‘Le bambine salvate’: una mostra contro l’infanticidio femminile

GLI SCATTI DI STEFANO STRANGES TESTIMONIANO I RISULTATI DI UN PROGETTO UMANITARIO


Le foto di Stefano Stranges - Terre des Hommes

Fino al 30 novembre sarà possibile visitare la mostra fotografica ‘Le bambine salvate’ presso la Biblioteca Sociale Roberta Venturini di Parma. Gli scatti di Stefano Stranges, esposti tra i libri della biblioteca, catturano la vita quotidiana di cinque ragazze, sopravvissute all’infanticidio femminile e cresciute nell’India Meridionale. Il progetto umanitario che ha assicurato una condizione di vita migliore a circa 1500 ‘bambine salvate’ è portato avanti dall’associazione Terre des Hommes, che sul territorio dell’India Meridionale opera da ben vent’anni. Punto Parma Terre des Hommes, assieme a Terre des Hommes Italia Onlus, ha promosso la mostra, finanziata dal bando ‘Donne tutto l’anno’ emesso dall’assessorato delle Pari Opportunità del Comune di Parma.

CINQUE BAMBINE SALVATE – Harini, Dhanalakshmi, Indhumathi, Jothika e Karthinga. Il reportage di Stefano Stranges si concentra su queste cinque donne, oramai adulte, e sugli spazi piccoli e spogli che condividono con la famiglia, i mariti, i figli. Le fotografie offrono un quadro della loro vita quotidiana e della povertà che la caratterizza. Tuttavia, gli scatti comunicano soprattutto speranza e fiducia in un progetto, che è riuscito a garantire alle donne ritratte il diritto allo studio, al lavoro, ma soprattutto alla vita. “La mostra è stata allestita per sensibilizzare le persone – ha spiegato Antonella Darcante, presidente del Punto Parma Terre des Hommes – ma non mostrando immagini crude o tristi, perché l’intento è quello di infondere ottimismo, dimostrando che è veramente possibile aiutare chi ne ha più bisogno”.

Presidente Punto Terre des Hommes ParmaIL DRAMMA DELL’INFANTICIDIO FEMMINILE – Ciò che in alcuni Paesi asiatici spinge i genitori di figlie femmine alla selezione post natale, tramite la soppressione della neonata o tramite comportamenti di profonda negligenza nei loro confronti (negazione dell’allattamento al seno, delle cure necessarie, del cibo), è lo stress economico. “Si tratta di famiglie con pochissime risorse economiche che considerano le bambine come un ulteriore peso, anche perché secondo la tradizione devono pagare una dote sostanziosa quando le figlie si sposano”, racconta Antonella Darcante.

In tempi più recenti, da quando cioè la tecnologia permette di individuare il sesso della nascitura, alcune famiglie ricorrono all’aborto. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, a causa degli aborti selettivi, in alcuni Paesi come l’India, l’Azerbaijan, l’Armenia e la Cina il rapporto tra i sessi alla nascita è molto sbilanciato. La preferenza per i figli maschi è presente in molte comunità. Secondo le tradizioni, sono loro a ereditare i beni, a preservare il nome di famiglia e a prendersi cura dei genitori anziani.

TERRE DES HOMMES – L’associazione è un punto di riferimento per le madri di figlie femmine, che non hanno le risorse economiche per mantenerle. L’obiettivo dell’organizzazione è quello di contrastare il fenomeno dell’infanticidio femminile tramite il sostegno economico delle famiglie meno abbienti. “Sono loro stesse a venire da noi”, chiarisce la presidente dell’associazione, “Terre des Hommes è presente sul territorio dell’India Meridionale da molti anni e fornisce aiuto e sostegno immediato”.

Dal 2018 Terre des Hommes ha avviato una collaborazione con il fotografo Stefano Stranges, autore del fotoreportage ‘Le bambine salvate’. Il fotoreporter ha lavorato anche con altre ONG nazionali e internazionali, focalizzandosi su tematiche sociali e ambientali e ha affiancato le ONG nei loro progetti. Per Terre des Hommes ha immortalato il risultato dei suoi sforzi: le 28 fotografie appese alla biblioteca Venturini testimoniano la riuscita di un progetto e la capacità dell’associazione di far fronte a un’emergenza umanitaria. Lo squilibrio tra il numero di maschi e femmine sta diminuendo, le ‘bambine salvate’ dalla ONG italiana sono più di mille. Tuttavia, le ragazze che mancano all’appello sono ancora molte e ci vorrà del tempo affinché il divario venga colmato.

di Eva Skabar

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