Pendolari della malattia: in migliaia a Parma né per lavoro né per piacere

OLTRE 7MILA PAZIENTI FORESTIERI AL MAGGIORE, LA MAGGIOR PARTE IN NEUROCHIRURGIA, NEFROLOGIA/TRAPIANTI E MAXILLO-FACCIALE

Ospedale MaggioreNon tutti i pendolari viaggiano per studio o lavoro, numerosi sono anche i ‘pendolari della malattia’, si tratta di migliaia di pazienti che ogni anno giungono in città per le cure dell’ospedale Maggiore: 7316 solo nel 2013 per l’esattezza.
A generare una tale affluenza di persone non residenti nel parmense contribuisce il fatto che l’azienda è sede di 11 reparti che svolgono funzioni Hub e d’eccellenza segnalati nella rete delle Ausl e che offrono interventi diagnostici e terapeutici ad alta complessità. Fulcri della medicina specializzata individuati dalla Regione che servono anche pazienti di altri ospedali provenienti sia dalle vicine province, sia da altre regioni al di fuori dell’Emilia Romagna.

 

I NUMERI DEI PENDOLARI DELLA MALATTIA A PARMA – Secondo quanto stimato nel Bilancio di Missione del 2013, l’Aou di Parma dispone di 1218 posti letto, di questi un quarto è riservato proprio ai pazienti fuori provincia. Posti letto, dunque, che non rimangono mai vuoti.
E’ stato registrato un indice di ‘mobilità attiva’, sul totale dell’attrazione verso i centri Hub e di eccellenza, di oltre il 45% di pazienti da fuori provincia, di cui circa il 30% fa riferimento a degenti provenienti da altre province dell’Emilia Romagna e il 17% circa da altre regioni. Per le funzioni Hub, che contano 1236 ricoveri da altre sedi Ausl, il più affollato dai ‘fuori provincia’ risulta essere il reparto di Neurochirurgia, seguito dal Centro Ustioni e dalla Cardiochirurgia. I ‘fuori regione’ si spostano invece più per usufruire delle cure offerte dal reparto di Nefrologia/Trapianti e dal Centro Trapianti Midollo Osseo. I ricoveri dei pazienti non residenti nel parmense presso i reparti che esercitano funzioni d’eccellenza sono invece 1492 e si concentrano più in MaxilloFacciale e Chirurgia Pediatrica.
L’Aou risulta essere motivo d’attrazione per i pazienti che vengono da fuori anche da un punto di vista strutturale e tecnologico. Pur nel contesto dei tagli alle risorse del sistema sanitario a livello statale e locale, nel 2013 sono stati investiti 33.278.000 euro per l’ammodernamento dell’Azienda ospedaliera, contro i 19.134.882 euro del 2011.

 

L’OSPEDALE E LE PERSONE –  Tra i motivi di richiamo al Maggiore c’è anche la dotazione di apparecchiature d’avanguardia. Proprio nel caso di Nefrologia, come sottolinea un medico tirocinante, il reparto è dotato dello strumento per la risonanza magnetica 3 tesla, esame diagnostico particolarmente avanzato, “Il Maggiore è stato uno dei primi ospedali in Italia ad averla”. A dare l’imput ai pazienti pendolari sono inoltre, come spesso accade, la presenza di professori affermati e conosciuti anche fuori città e di servizi di specializzazioni differenti, assenti invece dai presidi ospedalieri dei comuni di provenienza delle persone che necessitano delle cure.
Dando la parola ai pazienti, una 20enne della provincia di Imperia racconta di aver scelto l’Aou di Parma per curare una malformazione congenita alle ossa, dal momento che il Maggiore è una delle poche strutture in Italia ad occuparsi della sua patologia e ad avere un reparto d’eccellenza nell’ambito. “Devo recarmi a Parma per tre o quattro interventi a distanza di due, tre mesi. Ho scelto di venire a Parma perché c’è un reparto in grado di risolvere i miei problemi, prima ho frequentato altri ospedali, il servizio qui è stato molto soddisfacente. Sono qui solo da quattro giorni e per adesso sembra che sia andato tutto bene. E’ uno dei pochi ospedali in Italia che si occupa della mia malattia, infatti vengono qua da tutta Italia, anche da fuori”.
L’ospedale in circostanze simili, come nel caso della giovane paziente, mette a disposizione un letto e pasti per uno dei familiari del degente oltre a varie agevolazioni.

Di contro l’afflusso dei “pendolari” verso l’Aou è stato riscontrato anche un indice di ‘fuga’ pari al 25% di pazientiche necessitano cure di eccellenza tra i residenti nella provincia di Parma. Si tratta di ‘partenze’ principalmente verso i reparti di Neurochirurgia e le strutture sanitarie della Lombardia.

Tra i ‘pendolari della malattia’ ci sono anche nomi noti il cui ricovero al Maggiore ha generato di recente un particolare eco mediatico. E’ il caso dell’ex segretario del Pd Pierluigi Bersani, che a gennaio da Piacenza è arrivato nel reparto di Neurochirurgia, e di Lucia Annibali, l’avvocatessa di Pesaro sfregiata dall’acido su mandato del suo ex fidanzato, ricoverata presso il Centro Grandi Ustioni dell’ospedale di Parma.

 

di Giovanna Triolo, Andrea Bernardi, Giulia Vassallo, Marika Bonanno

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