Il sangue di San Gennaro e altri fenomeni “miracolosi”

TRA APPARIZIONI DIVINE, ACQUE PURIFICATRICI E PRODIGI VARI: SIAMO SEMPRE IN GRADO DI VALUTARE QUESTI AVVENIMENTI CON LA DOVUTA LUCIDITA'?

 

Napoli, Sabato 4 maggio 2019, ore 17.00. Una folla scalpitante si accalca in città, nel tentativo di accaparrarsi un posto con una buona visuale per il grande spettacolo che sta per avere inizio. Un pubblico in visibilio che tra urla estasiate ed applausi scroscianti fatica a trattenere il proprio entusiasmo. No, gli AC/DC non hanno deciso di esibirsi a sorpresa nel Capoluogo Partenopeo, anche perché la loro ‘Highway to Hell‘ non sembrerebbe proprio essere la colonna sonora più adatta al particolare evento di cui stiamo parlando. Ci troviamo infatti all’interno del Duomo di Napoli, dove si è verificato per l’ennesima volta il presunto “Miracolo di San Gennaro“, il Santo protettore della città campana.

Tale evento “prodigioso“, che si ripeterebbe per ben tre volte all’anno, consiste nell’improvvisa liquefazione della sostanza rossa contenuta all’interno di una particolare ampolla, che secondo la tradizione custodirebbe il sangue del Santo, raccolto con cura in seguito al suo martirio. E’ in effetti possibile vedere la sostanza in questione che, in seguito a particolari movimenti rituali dell’ampolla effettuati dal Vescovo durante la celebrazione del “miracolo“, passa dallo stato solido in cui si trova abitualmente ad uno stato liquido, tipico del sangue non ancora coagulato, diventando così un segno di buon auspicio per la città. Non è mai stata concessa l’autorizzazione per effettuare analisi approfondite sulla reliquia, così da determinarne l’effettiva natura, e la Chiesa stessa non ha ancora né confermato smentito l’ufficialità del miracolo, evitando così di prendere una posizione netta a riguardo. Da un punto di vista scientifico però, non sembra essere così difficile avanzare ipotesi in grado di spiegare in maniera verosimile il fenomeno. Come si legge in un interessante articolo del CICAP infatti (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze), alla base di tale prodigio potrebbe esserci il fenomeno della ‘tissotropia‘, una particolare proprietà fisica che permette alle sostanze che la possiedono di passare dallo stato solido-viscoso in cui si trovano abitualmente, a quello liquido, dopo essere state sottoposte a sollecitazioni meccaniche, proprio come accade nel momento in cui il Vescovo agita l’ampolla. Fermo restando che l’ultima parola sulla vicenda non è ancora stata scritta, perché, come accennato in precedenza, non è stato fino ad ora possibile effettuare analisi più dettagliate, la spiegazione del CICAP sembra essere ad oggi quella più convincente. Per creare una sostanza con le proprietà descritte in precedenza infatti, bastano tecniche ed ingredienti davvero semplici, facilmente reperibili anche nel medioevo, epoca a cui risale la reliquia. Sempre secondo il CICAP infatti, mescolando carbonato di calcio, contenuto ad esempio all’interno dei gusci d’uovo, sale da cucina e cloruro ferrico, presente in gran quantità nella molisite, un minerale di origine vulcanica di cui, guarda caso, la zona di Napoli è particolarmente ricca, si ottiene infatti una miscela del tutto analoga per colore, aspetto e comportamento al “sangue” del patrono.

Eppure, ogni anno, numerose persone fermamente convinte di assistere ad un grande prodigio, accorrono per prendere parte a questo evento, divenuto ormai così famoso da attrarre curiosi da ogni parte del mondo. Celeberrimo il caso del turista nipponico che, in seguito alla domanda di un giornalista intento ad intervistare i fedeli che assistevano al miracolo, rispose a favor di telecamera con una frase divenuta poi tormentone di Internet: “Ma io sono Giapponese“. Non sono però solo i turisti a costituire una larga fetta del pubblico presente a queste celebrazioni, anche personaggi politici provenienti dai più svariati partiti sembrano essere particolarmente affezionati al mito di San Gennaro o, se non altro, ai consensi che potrebbero ottenere sfruttandone l’ampia popolarità. Tra i numerosi esempi possiamo ricordare il sindaco stesso di Napoli Luigi De Magistris, il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca e persino l’attuale vice premier Luigi Di Maio, che nel 2017 baciò l’ampolla in segno di rispetto, esplicitando tra l’altro la discutibile intenzione di omaggiare il Santo anche in veste di “istituzione“, e non solo come privato cittadino.

Ma è davvero possibile che in un’epoca storica come quella attuale, in cui il metodo scientifico e l’osservazione dei fatti dovrebbero costituire il metro di giudizio predominante, ancora così tante persone, persino all’interno della classe politica, si dimostrino così propense a credere ciecamente a fenomeni di questo tipo? Intendiamoci, nessuno vuole mettere in discussione la libertà religiosa di nessun altro, ci mancherebbe, ma sostenere la concreta esistenza di fenomeni di natura paranormale, è un qualcosa che esula fortemente dalla dimensione trascendentale tipica della fede, arrivando a sconfinare nell’ambito della realtà tangibile, dominata da leggi precise e non opinabili. Ognuno è libero di vivere la propria spiritualità come meglio crede, ed è giusto che sia così, ma trovarsi di fronte ad un evento di difficile comprensione e decidere di ignorare le possibili spiegazioni scientifiche per attribuirne il merito ad un qualche Santo o divinità rappresenta un modo di fare per lo meno limitante. Ben venga la fede, ma attenzione a non confonderla con la superstizione.

