Un (Fan)tomatico universo: che impatto hanno i fan sulle serie tv

SONO NUMEROSE LE SERIE TV SALVATE DAI PROPRI FAN DOPO LA CANCELLAZIONE ANNUNCIATA. ALTRE SONO RINATE DOPO ANNI PER DARE 'DEGNA' CONCLUSIONE

Il web è un luogo magico. Tra le sue pagine si cela di tutto e da esso possono sorgere legami oltre ogni immaginazione. Può capitare così che, un’attività apparentemente solitaria quale il guardare uno show televisivo, possa unire migliaia (se non milioni) di persone in tutto il mondo. È il caso dei cosiddetti fandom: ‘famiglie’ di fan accomunati da una stessa passione.

A partire dagli anni ’30, il  fenomeno del ‘fandom’ o ‘universo dei fan‘ si sviluppò intorno all’interesse per le riviste di fantascienza. Oggi, però, si è ormai esteso a film, serie tv, videogiochi, fumetti, personaggi famosi. Particolarmente numerosi sono i fandom nati attorno ai prodotti mediali, che oggi più che mai fanno sentire la propria voce attraverso mobilitazioni online. In alcune circostanze, tuttavia, questa ‘voce’ ha avuto un impatto tale da determinare lo sviluppo e la sopravvivenza di alcune serie televisive.

PRIMA DI INTERNET: I TREKKIES – Questo è il nome con cui si definiscono i fan di Star Trek che, ben prima dell’avvento del World Wide Web, furono i primi a riunirsi e salvare le sorti del loro amato show televisivo. Nel 1968, al termine della seconda stagione, venne infatti annunciata la cancellazione della serie, dati i bassi indici di ascolto, e fu allora che i Trekkies organizzarono delle proteste sotto la sede della rete televisiva americana NBC. Inoltre, la scrittrice di fantascienza Betty JoAnne Trimble e suo marito John organizzarono una campagna tra fan, scrivendo migliaia di lettere al network televisivo per ottenere una terza stagione. La NBC ricevette più di 110.000 lettere e biglietti, anche se, in un’intervista del 2013, la Trimble  dichiarò che, secondo un impiegato della NBC, il conteggio finale fu molto più alto. Star Trek venne così rinnovata per una terza e ultima stagione. Dalla prima serie – definita ‘classica’ – sono derivate numerose pellicole cinematografiche e altre serie televisive, di cui una animata. Ad oggi, il fandom di Star Trek è tra i più numerosi al mondo.

LA VERA RIVOLUZIONE, DUE CASI EMBLEMATICI – La serie fantascientifica X-Files, andata in onda negli Stati Uniti tra il 1993 e il 2002, fu una delle prime ad auto-promuoversi su internet. La serie disponeva di un sito ufficiale, in cui venne introdotta una bacheca per ospitare i messaggi dei fan. Nei titoli di testa della nona stagione compare una lista di ‘contatti dell’F.B.I., testimoni e collaboratori’, interamente costituita da nickname di fan, selezionati tra coloro che avevano scritto in bacheca. Gli ‘X-Philes‘, come si denominarono, furono tra i primi ad aprire blog e forum, oltre che a scrivere fan fiction, ossia racconti incentrati sui personaggi della serie, ma sviluppati secondo i desideri degli appassionati. Un commovente gesto di riconoscenza (e di riconoscimento) nei confronti di questo ‘universo parallelo’ si riscontra nell’episodio ‘Soli’ del 2001, quando fu introdotto il personaggio di Leyla Harrison, una giovane agente dell’FBI. Il nome apparteneva a una scrittrice di fan fiction, morta quello stesso anno. A questo fandom, inoltre, si attribuisce la diffusione della parola ‘shipper’, tuttora in uso: allora indicava coloro che desideravano che il rapporto tra i due protagonisti, gli agenti Fox Mulder e Dana Scully, si evolvesse in una relazione amorosa. Oggi il termine si riferisce alla smania dei fan di veder concretizzata una qualsiasi coppia di personaggi, i quali dimostrano un certo grado di intesa. Tant’è che, anche in italiano, si dice ‘shippare due personaggi’.

Da Facebook

Sara Martin, docente di Storia e critica del cinema e di Giornalismo e critica cinematografica e televisiva presso l’Università di Parma, racconta di un’altra serie ‘spartiacque’: “Con Lost vi è stata una proliferazione di siti di ogni tipo. Blog, Lostpedia, eccetera. Anche se gli sceneggiatori non lo hanno mai dichiarato apertamente, si è verificato in particolare un caso, nel quale hanno tenuto conto del gradimento dei fan sulla rete, modificando in corso d’opera l’andamento della serie”. Lost tratta di un gruppo di sopravvissuti dopo un disastro aereo che devono sopravvivere su un’isola deserta. Ogni episodio è dedicato a uno o due personaggi. “A un certo punto, gli sceneggiatori inseriscono una coppia di personaggi molto piacenti, evidentemente a loro utili. I due, Nikki e Paulo, dovevano inserirsi nel gruppo dei personaggi principali, ma ai fan non piacquero affatto. La rete si è scatenata e li hanno fatti morire“.

