzo

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