Com’è che tutti ci indigniamo (giustamente) di fronte ai discorsi dei terrapiattisti o degli antivaccinisti  di turno, ma non ci stupiamo poi più di tanto se qualcuno considera plausibile che una statua votiva possa lacrimare fluidi corporei? I casi di statue con caratteristiche simili sono stati in effetti numerosi nel corso degli anni, e in tutte le circostanze è stato possibile ricondurre tali fenomeni a frodi o ad eventi naturali; come nel giugno del 2002, quando la statuina della Madonna di Fatima iniziò a lacrimare un liquido rossastro, che si scoprì poi essere la resina utilizzata per attaccare l’occhio, scioltasi a causa del calore estivo. Il paragone può forse apparire azzardato, ma, pensandoci bene, in tutti i casi elencati in precedenza, la procedura è la medesima: negare leggi scientifiche basilari e dati oggettivi in nome di convinzioni più alte a cui ci si affida con troppa leggerezza.

Senza volersi accanire contro le statue lacrimanti o contro il povero San Gennaro, che, pur non avendoci lasciato con tutta probabilità alcun sangue miracoloso, se non altro ha il merito di aver consegnato alla città di Napoli un’occasione di aggregazione e di festa dalle origini antichissime, è bene ricordare che ci sono altri casi decisamente più seri, in cui presunti avvenimenti miracolosi vengono sfruttati con modalità ai limiti della frode. Pensiamo ad esempio ai vari millantatori, sedicenti sensitivi, guaritori o cartomanti, che sfruttano l’ingenuità o particolari momenti di debolezza di alcune persone con lo scopo di ottenere soldi in cambio di fantomatiche prestazioni paranormali. E purtroppo non si parla di casi così limitati, secondo il Codacons (Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori) sarebbero infatti almeno tredici milioni gli italiani che si rivolgono almeno una volta all’anno al mercato dell’occulto, un business che, secondo gli stessi dati, ha raggiunto solo in Italia, nel 2016, una quota pari ad almeno 8 miliardi di euro.

Parlando di soldi in effetti, si potrebbe far notare, con un certo cinismo, che anche in casi del tutto diversi dai precedenti, quelli di molti luoghi assai celebri e riconosciuti dai più come altamente spirituali, la creazione di veri e propri business basati sul turismo o sulla vendita di souvenirs di vario tipo, non è considerabile come un semplice fattore secondario. Basti pensare al caso del Santuario di Lourdes, i cui continui pellegrinaggi hanno fatto di questa piccola cittadina, che non arriva nemmeno ai 20.000 abitanti, la seconda città della Francia, dopo Parigi, per capacità alberghiera. Tale santuario è conosciuto soprattutto per le sue acque dalle presunte proprietà miracolose e salvifiche, nelle quali vanno ad immergersi ogni anno migliaia di malati ed infermi. Sebbene siano effettivamente stati osservati alcuni casi di guarigioni particolari avvenute in seguito alla visita di questo luogo, è comunque doveroso sottolineare che non è stato in alcun modo possibile collegare questi eventi alle acque del posto, e guarigioni simili si sono registrate anche in persone non credenti che non hanno mai visitato alcun santuario. Del resto dobbiamo ancora scoprire molte cose sul nostro corpo e sul possibile decorso di alcune malattie, anche gravi, che lo colpiscono. Che dire poi del caso di Medjugorje? Altra famosissima meta di pellegrinaggi, questa volta in Bosnia ed Erzegovina, la cittadina è famosa per i sedicenti veggenti che parlerebbero regolarmente addirittura con la Madonna in persona, che avrebbe anche comunicato loro dieci importanti segreti inerenti al futuro prossimo dell’umanità. Persino Papa Francesco si dimostrò fortemente scettico a riguardo, dichiarando, nel 2017: “La Madonna è madre, non postina“, screditando così le dichiarazioni di queste persone. Eppure Medjugorje, nonostante le ostilità nei riconoscimenti ufficiali da parte della Chiesa, è diventata una delle mete più gettonate nell’ambito dei pellegrinaggi religiosi, e i suoi vari sensitivi scrivono libri, partecipano a trasmissioni televisive, rilasciano spesso interviste.

Indipendentemente dalla veridicità o meno dei racconti alla base di luoghi come Lourdes o Medjugorje, quel che è certo è che essi offrano ai fedeli la possibilità, illusoria o meno, di poter vivere nel concreto parte della loro spiritualità, ed è forse proprio in questo che risiede la chiave del loro successo. Ci sarebbero molti altri casi da portare come esempio, e non solo all’interno del Cristianesimo. Praticamente ogni religione, dall’Induismo all’Islam, dal Buddismo fino al Confucianesimo, ha, seppur con modalità e misure differenti, i propri santoni, i propri eventi miracolosi  e i propri luoghi di pellegrinaggio che si sviluppano di conseguenza. Nel momento in cui ci troviamo davanti a fenomeni di questo tipo tuttavia, soprattutto quando ci sono importanti possibilità di guadagno dietro, chiediamoci sempre molto attentamente se quanto raccontato ci convince davvero o se invece siamo influenzati dal contesto culturale e religioso di cui facciamo parte. Se una volta terminate le dovute riflessioni saremo comunque convinti di trovarci di fronte ad un qualche evento miracoloso, continuiamo pure a credervi, nessuno ce lo impedisce, ma per lo meno si tratterà di un atto di fede consapevole, e non di una semplice suggestione.

 

di Gabriele Sani

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