ORIGINALITÀ SALVIFICA – La celeberrima serie animata I Griffin, oggi giunta alla diciottesima stagione, fu lanciata nel 1999. Dopo tre stagioni, la Fox la eliminò . In molti pensarono che ciò fosse dovuto alle pressioni ricevute a causa delle svariate battute controverse che caratterizzano la serie. I fan, però,  non si persero d’animo e comprarono in massa i DVD. Il numero straordinario di vendite e gli ottimi ascolti delle repliche su altri canali, convinsero la Fox a rinnovare la serie nel 2005. Degno di nota è anche il caso dei fan di Chuck. Lo show, che tratta delle disavventure di un commesso che finisce casualmente in una rete di spie internazionali, fu cancellata nel 2009 dalla NBC dopo due stagioni. Gli spettatori appassionati si rivolsero dunque a un’azienda esterna: Subway, una catena di fast food che era comparsa in alcuni episodi della serie. I fan si recarono in massa nei negozi, acquistando molti panini e richiedendo a gran voce di salvare l’amato show. Convinta dal gesto, la NBC ne ordinò il rinnovo e Subway divenne lo sponsor principale.

CI ERAVAMO TANTO AMATI: I REVIVAL – La cancellazione o naturale conclusione di una serie vengono spesso percepite dai più affezionati come un vero e proprio piccolo lutto. Tant’è che molti contribuiscono in ogni modo per avere un qualsiasi tipo di continuazione. Ne è un classico esempio la campagna lanciata nel 2014 sul sito Kickstarter dal creatore di Veronica Mars, Rob Thomas, e dalla protagonista Kristen Bell per raccogliere finanziamenti e convincere la Warner Bros a realizzare un film che ne desse degna conclusione, dopo la cancellazione avvenuta nel 2007. Fu un successo: vennero raccolti quasi 6 milioni di dollari. Questo è solo uno tra i numerosi e recenti casi di revival a distanza di anni. Secondo la professoressa Martin, però: “È molto raro che il risultato sia poi soddisfacente. Un’eccezione, dovuta dal grande desiderio dei fan di rivedere la serie è stata Una mamma per amica“. 

La creatrice Amy Sherman-Palladino, a causa di una disputa contrattuale con la Warner, abbandonò la serie prima della settima e ultima stagione. Il finale, trasmesso nel 2007, non accontentò pienamente i fan e sia l’autrice che i membri del cast, in varie interviste nel corso degli anni, parlarono di un’ipotetica continuazione. Nel 2016, Netflix rilasciò una miniserie di quattro puntate, dove ciascun episodio era ambientato in una stagione dell’anno diversa. A tal proposito, la docente dichiara che forse è stata la novità di questa scelta strutturale ad aver contribuito notevolmente alla sua riuscita: “Quattro episodi, che lo spettatore sapeva si sarebbero chiusi in quelle quattro stagioni solari. È stato curioso il modo in cui, a livello creativo, sono riusciti a offrire un prodotto che era qualcosa di nuovo rispetto alla struttura seriale tradizionale di Una mamma per amica“.

NETFLIX E RETI TELEVISIVE: TRA CONDANNA E SALVEZZA – Le piattaforme streaming hanno rivoluzionato il modo di guardare le serie televisive. Netflix, in primis, si è reso protagonista tramite la programmazione, ma anche la creazione e la distribuzione di numerose serie tv, del passato e del presente. Uno dei suoi cult è Sense8, serie fantascientifica cancellata nel 2017 dopo la seconda stagione. I fan non hanno però atteso a farsi sentire tramite hashtag sui social e con petizioni. Dopo un mese, Netflix ha annunciato un finale di due ore. La creatrice Lana Wachowski ha scritto una lettera di ringraziamento ai fan: “In questo mondo è facile credere di non poter fare la differenza; credere che quando un governo o un’istituzione o un ente prende una decisione sia irrevocabile; credere che l’amore sia sempre al di sotto del baratro. Però i fan mi hanno regalato qualcosa che porterò sempre nel cuore: imprevedibilmente, il vostro amore ha riportato Sense8 in vita.”. Sempre grazie all’intervento online dei fan, numerose serie sono state salvate: tra i casi più famosi vi sono Brooklyn Nine-Nine e Lucifer. La prima, cancellata nel 2018 dalla Fox , dopo poco più di 24 ore è stata salvata dalla NBC, grazie alla mobilitazione di fan, tra cui anche personaggi famosi. La seconda, cancellata anch’essa dalla Fox e salvata da Netflix, dove è diventata la serie più vista nel maggio 2019.

L’EFFETTO GAME OF THRONES – Se si parla di fan è impossibile non citare quelli della serie più famosa al mondo. L’ultima stagione, andata in onda la scorsa primavera, ha registrato numeri record di telespettatori, ma ha anche lasciato l’amaro in bocca a molti di questi. Tant’è che si è parlato di una petizione online, tuttora attiva, per il rifacimento dell’intera ottava stagione. Al di là dell’improbabile esito positivo di questa campagna, la professoressa Martin indica il proprio punto di vista: Io mi interrogherei di più sulle motivazioni di un impatto così forte sullo spettatore. Ciò che mi interessa è andare a capire che cosa sia riuscito a generare una tale aspettativa, che non ha eguali.

Nell’attesa di una risposta a questo quesito, è inevitabile come per i fan l’aspettativa sia sempre più alta e che risultino, per molti versi, sempre più inaccontentabili: ‘croce e delizia’ per i creatori di serie tv e non solo. Possono essere affettuosi, irriverenti, ricchi di fantasia, ma anche giudici spietati e ferventi rivoltosi: una sorta di sintesi dell’animo umano, espressa con determinazione nelle più svariate forme. Purché lo si faccia in gruppo.

 

di Federica Mastromonaco

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