Rap e Parma Street View, il battito hip hop del cuore giovane di Parma

ALL'ASTA PER IL CENTRO GIOVANI MONTANARA LE SCALE ARTISTICHE USATE PER RIQUALIFICARE IL MURO DEL MARCONI

rap1Parma, patria di Verdi, Toscanini e sede del maestoso Teatro Regio, ha un piccolo cuore, nemmeno troppo nascosto, che batte al ritmo di hip pop. Da anni. Un esempio? Lo ‘Zulu Party’ del 1986 con i maggiori artisti dell’epoca.

“La nostra città è un micro comunità sub urbana – racconta Danilo Dhap, uno degli esponenti di hip hop e soprattutto beat box a Parma – ed è collegata con altre nel resto del Paese diverse ma indissolubilmente vicine: la connessione ed il confronto sono infatti i nostri punti di forza”. Unione come valore, altro che il ritratto che spesso i media vogliono delineare: “Il nostro – prosegue Danilo – non è un inno alla violenza, noi non facciamo altro che dar voce agli istinti, a ciò che nelle nostre vite non va. E’ un flusso di coscienza con sotto la base del dj, nient’altro. E visto che ci sarà sempre ingiustizia sociale, in ogni parte d’Italia, ci sarà sempre hip pop“.

La produzione indipendente è ciò che permette di mantenere veri, sinceri i flussi di coscienza lasciando agli artisti il proprio ‘flow’ senza scendere a compromessi con le grandi case discografiche. A ribadire il concetto il dj parmigiano Miki Dj Over che nel suo studio, in questi giorni, è impegnato a produrre un giovane rapper di soli 15 anni, “l’apripista della nuova scuola hip pop parmigiana” a suo parere.

“Parma ha moltissima potenzialità espressa male o peggio ancora mai espressa. I mezzi sono pochi per emergere e pur mancando gli spazi dove esibirsi per la break dance o muri legali sui quali poter esprimere l’arte del writing  si prova comunque a mostrare l’altra faccia di sé, più intima e personale in grado di far emergere le insicurezze dei giovani di oggi”. Ma la passione non può bastare: è necessario impegno e studio.
E poi serve una città capace di ascoltare e guardare e non ghettizzare. Basta andare nel quartiere Paradigna dove si radunano gli skaters sull’impianto creato ad hoc o in via Venezia e nei pressi della Stazione per ammirare graffiti che lasciano il segno, presenza tangibile di tanti artisti nascosti ma attivi sul territorio.

 

SCRIVILO SUI MURI, A FIN DI BENE – Va in questo senso la prima edizione del Parma Street View,  festival di Street e Urban Art che porta le date del 19, 20 e 21 settembre scorso. Una decina di giovani artisti originari di Parma, ognuno con le proprie specificità tecniche e stilistiche, si è resa disponibile per la riqualifica estetica del muro di cinta del Liceo Linguistico G. Marconi, in via Benassi e Piazzale Rondani. Il ‘murales ‘collettivo’ di oltre 250 mq realizzato, è dedicato alla stoica resistenza al fascismo: le barricate del 1922.

10701947_686858794725408_7289691911752216758_nFrank – P54, giovane artista che disegna su tela e carta realizzando diverse mostre anche fuori i muri cittadini, è stato uno dei partecipanti: “L’idea di base del Parma Street View credo fosse quella di avvicinare la cittadinanza stessa alla street art, in modo da vederla come risorsa e non come un qualcosa da ghettizzare. Come spesso mi è capitato dipingendo, ho trovato grande interesse da parte di tutti i passanti, dagli anziani ai bambini.”

Grazie all’Associazione Culturale Art Company, in collaborazione con Made in Art e con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura, le nove scale utilizzate durante lo street View, ridipinte e rese vere e proprie opere d’arte,  sono state messe all’asta. Il ricavato dell’evento benefico avvenuto al Tcafè, che ammonta a circa 1000 euro, è stato interamente devoluto al Centro Giovani Montanara. Un’idea questa che mette in luce gli aspetti positivi delle collaborazioni, fra enti ed artisti e il circolo virtuoso che, attraverso l’arte, può essere innescato.  

 

 

di Greta Bisello, Stefano Frungillo, Francesca Ponchielli

Photogallery a cura di Giacomo Moceri

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