L’artista Marina Burani si racconta: “Nelle stanze dell’anima la profondità è infinita”

L’ARTISTA DI ADOZIONE PARMIGIANA: VANTO PER LA CITTA’, TRA PRESENTE E FUTURO

Dipinge da quando è nata Marina Burani, lo ha definito ‘un vizio’ mentre passeggiava nel suo studio di Borgo Felino, intenta a mostrarci opere, disegni, passatempi e oggetti da collezione. Dopo gli inizi a Reggio Emilia, ha scelto Parma per proseguire gli studi e poi l’Accademia di Brera di Milano. A Parma, dove vive tutt’ora con il marito, continua costantemente la sua produzione, interrotta solo da piccole pause, durante le quali – ci confessa – disegna qualche ‘mostriciattolo’.

Dal 3 dicembre 2019 al 29 gennaio 2020 lo spazio espositivo LaZonaCentro Cinema Lino Ventura ospita la mostra “Le stanze dell’anima” dell’artista : “Ho sempre disegnato dei temi che si ripetono nella mia vita – le stanze sono uno di questi – è saltato fuori un quadro vecchio e ho scelto di rifarlo, mantenendo lo stesso concetto ma usando una tecnica diversa”. Bianco e nero, le geometrie e l’elemento umano sembrano essere una costante nelle ‘stanze’ che l’artista sceglie per esplorare la profondità dell’anima: “Sono stanze comunicanti – ci spiega – perché di fatto, la profondità è infinita…”.

Ma Marina Burani ha partecipato a numerose mostre collettive e personali tra le quali “Nero”, tenutasi lo scorso maggio a Palazzo Pigorini. “Gli specchi neri sono un’ossessione, puoi vedere cose che altri non vedono – un lavoro di cui la Burani parla con orgoglio – Il nero non è la morte, che invece ha il suo colore nel bianco, nel nulla, il nero è pieno, è un lutto”. La nuova mostra ambientata allo spazio La Zona si pone in continuità con il precedente progetto: “Adesso con le mie stanze entro dentro, schiarendole sempre più”. A conclusione dell’intervista ci svela anche il suo coinvolgimento nel progetto per Parma 2020 con la rassegna cittadina QuadrilegioNon resta che aspettare.

di Sofia D’Arrigo

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