“El Camino- Il film di Breaking Bad”. Ne avevamo bisogno?

ESCE SULLA PIATTAFORMA NETFLIX IL FILM CHE RACCONTA LE VICENDE SUCCESSIVE ALLA SERIE TV BREAKING BAD

Jesse Pinkman (Aaron Paul) in una scena del film El Camino.

Dal finale di serie di Breaking Bad, una delle serie tv più apprezzate nell’ultimo decennio, le ipotesi di un possibile continuo della saga si sono rincorse senza freno. A distanza di 5 anni dalla fine di Breaking Bad, Vince Gilligan, il creatore della serie, ha deciso di ritornare sul set della sua creatura: l’11 ottobre è uscito sulla piattaforma Netflix ‘El Camino – Il film di Breaking Bad’, che riprende il racconto dal finale della serie e in modo particolare la figura di Jesse Pinkman.

La serie tv racconta le avventure di un professore di chimica, Walter White, e di un suo ex alunno, appunto Jesse Pinkman  che decidono di produrre e vendere droga (metanfetamina) in modo da poter risollevare economicamente le loro rispettive vite. Il film quindi racconta in modo esaustivo le vicende del giovane Pinkman a partire dalla fine della quinta e ultima stagione di Breaking Bad: una situazione in cui Jesse è uscito devastato in ogni aspetto, sia fisico che psicologico, e vuole riprendere in mano la sua vita.
Vince Gilligan lavora soprattutto nel campo delle serie tv, un mondo che  differisce in modo evidente sui tempi e suoi modi rispetto a un film di due ore come ‘El Camino’, ma nonostante ciò il regista da la sensazione allo spettatore di non essersi mai allontanato da Breaking Bad. La fotografia e il montaggio ricordano le dinamiche della serie tv: una fotografia calda e tipica del luogo di ambientazione (il New Mexico) e l’uso della luce è utilizzato in modo egregio sia per quanto riguarda le superfici che per le fisionomie del volto. Il montaggio rende il film per la maggior parte lento, con solo alcune parti incalzanti e di impatto sullo spettatore.

Da sinistra verso destra: Bryan Cranston, Aaron Paul e il regista Vince Gilligan durante la premier del film a Los Angeles.

L’aspetto più importante della sceneggiatura è la continuità temporale con la serie e questo si nota soprattutto nei dettagli che vengono mostrati allo spettatore durante la visione: nulla è lasciato al caso e questo contraddistingue moltissimo l’aspetto registico di Gilligan.

Per quanto riguarda il personaggio di Jesse Pinkman, Aaron Paul  è riuscito perfettamente a tornare nei panni del protagonista della serie, una figura coerente con quanto accaduto nell’ultima stagione di Breaking Bad: è un Jesse maturo, consapevole dei propri mezzi e delle proprie capacità.

La polizia non è l’unico pericolo da cui il protagonista deve scappare: entreranno in scena figure che hanno avuto a che fare con il terribile passato di Jesse e che si metteranno in mezzo tra lui e la libertà.

Il film non è altro che un lungo episodio extra al finale di stagione. A molti potrà non piacere, soprattutto a chi ha visto la serie, perché non aggiunge probabilmente quasi nulla a quanto già era stato fatto vedere. E potrà non piacere a chi non ha mai visto Breaking Bad, perché probabilmente può risultare lento e noioso per lunghi tratti.

Analizzando il bicchiere mezzo pieno si può dire con tutta sincerità che il film, da amante della serie, è un buon film, non un capolavoro, ma che rende giustizia e un finale degno a un personaggio cruciale come quello di Jesse Pinkman, rimasto in sospeso alla fine della serie.

Per coloro che hanno già visto il film e vogliono entrare più nel dettaglio possono leggere la parte Alert Spoiler, sconsigliata per chi deve ancora vederlo.

ALERT SPOILER- Il più grande dilemma del film è sempre stato uno solo: Walter White si sarà salvato dalla morte oppure tornerà semplicemente in qualche ipotetico flashback? Prima dell’uscita del film Gilligan diede la conferma al pubblico che Walter White/Heisenberg è morto con Breaking Bad. Ma nel momento del film in cui nel flashback appare con Jesse, ecco che tutti i dubbi svaniscono con l’entrata in scena di Bryan Cranston nei panni di Walter White. Il flashback però non aggiunge praticamente nulla e questo, forse elemento negativo, fatto probabilmente per accontentare in parte la fanbase della serie. Inutile anche il cameo-flashback di Jane Margolis (Krysten Ritter) la ragazza di Jesse, morta durante la seconda stagione per una overdose e che sconvolge profondamente la sua vita da quel momento in poi.

Il cameo di Walter White/Heisenberg (Bryan Cranston) in una scena del film El Camino accanto a Jesse Pinkman (Aaron Paul).

Al contrario, quello a inizio film con Mike Ehrmantraut (Jonathan Banks) è molto importante: il consiglio “solo tu puoi decidere cosa è meglio per te Jesse” aiuta a capire meglio le intenzioni del giovane protagonista ancora prima dei fatti di ‘El Camino’. L’idea di cambiare vita in Alaska è già nella sua mente e ci viene presentata subito: questo fa capire ancora di più l’intenzione di Gilligan di dare al personaggio una chiusura giusta, senza colpi di scena improvvisi e insensati ai fini della trama.

Uno dei pregi della sceneggiatura è la coerenza del racconto in totale continuità con gli eventi di Breaking Bad. Un dettaglio che a molti non sarà sfuggito sono i soldi che gli amici Skinny Pete e Badger danno a Jesse. Quei soldi sono gli stessi soldi che Walter White da ai due ragazzi nell’ultimo episodio della serie. Nella stessa sceneggiatura però è presente anche un elemento forzato: la scena in cui Jesse prova a uccidere Todd, dopo aver trovato la pistola nel portaoggetti della macchina non è chiara: non era visto di buon occhio da Jesse nella serie e non si capisce come desista dall’ucciderlo, fatto che di per sé forza la trama da qui in avanti.

Il personaggio di Todd, interpretato da Jesse Plemons, svolge dal lato recitativo una performance perfetta: è un personaggio all’apparenza tranquillo, una maschera che nasconde una follia omicida del tutto consapevole.
Il problema, sollevato da molti e che ha creato numerose discussioni in merito, è relativa al suo aspetto fisico: c’è una differenza evidente tra la serie e il film e in molti hanno sollevato questa polemica, anche se dopo i primi minuti in cui l’estraneità del personaggio la fanno da padrone, ci si abitua.

Ci si aspettava inoltre un collegamento anche con la serie tv Better Call Saul, lo spin-off di Breaking Bad con protagonista l’avvocato Saul Goodman e invece non c’è stato alcun riferimento diretto all’avvocato di Walter White e Jesse Pinkman.

In conclusione, considerando anche la parte spoiler, ‘El Camino’ è un buon prodotto cinematografico, non è un capolavoro e non può essere per nulla paragonato a Breaking Bad. Bisogna vedere il film dalla prospettiva del personaggio di Jesse. Anche se il suo destino ci appare chiaro fin dai primi minuti, è stato doveroso e giusto dare un finale degno per un protagonista della storia, come lo è stato per Walter White nella serie.

Scrivi un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*