Airbnb cresce: incontro a Parma per un turismo più sostenibile

LA COMMUNITY VUOLE UN IMPATTO SOCIALE ED ECONOMICO INNOVATIVO PER UN TURISMO SOSTENIBILE SOTTO TUTTI PUNTI DI VISTA

Come si può rendere il turismo in casa  più sostenibile a livello economico, sociale ed ambientale? Questa è stata la domanda a cui si è tentato di dare risposta durante l’incontro ‘100case100idee’, organizzato dalla comunità italiana di host che lavora tramite AirBnb. Quest’ultimo si è tenuto in 100 città sparse per l’Italia, tra cui Parma (città che ha visto nel 2018 22 mila viaggiatori in visita grazie al sito AirBnb). Lo scorso 16 novembre si è trattato di un evento pilota che ha visto inaspettatamente più di 2000 iscrizioni in 10 giorni da tutto il territorio italiano.

COS’È E COME FUNZIONA AIRBNB? – È una piattaforma digitale, con scopo di lucro, che permette a una community globale di viaggio di cercare e/o affittare case indipendenti, appartamenti o anche delle stanze a propria disposizione. Ma questo portale non permette solo di condividere i propri immobili ma anche i propri talenti o ancora di far conoscere prodotti e posti caratteristici del paese in cui è collocato lo stabile in questione. Insomma, si tratta di un sito web che permette di creare un turismo autentico, inclusivo e sostenibile per gli ospiti e per le comunità locali.

IL TURISMO ESPERIENZIALE – La discussione tocca il turismo esperienziale (definizione derivata dal fatto che permette ai suoi fruitori di fare non solo un viaggio ma una vera e propria esperienza) e sul rapporto di coloro che lo coordinano con i territori e le istituzioni. Il fine di quest’evento a Parma? Informare le istituzioni delle idee e alle impressioni derivanti dalla discussione effettuata durante la mattinata, facendo in modo che gli host (coloro che mettono a disposizione le proprie case sul portale) possano essere degli ambasciatori del territorio in grado di far arrivare dei messaggi essenziali sul futuro del turismo agli alti organismi. Inoltre, si pongono due obiettivi da raggiungere: la creazione di un Manifesto dell’ospitalità in casa (dai contenuti delle discussioni verrà realizzato un manifesto contenente i principi una casa responsabile e sostenibile) e la elaborazione di piccoli cambiamenti attuabili fin da subito da rivolgere alle istituzioni locali, regionali e nazionali nella speranza di una soluzione da parte di questi ultimi.

COSA EMERGE DAGLI HOST- A detta degli ospitanti partecipanti, coloro che mettono a disposizione le loro abitazioni sul sito, si dovrebbe dare maggiore attenzione all’ambiente (dal momento che l’home sharing ha un impatto ambientale altissimo) e operare quindi in favore di esso attraverso delle linee guida nelle case che permettano ai turisti di effettuare correttamente la raccolta differenziata. Gli alloggianti chiedono inoltre alle istituzioni di essere valorizzati come meritano (il loro ruolo fa si che i turisti risparmino sull’alloggio utilizzando Airbnb ma che utilizzino i soldi risparmiati in loco) e di ottenere agevolazioni sulle tasse. Inoltre, un ruolo importante dovrebbe avere la tecnologia e si chiede una semplificazione burocratica ormai necessaria per far fronte alle nuove realtà che stanno prendendo piede e che invece vengono fortemente limitate dalla richiesta, per esempio, di fatturazione elettronica. In particolare però, a Parma, si è posta l’attenzione sulla possibile creazione si un’associazione di host che possa attuare da forza per interloquire con le istituzioni. Secondo i proprietari parmigiani, ciò permetterebbe anche di collaborare per situazioni di emergenza per sfratto attraverso il confronto con associazioni come la Caritas.

TURISMO SOSTENIBILE PER L’AMBIENTE E NON SOLO – Per poter rendere quello di Airbnb un turismo green, si parla anche di contribuzione all’Agenda 2030. Quest’ultima consiste in un programma d’azione per lo sviluppo sostenibile che consta di 17 obiettivi da raggiungere in 15 anni di tempo. In particolare si ha intenzione di operare per il raggiungimento dell’obiettivo 8 (promozione di una crescita economica duratura inclusiva e sostenibile), 10 (ridurre le disuguaglianze all’interno di un paese e tra i paesi), 12 (creazione modelli di consumo e produzione sostenibile) ed infine del 13 (adozione di misure urgenti per combattere il cambiamento climatico e le sue conseguenze).

Airbnb si propone anche di far sì che questo tipo di turismo possa anche sostenere economicamente le imprese locali e le associazioni che operano nello stesso ambito. A tal proposito è intervenuto, durante il confronto, Luca Faravelliproject assistant dell’associazione europea Via Francigena (pellegrinaggio che permette di percorrere la cosiddetta ‘Europa Minore’ a partire da Canterbury fino a Santa Maria di Leuca) che ha dichiarato: “Ho deciso di essere qui presente oggi perché mi piacerebbe collaborare col tipo di turismo che offre Airbnb. Per la mia associazione è utile avere una lista di abitazioni su cui i pellegrini possano fare affidamento e ritengo inoltre che l’ospitalità in casa permetta la rivalutazione e lo sviluppo delle piccole e medio imprese sul territorio. Mi piacerebbe collaborare per poter preservare i tratti di coesione sociale e umanitaria”.

NON TUTTO ROSE E FIORI- Dietro a numeri da cpaogiro, AirBnb deve far fronte ad ostacoli per lo più politici e accuse da parte delle categoria a cui toglie mercato. L’ associazione Federalberghi negli ultimi anni ha evidenziato come quello di AirBnb sia un fenomeno fuori controllo che sembra quasi operare per ostacolare il turismo tradizionale. A detta di Federalalberhi, coloro che esercitano utilizzando questa piattaforma, non contribuiscono allo sviluppo del mercato locale poichè fanno sì che spesso si verifichi la mancata riscossione della tassa di soggiorno, soldi che vanno al Comune per contribuire al decoro ed efficienza del territorio. Inoltre, le polemiche sono anche correlate al recente aumento del costo dell’affitto e alla poca disponibilità di appartamenti a uso abitativo.

AI NUOVI TREND NON SI METTE FRENO- Ma se da una parte il portale in questione viene attaccato, dall’altro non si può negare il fatto che il turismo sia in crescita ed è proprio quello non convenzionale a farlo. Il motivo? Semplicemente il mondo evolve e con esso anche il modo in cui le persone vogliono viaggiare. Ciò deriva anche da meri motivi economici, se infatti prima si spendeva mediamente di più per fare lunghe vacanze, negli ultimi tempi si preferisce investire in affitti brevi ma di qualità.

Sarebbe quindi opportuno iniziare a prendere atto seriamente di come il turismo extra alberghiero stia prendendo sempre più piede, e che anche la politica dovrebbe iniziare a stare al passo.

di Krizia Loparco

 

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